mercoledì 20 maggio 2009

Notte (di una settimana ) prima degli esami

(Immaginatevi il video di Notte prima degli esami di Venditti, perchè Youtube oggi ha deciso di scioperare e rompermi i maroni!)

20 maggio 2009.Ore 23. Gradi Centigradi: 27!
Si può dire proprio che non esistono più le mezze stagioni. E stavolta non è la coscienza da nonna che mi fa parlare. Sono le condizioni meteo.
Stamattina mi sono svegliata e sentivo una calura terribile invadere il mio corpo.
Di primo impatto ho pensato:"Oddio, sono gli ormoni che hanno organizzato la Rivoluzione". Ma poi, no, non poteva essere. Nessun sogno erotico. Guardo l'altra parte del letto ed è vuota. Ci sono solo io spaparanzata tipo balena tutta sudata.
Poi ho pensato:"Oddio sto entrando in menopausa!". Ma nulla, non era nemmeno quella la realtà, ma forse il sogno che stavo facendo le ore prima.
Spaventata e perplessa ho gridato AL FUOCO, AL FUOCO! Ma l'unico fuoco che c'era era l'afa soffocante che entrava dalla mia finestra.
Il termometro segnava 30 gradi ed erano le 9.30 di mattina. Mi aspettava una giornata davvero faticosa.
Foscolo stava lì, incartato dentro il libro. Giaceva sul divano, insieme ad una biblioteca intera sulla letteratura italiana del '700 e dell'800.
Non potevo farcela. Era impossibile affrontare 6 ore di studio matto e disperatissimo quando le fiamme dell'inferno erano entrate a casa mia.
Era il mio contrappasso.
Io, alla fine del mio percorso universitario durato ben 5 anni, rimasta con l'esame più tosto di tutto il corso, tanto più nella sessione estiva, dovevo patire e soffrire la pena. Lo sapevo che era una punizione divina. Non poteva che essere così.
Cerco una fonte di ristoro. Ho bisogno di energie, di tante energie. Moltissime energie. Troppe calorie.
Così decido di prepararmi un frullato di banana, bello fresco.
Fato volle che nel mentre sia tornata a casa la mia magica coinquilina con in mano un magico cornetto con la crema. Tombola. Bingo.
Zuccheri ingurgitati nell'arco di 10 minuti: tonnellate.
Tra tutti quei cuscinetti che in teoria dovevano depositarsi sul mio cervello e non sul mio fondoschiena e l'acutil fosforo, avrei dovuto avere il giusto sprint per affrontare i Sepolcri senza morire sepolta e Alle Grazie: Grazie, Graziella e Grazie a (sto) cazzo (d'esame!).
Le tempie sudano. Maledico Foscolo e mi domando come mai non gli sia caduta una tomba di quei maledetti in testa. Non suda solo il cervello. Sudo tutta. Le mie chiappe sono a forma del sedile del divano.
Alle ore 19 decido di abbandonare quella tortura ed uscire in cerca di un po' d'aria.
Ma dell'aria manco l'ombra. Cammino per le vie e sogno di camminare sul lungomare.
La mia versione Twilight si scontra con la marea di lampadati e marinati che incontro per strada.
Sono ancora e di nuovo sudata. Non vedo l'ora di tornare a casa e infilarmi sotto la doccia. Ecchimitrovo?? Una venditrice rompicoglioni che mi bracca per circa 20 minuti. Per liberarmi di lei ho dovuto inventare che mi sto laureando e sarei partita lontano,in Polinesia, tra una settimana. Nulla di ciò è vero. Ho dovuto toccare ferro per tutto il tempo. Il vecchio saggio dice: "Non dire laurea finchè non sei ubriaca con la corona in testa sul pratone della Sapienza"e "Non dire spiaggia finchè non sei spaparanzata su un lettino!".
Stremata e sfinita torno a casa. Penso che non reggo più. Sono segregata da un mese . Sto per vomitare Foscolo, Leopardi, Manzoni e tutti i loro amici.
Ora mi trovo seminuda sul letto a guardare Notte prima degli esami e mi vengono in mente due cose:

1) Tra una settimana esatta verrò sottoposta alla mia condanna a morte con queste prerogative: caldo, agitazione + CICLO. Sia mai che non voglia partecipare anch'esso ad un evento così importante. STRIKE!

2) La settimana prima dell'esame di maturità, avevo preparato circa 200 foglietti. Il giorno dell'orale mi presentai con sotto il costume da bagno e dopo aver fatto scena muta di fronte all'entropia, corsi al mare.
Ora al massimo potrei buttarmi a Fontana di Trevi. O dal balcone.

LA LETTERATURA NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE.

mercoledì 13 maggio 2009

I LOVE SHOPPING...da sola



Tutututututu....tatatatatam..lalalalalala Pretty Woman walkin down the street...
No, non ho deciso di optare per il mestiere alternativo, nè ho incontrato il sosia ringiovanito di Richard Gere..è che sono reduce da una serata che non mi accadeva da tantissimo tempo.
Ieri pomeriggio mi chiamano per un colloquio in culonia. Dovevo fare la traversata di Roma sotto il sole cocente del primo pomeriggio. Arrivo in mezzo alla strada, tutta sudata ovviamente, stracarica, ovviamente e aspetto il mio turno. Entro e due commissarie della polizia mi sottopongono ad un terzo grado sulle mie capacità e sulle mie potenzialità. Mi sento sotto torchio. Sudo, grondo, inondo, inizio ad avere tic. Esco da lì con la solita risposta:"Ti faremo sapere".
Un po' amareggiata, stressata e stanca da questo periodaccio che non vuole saperne di migliorare, anzi culmina con lo studio matto e disperatissimo del pessimismo di Leopardi e di tutte le sue infinite seghe mentali, mi dirigo verso casa con l'adrenalina a mille.
Ma dove vado a capitare magicamente questa volta?
No in nessuna enogastronomia, non è che sto sempre a magnà !(naso lungo!).
No no, in nessun bordello di ballerini di colore nudi che mi circondano (magari!).
No no, in nessun centro di igiene mentale per schizzofrenia ( manca poco!).
Insomma, cos'è che può far felice una donna triste e sconsolata se non è cibo o un pene?
Ma lo shopping, naturalmente!!!
In genere non sono una patita di shopping compulsivo. Cioè, non è che non lo sia di natura, sono pur sempre una donna. E' che molto spesso non posso o , molto + di frequente, non mi sento nelle condizioni adatte per svaligiare negozi. In genere però questa è sempre una conseguenza del motivo principale del portafogli piangente.
Però ieri... Ieri sembravo Paris Hilton dopo 1 mese in quarantena.
Mi trovavo a Piazzale Flaminio. Avevo un bivio di fronte: prendere la metro piena di gente puzzolente, oppure fare una passeggiata per tutta via del Corso per arrivare alla fermata dell'autobus.
Negozi del centro - Gente puzzolente : 1-0.
Occhiale fashion, trattengo il respiro, preparo le borse e inizia il sottofondo Tatatatan Pretty Woman...
Dritta, sparata, irremovibile mi dirigo verso la prima tappa: H&M.
Avevo girato le catene di tutta Italia. H&M a Genova sotto il diluvio universale, ma lì mi colse un violento attacco di sguaraus da vacanza e addio sogni di gloria e di moda.
H&M a Bologna: dopo una camminata di 1 ora, finalmente entro nel negozio, già convinta di poter acquistare quelle bellissime ballerine che avevo visto a Genova , oltre ad altre piccole e (in)utili cosucce per ingradire il mio armadio. Nulla nemmeno lì: sembrava che la mia comunissima e gettonatissima taglia e misura di scarpe, fosse stata depredata dagli Unni un secondo prima di me.
E invece ieri eccomi lì, da sola, di fronte al Regno delle meraviglie e con l'ultima speranza.
Entro e subito una canottierina celeste mi chiama. Presa. Subito dopo di fronte a me compaiono le famose ballerine. Sì, il numero c'è. Le provo e mi calzano proprio come la scarpetta di Cenerentola. Mi commuovo. Prese. E poi ancora due magliettine e un paio di pantaloni e mi avvio coraggiosa a fare la fila per la prova. Mezzora di suspense e poi....tutto mi stava perfettamente, proprio a pennello, che soddisfazione!! Piccola postilla: Ho dovuto rifare la fila di un'altra mezzora per i pantaloni, perchè mi sono completamente dimenticata della differenza taglia italiana, taglia americana. Così, ho preso la 42 e quando l'ho indossata, ci stavo io e altre 5 Emilie. La vana illusione di aver perso 3 taglie è durata un nano secondo.
Arrivo alla cassa con un sorriso da ebete, tanto che il cassiere mi guarda sconvolto e sta per ridermi in faccia : " Ciao , IO PRENDO TUTTO QUESTO!" "Va bene ", risponde lui per la serie STICAZZI.
Tiro fuori la mia Postepay come se fosse un American Express Platino piena di milioni e pago.
Mi rimetto gli occhiali ed esco con la prima busta.
Tatatatatatan Pretty Woman...
Seconda tappa: Mango. Neanche 1 m dentro il negozio e scorgo un cardigan color verde acqua che sta lì tutto solo e, stranamente e, casualmente, si sarebbe intonato benissimo con tutto ciò che avevo comprato prima. Neanche due secondi e sono alla cassa.
Un'inglese prende il mio maglione per vederlo: "Great colour, great choice!"
"THANKS A LOT!" Soddisfatissima e di nuovo con il sorriso da ebete pago il maglione.
Di nuovo occhiali e go, verso l'infinito e oltre!!!!
Dopo esser entrata da calzedonia, goldenpoint, intimissimi e aver ignorato tutti i costumi (non sono ancora pronta a quella compera cruciale) , ecco che mi viene in mente cosa mancava a completare l'opera: ZARA.
M'era , infatti, rimasta quella voglia latente di una magliettina che si accoppiava a quella con il ? disegnato a caratteri cubitali. Non c'è ? senza !. Con la scusa del punto esclamativo disegnato, che si sarebbe abbinato perfettamente al leimotiv della situazione, entro in quei due piani stracolmi di balocchi.
E di nuovo sono vittima di quell'istinto compulsivo e incontrollabile . Via con magliette, fuseaux, maglioncini. E via di nuovo con la mia PostePay. E io Pago.
Il pomeriggio si conclude con me che torno piena di buste a casa, con un sorriso smagliante, risollevata per un giorno, curata nell'animo più profondo e convinta del fatto che lo shopping sia decisamente migliore se fatto da soli. Solo tu e la tua brama. Tu e il tuo narcisismo. Tu e la legge del "qualunque cosa ti piaccia comprala", anche se hai il culo piatto e le maniglie dell'amore.
E per la serie LE BRAVE RAGAZZE STANNO A CASA A STUDIARE. LE CATTIVE RAGAZZE VANNO A FARE SHOPPING SFRENATO...Il giorno dopo è iniziato con la consapevolezza di una nuova reclusione alle mie prigioni. Pane e acqua, perchè il mio bancomat lampeggia NO TENGO DINERO OHOHOHOH se provo a prelevare e giornate romantiche con Leopardi. L'unica occasione in cui potrò sfoggiare gli acquisti, sarà di fronte allo specchio atteggiandomi a modella che fa la sfilata!!
Però sì, devo dire che è servito!!!

domenica 10 maggio 2009

7 anni in Tibet



Ohibò , dovrei stupirmi di me stessa di riscrivere su questo ricettacolo di minchiate a distanza di una settimana. Forse non accadeva da quando Britney Spears sembrava ancora un essere umano.
Insomma, eccomi di nuovo qui. E' domenica mattina. Mezzogiorno meno dieci e tutto va bene, o quasi, massì ,si dice solo per dire.
Sono sveglia da 2 ore. In genere chi si sveglia di domenica mattina presto prima dei trentanni è uno sfigato o il migliore amico di Heidi.
E' evidente che io faccia parte della prima. Stamattina appena sveglia le caprette non mi hanno fatto CIAO ma è stato il mio simpatico colon.
Di solito quando non si è svegliata storta la luna, o i metaforici gemelli del destino, si sveglia storto il co(g)lon. In effetti sì, non sembra, ma sono quasi sempre storta, in un modo o nell'altro.
Ieri ho deciso di concedermi una giornata di libertà, mezza a dire la verità, tipo i carcerati. Avevo bisogno di riconnettere con il mondo, perchè correvo il rischio di diventare tipo Mogwli, sia esteticamente che cerebralmente.
Mi ero dimenticata di appartenere al genere femminile, l'è cosa brutta e sconveniente. Così, ho preso coraggio e una scatola intera di strisce depilsoap versione "Per donne Yeti" e ho iniziato a strappare tutto ciò che esisteva sulla mia superficie facciale ( quella corporale è ancora soggetta alle crisi d'identità sessuale). Una volta restaurata la Cappella Sistina, sono andata a Villa Ada a fare la sedicenne al doposcuola. Ciò significa sdraiarsi col culo di piombo al sole finchè il guardiano non ti deve trascinare via con la gru.
M'ero portata anche il libro di "Balletti" ma dopo due pagine di enchantè, pir(L)ouette, patè e purè, ho chiuso quella palla mortale e m'era già venuta fame. E sonno.
I miei amici insistevano nel supporto studio. Ovvero "Facce vedè la rappresentazione di sti balletti, tu che sei così sciolta!". Ma io ho desistito perchè il mio talento non può essere sputtanato ai quattro venti. L'alternativa era "Dai, prendiamo le bici!". Ma io no , VOLEVO STARE COL CULO DI PIOMBO, sdraiata nel mio trono di Vostra Signora della Pigrizia. E soprattutto non volevo ammettere che non vado in bicicletta dall'età di 8 anni, età in cui ero caduta faccia a terra senza riuscire a frenare.
Dopo aver russato ed essermi offerta come pasto alle formiche ,ho aiutato la signora dello zozzone a fare la sottrazione 20-3, dato che era in gravi difficoltà matematiche. Vicino alla cassa si potevano ammirare le file di perline che si usavano nel '35 al posto della calcolatrice . E forse anche i panini col salame in vetrina erano di quell'anno. Ma nonostante quella vista da epatite A-B-C, io avevo ancora fame.
Tutta quell'intensa attività fisica nello stare immobile senza nessun contegno, m'aveva stancata.Per non parlare dello sforzo mentale nel dover fare quel calcolo matematico. Avevo voglia di gelato.
E gelato sia, mi gridarono tutte le anime dell'inferno.
Non m'accorsi, però , che erano già le 7 di sera e per fare merenda era un po' tardino. Però un gelatino alla frutta, sì che volete che sia.
Golosa, mi gridarono tutte le anime del Purgatorio.
Tornata a casa, o meglio, tornata di fronte al portone di casa, m'accorsi di non poter entrare. La chiave non girava. Ho provato a chiamare la mia coinquilina, ma non rispondeva. Ho pensato che stesse dedicandosi alla meditazione kamasutrica, invece era solo in meditazione zen nel balcone con i tappi per le orecchie.
Ritrasformatami in Mogwli ho gridato il suo nome ridestandola. Ma lei, in tutta la sua pace tibetana, non s'era mica accorta d'avermi lasciata fuori circa mezzora.
Riesco di casa, vado a cena e opto per un'insalata, giusto per far contenti i miei sensi di colpa. Dopo quel parco pasto a base di uovo, pomodoro, wurstel, patate lesse, olive , mozzarella di bufala e qualche foglia di lattuga , potevo dirmi soddisfatta.
Ma ci sono delle volte in cui la divina provvidenza ti manda dei segni inequivocabili.
Dopo aver sbruffoneggiato nel sostenere di conoscere il centro di Roma a memoria ed essermi persa, dove vado a finire?? Da Giolitti, il regno del gelato.
Lì, una fila chilometrica di persone che non fanno altro che leccare una cosa enorme ed invitante ( sì lo so, mi sono accorta che tutta la gente intorno s'è girata sconvolta quando ho pronunciato questa frase). Quei gelati gridavano "Leccami, e dai leccami, guardami come sono buono, cremoso, grasso e calorico!".
Ma io dovevo desistere. Uno, due , tre :"Ci sediamo?"
Una volta seduti :"Io vorrei una coppa da 6 euro con un chilo di crema e un po' di limone!".
Ingorda, gridarono le anime del Paradiso.
Così ho pensato che l'unico modo per fuggire tutte queste tentazioni e crisi isteriche e sopperire alle gravi carenze d'affetto sia andare 7 anni in Tibet con Brad Pitt.
Ma in realtà sono qui che ho buttato la mattina a raccontarvi queste cose di cui sicuramente non ve ne frega nulla, perchè me ne fregava ancora meno della morte di Ermengarda dell'Adelchi di Manzoni e perchè poi dovevo trascorrere il tempo mentre il mio colon mi fa ammirare le artistiche mattonelle del bagno!

Bonjour finesse e a tutti voi!

lunedì 4 maggio 2009

il Grande Bordello




Ci sono momenti in cui l'unico appiglio che ti rimane è sperare nell'esistenza di Medioman.
Parlo di quei periodi in cui la tua Bibbia è la Legge di Murphy e vaghi tra la trasformazione in Hulka e l'implorazione "Medioman , pensaci tu". Il mio è uno di questi. Affogo nel caos più assoluto e credo vivamente che la mia situazione avrebbe fatto suscitare l'emicrania e l'isteria anche a Santa Maria Goretti.
Ho fatto tanti errori nella mia vita, ma quello irreparabile e che non mi perdonerò mai è essermi iscritta alla Sapienza.
Ma si sa, quando hai 18 anni e sei piccola, ingenua e rincoglionita, ignori che la strada migliore è ricostruire unghie alle vecchie anzichè studiare quanti peli nel naso aveva Leopardi.
Così, con interi prosciutti negli occhi, entri in quel mondo che ti sembra fatato e casualmente ti sfugge la scritta "Lasciate ogni speranza voi ch'entrate" che ogni iscritto, in cuor suo, dopo sole 2 ore custodisce nelle pagine del proprio libro nero.
Così dopo un anno la Sapienza è diventata La Speranza, dopo due anni è diventata La Costanza, dopo tre anni è diventata La Pazienza, dopo quattro anni è diventata La Scemenza e dopo 5 anni definitivamente ha assunto la nomea di RASSEGNAZIONE.
E se inizialmente passava in cavalleria la comunicazione di un appello 3 giorni dopo, a 2 esami dalla laurea ciò che vi sto per raccontare, può solo suscitare incredulità.
Per arrivare a raggiungere 160 crediti, ho dovuto contattare il mio commercialista. Ho sommato il numero di volte in cui entro in bagno, gli ho estratto la radice quadrata e sono arrivata ad un numero periodico.
Dopodichè ho dovuto contattare un esperto in Problem Solving, poichè sembrava che al numero degli espletamenti dovevano susseguirsi una serie di operazioni algebriche per arrivare a sapere quali e quanti esami dovevo sostenere il giorno dopo.
Ho perso pazienza, tempo, anni di vita, organi e neuroni appresso alla compilazione di piani di studio in cui dovevo firmare e controfirmare la mia condanna a morte. Sì, perchè loro vogliono sapere quando, come, perchè, con chi, dove e quali esami darai nell'arco dei prossimi dieci anni. Dico io, non so nemmeno se sopravviverò a domani e tu mi chiedi anche quanti crediti penso di raggiungere nella sessione invernale dell'anno prossimo, quando molto probabilmente sarà cambiato tutto e ovviamente poi nessuno saprà dirti nulla?
Ma dopo tanta fatica, pareva che fossi arrivata vicina al traguardo.
Arriva il mese di aprile. Quel depresso di Foscolo mi aspetta al varco con le sue lagne.
Trascorro le mattine appresso a Jacopo Ortis e alle sue sfighe. Teresa che dice di non volersi sposare con Odoardo, ma sa benissimo che le conviene. Vogliamo mettere una vita da mantenuta rispetto ad una vita con uno sfigato che oltretutto non fa altro che lamentarsi??
E poi c'è la sera che richiama la morte e Zacinto che è lontana e il fratello Giovanni che è morto e le mie palle che sono diventate quadrate! Vi giuro che ho atteso il sucidio di Jacopo per una lunga e interminabile mattinata. Se non si fosse suicidato lui, l'avrei fatto sicuramente io!
Per non parlare dei Canti di Leopardi, che mi hanno resa gobba e cessa quanto lui. Perchè tutti i casini di Ermengarda e Adelchi?? Beautiful a confronto non è nulla!
Insomma le mie giornate trascorrono tra intellettuali sfigati e la storia del balletto.
Sì, avete capito bene. Io, che assomiglio all'ippopotamo di Fantasia e che già all'età di 4 anni ho manifestato totale incapacità di coordinazione motoria, devo sostenere l'esame di danza.
Io, che non conosco il significato di armonia, grazia e leggiadria e che cammino come una mandria di elefanti impazziti trascinando svogliatamente il peso dei miei peccati di gola, dovrò presentarmi con la faccia di bronzo ad un etoille dell'accademia nazionale di danza, che sicuramente capirà di primo impatto tutta la mia esperienza nel campo della danza.
Mi muovo come una pedina impazzita nel flipper nel cercare di riuscire a fare tutto e contemporaneamente, finchè oggi, arriva il colpo di grazia.
Contatto un Prof., il quale vorrebbe che io sostenessi un esame in lingua francese. Notare che io non studio Lingue e l'unica frase che so in francese è Voulez vois couche avec moi. Chiamo mia madre, mia madre chiama mia nonna, mia nonna chiama una sua amica ottantenne che insegna francese, ma nessuno sembra conoscere la storia delle battone francesi del settecento. Il prof mi risponde: ARRANGIATI.
Contatto allora un altro Prof., chiedendogli di poter scrivere una relazione per ottenere questi benedetti 2cfu mancanti. Qualcuno ha ricevuto risposta? Io no.
Cerco per tutti i siti esistenti qualche convegno al quale partecipare. L'unico che trovo sono due giorni di full immersion sull'ANTIGONE, con lettura metrica dell'opera. Praticamente è come se mi avessero chiesto di farmi un overdose di eroina.
Ovviamente questo convegno non prevedeva 2 cfu. Allora contatto la relatrice, la quale mi rimanda ad un altro Prof, il quale mi dice "Sì ok, ma fatti firmare l'attestato da lei", allora lei mi dice "Ok, però vieni al mio ricevimento tale giorno a tale ora".
E ora??? Ora non si sa che fine farò io e questi maledetti crediti ed esami mancanti.
L'unica soluzione che mi è venuta in mente è andare alle selezioni del Grande Fratello.
No no, non sto scherzando.
Ho avuto il coraggio di chiamare Maurizio Costanzo per spiattellare i fatti miei a lui e Platinette alle 11.30 di mattina, figuriamoci se mi metto problemi nell'andare al Gf.
Come, non vi ricordate la storia della mia telefonata a Costanzo??
Una mattina, mentre studiavo cinema, alla tv parlavano di relazioni uomo-donna. Secondo voi io potevo esimermi dal partecipare a questa discussione filosofica?? Giammai.
Composi il bel numeretto ed esposi la mia affermata teoria: al mondo esistono 2 tipologie di uomini: GLI ETERNI INDECISI e GLI INNAMORATI IMMEDIATI. In gergo anche detti I PARACULI e GLI APPICCICOSI.
I primi che vivono nella teoria del IO VORREI NON VORREI MA SE VUOI, poi arriva la gobba di Livorno e li vedi passeggiare mano nella mano. I secondi sono coloro che dopo nemmeno 2 uscite, ti tartassano di nomignoli insentibili tipo Zucchina e ti chiamano ogni 3 secondi.
La telefonata terminò con Platinette che mi consigliò di emanciparmi perchè rischio di rimanere zitella.
Come se ci volesse la sua scienza infusa per saperlo!!! In quel momento era anche tornata mia madre a casa e in sottofondo a canale 5 si sentì: " Come la vuoi la pasta??? Al sugo??"
Dopo che mi sono sputtanata allegramente al telefono, come non tentare la distruzione completa della mia reputazione??
Molti sostengono che avrei buone possibilità di essere scelta. Mi domando ancora il perchè, forse perchè sanno che così la Gialappa's avrebbe un soggetto assicurato.
Andrei, però , incontro a 3 problemi:
1) verrei ripudiata e diseredata, ma sticazzi tanto guadagnerei salutando cretini in discoteca che urlano: "Emy dove hai comprato la tua borsa dell'acqua calda? La vogliamo anche noi!"
2)verrei sicuramente presa di mira dalla gialappa's e sfottuta a vita con l'appellativo di NONNA BELARDA, TELESPALLA BOB O CAPAREZZA
3) crerei la morte cardiaca di metà mio parentado, compresa mia madre che pensa che io sia asessuata, non dica parolacce, non fumi, non beva e non vada di corpo.



Ma dopo essere stata alla Sapienza 5 anni, che volete che sia stare in una gabbia di matti per 3 mesi con tutta Italia che mi guarda la cellulite???
C'aggià fa, il mondo ormai va così. E' tutto un Grande Bordello