martedì 2 settembre 2008
TRO(M)BAR CLUS
Cosa successe poi in Croazia ormai me lo sono scordata e, purtroppo, anche buttato alle spalle. "Sìore e Sìori la pacchia l'è praticamente finita". Nonostante il caldo non ne voglia sapere di andarsene , la routine è ricominciata quasi in tutto e per tutto.Da stamattina il generale Mother è giunto con le trombe per buttarmi giù dal letto, perlopiù sotto mia richiesta. Anzi, la Legge di Murphy senza ombra di dubbio ha voluto che le temperature aumentassero proprio quando io ,con estrema fatica, devo alzarmi dal letto per scontrarmi con degli oggetti molto antipatici: i libri universitari!.
E' pure vero che è più uno sforzo recitativo, ma ci vuole impegno anche per quello.
Soprattutto quando devi avere a che fare con il TRO(M)BAR CLUS.
Ed eccomi,quindi, alle prese con un nuovo esame, che ovviamente parodizzo per sdrammatizzare l'immane pesantenzza che comporta studiare/lo.
MUSICA E LINGUAGGIO.
Già dal titolo uno pensa: PITTICCA SA PALLA, che tradotto dal sardo significa AMMAZZA CHE NOIA!
Quando lo inizi, poi, le palle raggiungono davvero il livello sotto al mare e man mano che vai avanti scavano una fossa sempre più grande dove rifugiarsi per scappare a cotanto strazio.
Si parte dal CANTO GREGORIANO, che già nel suo essere musica liturgica rivela la sua natura di insostenibile pesantezza.
10 minuti minimo di canti melismatici, ovvero in cui uno gorgheggia una lettera fin quando non muore paonazzo e strozzato.
Tipo che mentre ascolto la traccia dell'ALLELUJA strutturata in AL-LEEEEEEEEEEEEEE-LU-J-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA (15 minuti di A) pian piano inizio a chiudere gli occhi, poi cado a terra con una siringa iniettata nel braccio fino a trascinarmi strisciante a terra nel balcone per suicidarmi.
Dopo che il primo tentativo di suicidio è fallito , ritorno al libro e mi ritrovo davanti al TRO (M )BAR CLUS della Francia di Re Artù.
Una di quelle storie alla beautiful in cui Un cavaliere per scoparsi la dama con la treccia lunga 3km sposata con il re vecchio, declama sonetti porno allusivi dedicandoglieli. Tipo "O mia dama , quando ieri contemplavo le fiorite colline , rimembravo i tuoi candidi seni, nell'attesa di giacerci un dì simil a un affamato bimbo"
Ovviamente poi costoro trombavano come conigli .
Io, come sempre, ricordandomi che il mio è un Tro(m) bar proprio clus clus, mi suicido per la seconda volta, invano.
Fato vuole che lo strazio sia lento e gradualmente cruento, quindi più si va avanti più è peggio.
Arriviamo alle BALLATE TRECENTESCHE.
Musica da sagra della salsiccia.
Un esempio è ECCO LA PRIMAVERA di FRANCESCO LANDINI.
"Ecco la primavera, quando viene sera, con questa ballata ti fai una pera e se credi di divertirti, aspetta e spera!"
Vogliamo parlare poi del LAMENTO DI ARIANNA di Monteverdi???
Inizia già male:LASCIATEMI MORIRE! Non poteva esistere incipit più azzeccato per descrivere ciò che provo ad ascoltare e studiare questo brano, che conseguentemente mi istiga al 4 tentativo di suicidio.
Non parliamo del maledettissimo STABAT MATER.
Madre dolorosa, lacrimosa, urla, strazio, ansia e poi mi vengono gli incubi a pensare a Rostagno che sta 2 ore a chiedermi l'analisi e io che mi strappo a poco a poco organi vitali e giaccio morente e sanguinante nell'aula musica del 4°piano.
Quando finalmente sono morta un coro intona Lux aetera di Ligeti, mentre sullo sfondo compare una scena di 2008 odissea nel MIO spazio, con me che galleggio nello spazio universale rincorsa da Rosty e il suo famoso gatto.
Quando a casa mia sentono provenire dalla mia stanza degli strani suoni, iniziano ad inquietarsi, tanto che devo preannunciare l'ascolto della Musica da Suicidio,onde evitare che chiamino il 118 per portarmi al reparto NeuroPsichiatrico.
Se avete mai pensato che i film di Kitano e Kim Ki Duk fossero l'espressione più estrema dell'autolesionismo psico-fisico, vuol dire che non avete avuto mai a che fare con un esame di MUSICA e LINGUAGGIO. Altro che Marco Masini o Branduardi, qui si parla di vera e propria tortura!
Vi devo confessare che quest'esame me lo trascino dal 1°anno di università. E (ehm ehm) sto finendo il 4°! Penso che sia plausibile e comprensibile volerlo affrontare quando si è ormai quasi allenati psicologicamente alle rotture di balle inutili di certi esami. Ma questa volta penso di non avere proprio scampo, anche perchè se non mi presento all'appello i miei genitori lo fanno diventare un IN (CU)LAR CLUS, in cui l'aggettivo CLUS ha numerose valenze. Ad esempio l'utilizzo di una corda bella spessa per legarmi ad una sedia finchè non ripeto a memoria tutti i brani.
Ma, o voi lettori, gioite !Il mio ritorno allo studio è anche sinonimo di ritorno al mio blog.Così potrò raccontarvi anche il lento e graduale schiarirsi della mia pelle,come primo passo verso l'abbandono di me stessa e l'avviarmi verso lo schifo fisico. Spero che la vostra giornata sia impegnata in faccende più piacevoli della mia. Adieu.
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7 commenti:
senti, sbri: io ho dato semiotica della musica dove mi analizzavano il ruolo attanziale di ogni nota o fotogramma di canzoni e video. e non solo: il susseguirsi di ritmiche riportava all'idea goffamiana di ribalta e retroscena ecc ecc... ma dico: secondo voi, david bowie fumato e bevuto mentre scrive le sue canzoni pensa alla sociologia!?
come ti capisco ;-)
.. mi hai fatto sbellicare!!!
ma sai che avrei una voglia di rimettermi a studiare.... non posso perdermi queste nozioni fondamentali!!
.. dimmi dimmi...
.. che facoltà fai?
Infinita comprensione per questo strazio da una studentessa di statistica con vicina di stanza studentessa di letteratura, musica e spettacolo e muro divisorio spesso quanto 10 fogli di carta velina.
Non immagini che fatica sia per me ricominciare lo studio per gli esami.. Intanto ti andrebbe di fare scambio link? ti aspetto da me se accetti. Grazie
già già, che facoltà frequenti? in cosa ti stai laureando?
Vuoi un consiglio?
Guarda la discografia del mio gruppo...
www.gvnovecento.it
;)
Mi sto facendo ricrescere le unghie, mi sono iscritta in palestra, ascolto attentamente ogni segnale che mando a me stessa.
Non sono triste ma non so come sono sospesa tra voglie alternate di andare e restare.
Ma,il mio equilibrio è sempre lì confezionato accuratamente pronto a non deludere.
Forma e sostanza amica mia.
Siamo a settembre ma se fosse agosto nessuno se ne accorgerebbe...
Roma è esattamente come l'ho lasciata. Io no.
Ci sono cose conosciute e cose sconosciute e in mezzo ci sono le porte.
"lasciatemi campar"
te possino, mo vado a fare l'esame dI rostagno e so sicura che come minimo se mi chiede il trobar clus gli sbotto a ridere in faccia XD XD
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