sabato 7 marzo 2009

DEDICATO

A te che da oggi mi guarderai da lassù.Ciao nonnina



Roma, 3 maggio 2006

Oggi è il compleanno di mia nonna. Ha un 'età invidiabile ed autoaugurabile : 87 anni. Se penso che io a 20 appena compiuti soffro di gastrite e colite imperterrita, mi spavento alla sola immaginazione del numero 87,ottantasette.
Quasi un secolo, solo 13 anni in meno. Mia nonna ha vissuto 3 generazioni. Ora, nel 2006, è ritornata ai tempi del calesse.Forse si stava davvero meglio prima. Non è mai voluta andare avanti, lei rimaneva ai tempi della sua giovinezza, in tutti i contesti. La sua vita è consistita nella famiglia. E' cresciuta circondata da una miriade di fratelli, cugini e parenti di vario grado e tipo. Ora infatti ogni persona nuova che incontro a Cagliari, scopro che è mia parente e quasi sempre cugina. Di 6° -7° -8° grado, ma sempre cugina. Tutti i cognomi strani di origini nobili sono parenti di mia nonna. Si, perchè lei si è anche sposata con suo cugino, e te pareva. Mio nonno era figlio di un cugino della madre. Siamo più o meno allo stesso livello di incasinamento famigliare dei Winsor o della famiglia Grimaldi. Ogni sorella e fratello di mia nonna ha fatto almeno 4 figli, i quali ne hanno fatti almeno 2. Mia mamma, quindi, conta almeno 47 cugini e io ogni volta non ci capisco mai nulla.Una sorella di mia nonna ha fatto ben 13 figli.
Se dovessi raccontare le vicissitudini della mia famiglia dall'era delle ere sarebbe paragonabile a quella di Maria Antonietta e Luigi XVI di Francia. Di certo non avevano una vita sessuale casta, dato che sfornavano figli su figli.Dopodichè li chiamavano sempre con gli stessi nomi: Giuseppina, Maria Antonietta, Arrigo, Paola, Maria Giovanna, Maria Cristina, Maria Concetta, Maria Teresa, Enrico Maria, Efisio Maria, insomma tutti bei nomi!
Ora ci sono circa 35 Paole, 13 Arrighi, 50 Giuseppina, 65 Maria Antonietta e per riconoscersi tra parenti è stato affibiato ad ognuno un nomignolo o soprannome: Bia, Titti, Tatti, Tetè, Pallina, Pollina, Bibi, Babi, Buba, Cocca, Cacca etc...Ormai sono abituata a chiamare Zio o Zia anche chi non conosco personalmente, solo perchè l'ho sempre sentito nominare con il grado di parentela e quando spesso suonano il citofono a casa mi spavento solo all'idea di dover conoscere qualche altro parente e sentirmi dire : "Emilia vieni c'è ZIO Pipi con Zia Pepi che ti vogliono conoscere" Tutti, come da tradizione, ripetono :"Oh ma come sei cresciuta e pensare che quando sei nata pesavi poco più di un kg, da bambina eri magra magra e minuta, ora vediamo che ti sei ripresa bene!"
Che gentili , poi quando chiedi chi cavolo fossero Zio Pipi e Zia Pepi ti senti dire "Sono dei cugini della zia della madre di nonna"
Mia nonna stava evidentemente tanto bene circondata da tutti questi parenti. E pensare che il detto Parenti Serpenti mi è sempre piaciuto tanto. Lei , invece, riusciva a trovare la parentela con tutte le persone che portavo a casa. Appena messo piede si sentivano dei piccoli passettini silenziosi e poi vedevi spuntare una faccia con una vocina insopportabile che diceva : "E questa bella giovinciuella chi è?" "Crisponzia , nonna". "Ma Crisponzia figlia di Crisponzio, nipote di Crisponzietto della famiglia dei Crisponzini?" "Si" "Ah, ma sai che la prozia di Crisponzietto era la cugina di mia zia Adelina" E a sentire quel nome tutti quelli che conoscono mia nonna scappano, perchè sanno che inizia a raccontare 15 volte la storia di zia Adelina che durante la guerra è stata strozzata dentro casa sua. Per questo motivo si vive blindati con la serratura che nemmeno Bush può vantare.
Mia nonna ha sempre odiato cucinare e anche in questo ribadisce la sua stranezza nel fare la nonna.
Le uniche cose buone che ricordo della cucina di mia nonna è il purè vero e il flan di latte. Lei non è mai stata abituata a cucinare. La mia idea di nonna è sempre stata quella di una vecchiettina minuta che passa il tempo a preparare tante leccornie casalinghe che ricordi tutta la vita. Lei no, ha avuto la fortuna di avere 5 serve: una che cucinava, una che apparecchiava, una che puliva, una che cuciva, una che non faceva 1 emerito cazzo.
Così di certo non è stata una nonna cuoca. Però sapeva cucire benissimo. Un'abilità manuale invidiata da molte.
Mia nonna ha sempre avuto un linguaggio da perfetta Piccola Donna. Bastava che dicessi "cretino" e si sentiva "sssshhh", non si dicono queste brutte parole. Alle volte diventava anche insopportabile con tutti questi clichè.
Poi c'è stato il periodo della continua ripetizione "Vediamo un po' se sai chi è quella bella ragazza nella foto" "Tu, nonna" "Ero bellissima , vero?" "Si, nonna" .Ma questo era davvero una verità assoluta. Mia nonna è una bellissima donna , anche alla veneranda età di 87 anni. E mio nonno era un bellissimo uomo.
Tutti voi ora vi chiederete perchè spesso ho usato l'imperfetto nel raccontare le avventure di mia nonna o anche solo le sue abitudini quotidiane, se è ancora viva .
Perchè mia nonna, benchè ha compiuto oggi 87 anni, a causa di una brutta caduta è come se ne avesse 80 di meno. E' ritornata una bimba. Coi capelli bianchi, la dentiera e le rughe. Ora vive in un mondo tutto suo, come se fosse quello delle fiabe. Non si rende conto di quello che le succede intorno realmente. Lei immagina tanto che potrei scritturarla come aiuto sceneggiatrice, dalla quantità di fantasia che ha. Le sue giornate ora consistono nel nulla. Non può fare niente perchè è costretta su una sedia a rotelle. Ma se tu le chiedi che ha fatto durante il giorno , lei ti racconta di essere stata in 1000 posti con 1000 persone, che magari, anzi la maggior parte sicuramente, non ci sono più da un bel po' di tempo.
E' tanto buffa la mia nonnina bambina. Non riconosce più nessuno. Ogni volta che torno a Cagliari e le chiedo chi sono , lei risponde con un nome diverso : "Terenzia!" "Maria Giovanna" "Ginevra". La sua mente elabora dei nomi alquanto fantasiosi tanto che mio fratello è diventato per lei il "Signor Tramer", ovvero un suo vecchio corteggiatore.
Mia nonna è diventata una scrittrice di fiabe a 87anni.
E a volte mi viene da pensare che lei in realtà capisce tutto e si sta solo divertendo a prenderci tutti in giro, ridendo sotto i suoi piccoli baffetti bianchi e godendosi come un pascià l'ultimo periodo della sua vita.
Ma purtroppo non è così.
Ma come non si può voler bene ad una nonna anomala tanto tenera. Una nonna che ha passato tutta la vita seria e sempre attenta ai clichè e che ora invece ride come una pazza per un nonnulla.
87anni e lei nemmeno lo sa.
Eh si perchè per lei oggi è Sant'Efisio!

6 marzo 2009
E ora che sei volata in cielo so che continuerai a sgridarmi quando dirò le parolacce o quando girerò in mutande per casa o mi siederò scomposta.Mi verrà da sorridere, perchè pensero alla tua faccia furbetta di quando dicevi di avere una nipote malandrina.
Probabilmente non sarò lì a darti un ultimo saluto, ma che vuoi che sia, lo sai che non amo i clichè..pensi che sia finita qui? Eh no cara nonnina, perchè dal 1 giorno della mia venuta al mondo abbiamo vissuto insieme e per me sarà sempre così, nel mio cuore e nell'album dei miei ricordi.
Ti voglio bene

"Sa pippia fill'e Paola "

mercoledì 4 marzo 2009

Le chicche di piombo di Sanremo viste da mia madre...




Mi apprestavo a prepararmi per andare a letto, mentre alla tv stava per iniziare Porta a Porta.
La puntata era dedicata a Sanscemo, tema che ormai raggiunge lo stesso numero di puntate dedicate a Padre Pio.
Un numero INCREDIBILE ( e con incredibile intendo proprio che non ci si può credere) di persone, suppongo e voglio immaginare di età compresa tra i 50 e i 102, se ne stavano sedute in poltrona con il loro plaid di lana ad aspettare la presentazione della versione nuovo millennio di Massimo Ranieri: Marco Carta.
Standing ovation alla tv, applausi di 10 minuti e lì ,affianco a me, mia madre esultante.
Rimango per un attimo pietrificata. La visione di mia madre-donna che amo , stimo,ammiro e apprezzo- in adorazione di marco carta-piccolo fiammiferaio arrivato dalla fabbrica di Maria de filippi alias Mangiafuoco,era troppo per me.
Poi le mie orecchie odono delle paroline dallo strano significato:" Perchè non ascolti queste canzoni anche tu anzichè sentire quella musica pallotica* che senti sempre? Ci credo che hai sempre l'ansia se ascolti canzoni da endovena. Guarda Marco Carta è simpatico, allegro, ottimista e sempre sorridente, proprio come BERLUSCONI!"
A quel punto avrei voluto rabbrividire ma non ce l'ho fatta. La prima reazione, immediata e spontanea, è stata scoppiare in una grossa e sonora risata. Di quelle vere e sane che capitano raramente.
Quell'associazione così strana e raccapricciante aveva talmente del paradossale che aveva subito provocato nella mia mente lo stesso effetto dell'umorismo secondo la concezione Pirandelliana.
In due parole: l'assurdo che sfocia in comico tramite un effetto contrario.
Così ,già turbata e divertita, in uno status di dissociazione logico-cerebrale, cerco di intraprendere un dialogo con quello strano extraterreste che si era impossessato di mia madre.
"Mamma, come puoi parlare di Marco Carta come se stessi parlando di De Andrè?"
"Ma che c'entra, non hai ancora capito la funzione di Sanremo"
"Sì, quella di soddisfare l'udito delle signore un po' attempatelle come te dai gusti musicali caserecci, o quello delle ragazzine dall'urlo facile che appena vedono un capello gelatinato svengono"
"Eh vabbè e Marco Carta lo ascoltano le gagge** come tua madre", dice lei convinta e risoluta. Poi aggiunge "E non ti atteggiare ad intellettuale colta di musica "
"Bè, mamma , mi sto laureando in Musica e Spettacolo, IO", rispondo fingendomi convinta , com se fossi quasi arrivata al Premio Nobel (per la demenza).
"Stai zitta , va. Pensa a me che sono andata a sentire Eros ed avevo pure la bandana. Eppure non sono ne attempatella ne una ragazzina urlante. A me piace la musica orecchiabile e allegra"
"Ma infatti tu sei come le zie zitelle che amano Massimo Ranieri"
"Se è per quello a me piace pure Albano e poi la vorresti tu la voce di Massimo Ranieri, quando canta TANTE ROSE PER TE (e aggiunge pure un TZE'!)"
Anche lì la reazione migliore sarebbe stata il congelamento emozionale, ma ancora una volta il meccanismo inconscio che conduce alla risata l'aveva avuta vinta:
"Mamma, Tante Rose Per Te la canterai tu, ma la canzone si chiama ROSE ROSSE"
"Vabene maestrina, comunque a me piace e piace pure SINCERITAAAAAAA" ( Lì ho capito subito da chi ho preso. Neanche 3 giorni fa mi ero autoregistrata cantando la stessa canzone. In quel momento ebbi la versione di mia madre. Tutto quadrava alla perfezione).
"Quella piace pure a me, ma Albano no. Lui lo ascoltano solo a Santa Maria di Leuca"
"E' Cellino San Marco e comunque assomiglia pure a tuo padre da giovane. Ora zitta che ascolto il mio idolo".
Poi da lontano sento di nuovo la sua voce:"Tanto lo so che ora vai nel blog e scrivi qualche cavolata su di me"

Ero senza parole, ma divertita allo stato puro. Mi stavo avviando fuori dalla sua stanza. Non appena ho udito quella frase, come mi sarebbe stato possibile andarmene via così?
Sono corsa da lei ad abbracciarla e dirle:"Come farei io senza di te?!"

*Pallottica: espressione gergale cagliaritana per esprimere qualcosa di noioso, palloso, pesante
** Gagge: // // // // qualcuno dal cattivo gusto, un po' kitch, burino, tamarro.