venerdì 4 aprile 2008
La donna flebo
Come dice mia mamma: "Hai sempre avuto la propensione per le cose pallose!" , soprattutto per quanto riguarda le mie passioni.
Dovete sapere che son cresciuta a suon di musica, di letteratura e di cinema.
La musica è stata la prima scoperta. A 2 anni mi fu regalato un microfono giocattolo accompagnato da una chitarra e girovagavo per casa cantando Magica emy e suonando la chitarra come se fossi una piccola rockettara. Crescendo , raccattavo tutte le cassette che trovavo per casa, così a 8 anni , anzichè ascoltare lo Zecchino d'oro, cantavo la lirica di Pavarotti o Una rotonda sul mare. Poi ci fu il periodo adolescenziale terribile. Avevo tutti i festivalbar e le compilation tipo Hit mania dance. I Backstreet boys, gli Aqua e i Five erano onnipresenti nel mio stereo, anche se per fortuna non sono mai arrivata ad appendere poster in camera mia , piangere per Nick o avere gli Hanson in bella vista (vero Laura???). Ma il periodo adolescenziale fu anche accompagnato da una pesantissima vena Romantica,nel senso letterario del termine. Appena presa coscienza di me stessa, del contesto nel quale vivevo e della mia sensibiltà artistica, iniziai a trasformarmi in una piccola Leopardi, gobbetta compresa. Musicalmente iniziai a scoprire i cantautori , il rock anni '70 e ogni giorno di più ricercavo nella musica l'espressione del mio stato d'animo molto irrequieto . Era il periodo di De Gregori, di Guccini, di De Andrè e in cui iniziai a scrivere poesie. Stava maturando una certa propensione dentro di me, sebbene ammetto che chi dovesse leggere le mie poesie o dovesse ricordarmi in quella fase malinconica sicuramente penserebbe che trascorressi le mie giornate con una flebo attaccata in vena. Le poesie sono state la mia prima espressione artistica matura e nonostante toccassero temi decisamente tristi e pesanti, forse sono la mia produzione scritta migliore. Ed è grazie alla poesia che sono arrivata alla conoscenza del mio Mito musicale: Battiato. Lui per me rappresenta un solo aggettivo:genialità. Sono arrivata a piangere a dirotto durante un suo concerto e da lì ho iniziato a capire che, sì , effettivamente sono geneticamente predisposta per l'arte "da suicidio". Oggi come oggi penso di aver ascoltato DI TUTTO, davvero di tutto nella mia vita, dal Fado Portoghese a Bryan Eno, alla ormai famosa Destination Calabria fino alla musica classica minimalista. Ogni giorno vado alla ricerca di nuove scoperte, fatto che spaventa terribilmente la mia famiglia e il mio coinquilino impauriti che per casa si diffondano delle note non di certo leggerissime. Questa passione l'ho ereditata da mio padre e mia sorella. Non esisteva giorno in cui non ci fosse sottofondo musicale in casa. La cosa paradossale è che oggi mio padre mi chiede l'ultimo disco di Amy Winehouse mentre io spulcio nella sua libreria il Kohln Concert di Keith Jarrett.
Ma non è finita qui. Dopo la musica , anzi diciamo contemporaneamente, attorno ai 15 anni, iniziò anche il periodo letteratura e cinema.
Nessuno credeva che la notte potessi mettermi a studiare i libri di Freud o le poesie di Baudelaire, quando il pomeriggio inneggiavo a Lucia di Uomini e Donne come se fosse il mio modello esemplare. Zitta zitta, cercavo di capire cosa si celasse dietro a quei paroloni psicologici. Leggevo di tutto, soprattutto materiale sulla Contestazione del'68, grandissima mia fissazione. Mio padre, stupito da tutta questa mia passione per la pesantezza, cercava di darmi il colpo di grazia con D'Annunzio, Sartre o Joyce, invano e perfortuna.
A 18 anni ecco che mi sono data la zappa sui piedi da sola, scegliendo la facoltà di Letteratura , Musica e Spettacolo. Finalmente avrei fatto dell'arte la mia fonte di vita in tutto e per tutto e potevo condividere e sguazzare con migliaia di altri pallosi i miei astrusi discorsi sull'entità prima dell'essere secondo la filosofia di Battiato, la psicanalisi di Yung e il male di vivere di Montale.
Infatti, caso volle che i miei professori rappresentino ciò che di più palloso, pesante e antico possa esistere. Ho dovuto subire la visione di film tonnellata come Un chien andalou di Bunuel o la corazzata potemkin, che continuo a considerare una grande cagata (come dice Fantozzi). Studiando e analizzando continuamente film, però, ho iniziato ad incuriosirmi e continuare la caccia al tesoro anche in ambito cinematografico. Il culmine l'ho raggiunto ora. Temevo che sarei arrivata fino a questo punto. Prima o poi toccava anche a me. I registi orientali sono arrivati a contaminare anche la sottoscritta. Sono in pieno periodo Takeshi Kitano e Kim-Ki Duk, con i loro ritmi lenti, infiniti, i silenzi continui e le metafore onnipresenti e complicate. Certo, vado a vedere anche commedie e film cagata (tranne Vacanze di Natale & co.), però riservo a me stessa momenti di profonda introspezione cinefila d'autore. Preparo la mia bella flebo, l'atmosfera tenue , le mie schifezze alimentari e inizio quella catarsi di sprofondamento delle palle fin sotto il livello del mare. E' difficile che qualcuno voglia vedere i film che propongo. Tutti alla sola richiesta fuggono o si sfogano con un grido di terrore:"Idddio no mamma mia, guardatela da sola questa palla immane!". Giusto per farvi capire il grado di pesantezza: il video di youtube è il trailer di Primavera, estate , autunno, inverno e ancora primavera del regista coreano Kim Ki Duk. Immagino già la prima reazione di molti , una volta avviato! La sequenza può metaforicamente ricordare una persona normale e umana che guarda il film e trascina le sue palle con fatica!!!
Una delle conclusioni di questo discorso è: o mi trovo un uomo ugualmente palloso e ci massacriamo le palle in mille pezzettini assieme , ma dubito che potrei reggere, oppure (come è capitato la maggior parte delle volte) se uno , putacaso ingenuamente, mi da l'input per iniziare la mia logorrea riguardo l'arte, se la da a gambe nel giro di un nano secondo con la solita frase:"Scusami ma sei troppo impegnativa!". Come biasimarli, in effetti. Alla fine sto imparando ad approcciarmi a tutto, come ho sempre fatto, sebbene la caratteristica di donna flebo rimanga preponderante e dovrò continuare a sentire la solita frase "Ih taddannu pogarirari deusu"(Oh mamma mia percarità di dio) detta da mia madre quando mi chiede cosa sto facendo e le rispondo che sto guardando l'ultimo capolavoro di Chan Wook Park!
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4 commenti:
ok. direi che posso anche ritirarmi con la testa bassa per la vergogna..... di sti film/registi che hai nominato non ne conosco mezzo! mi sento proprio ignorante :(
sei proprio un'insalata...però lasciatelo dire: tutto tranne i film giapponesi...son di un pallosoooooooooooooo! ti diro che a me il cane andaluso mi ha lasciato li a dire 'mah' e la corazzata mi ha fatto sganasciare. Specie quando il tizio sale le scale e il pavone finto muove la coda!!!!
emy, ma perchè non parli del periodo da punkabbestia?
o del periodo della dipendenza da alcool e droghe pesanti?
e di quello da militante politica?
Beh i gusti son gusti... e un pò ti capisco visto che anche i miei non sono propriamente "leggeri"!
[Martedì 8 vedrò Battiato a teatro, in occasione del memorial per Angelo d'Arrigo]
BUENA VIDA
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