mercoledì 30 gennaio 2008

Il tempo delle angurie acerbe



"Sa, dottore, non so bene il motivo per cui sono qui a raccontare tutta la mia vita dai tempi delle medie. Forse perchè il manuale Sdraiami agisce sul subconscio per farmi capire tante cose in fatto di uomini, come è anche molto probabile che non le interessi una benemerita mazza di tutto ciò. Però ho iniziato a sputtanarmi e quindi ora continuo, perchè mi piace raccontare a modo di "C'era una volta" come se avessi 70 anni e avessi vissuto una vita intensissima...

Dopo le medie la situazione estetico-sociale non migliorò , anzi.
Sebbene fossi spinta da una strana ispirazione gastronomico-turistica che voleva farmi iscrivere all'istituto alberghiero, scelsi il Liceo Classico, ovviamente sede di tutti i fighetti della città e di tutte le barbie evergreen . Sappiamo già che io non centravo nulla in quel contesto.
La mutazione genetica stava comportando più tempo del dovuto. La chioma a quercia d'albero non prendeva una piega nemmeno con il ferro da stiro e in più ero travolta da una continua fame che mi portava ad assomigliare ad un salame. Iniziavo a mangiare il panino con salsiccia alle 9 del mattino in classe, tra uno sbadiglio e l'altro.
Ero dunque passata dalla padella, alla brace. I limoni ormai per me si trovavano solo negli yogurt scaduti.
I corridoi della scuola erano invasi da pomiciatori incalliti durante le ore di ricreazione, mentre io ovviamente ero occupata nel mangiare panini e schifezze.
La mia classe nel giro di due anni si ridusse a 16 elementi: 15 femmine e 1 SOLO maschio. Data la tragica situazione, dovevo per forza rivolgere lo sguardo altrove.
Ed ecco che inizia il bello.
Viaggio d' (d)istruzione in Grecia. Eravamo ben 3 classi. Nella mia mente illusa si creava la possibilità di limonamento.
Stavo beatamente seduta nel mio posto in aereo, quando si gira a presentarsi quello che poi è stata la mia fissazione per ben 5 anni: Giacomo.
Penso che chiunque mi conosca da abbastanza tempo, maledica ancora quel momento.
Per la prima volta sentii il mio cuore battere fortissimo e da allora iniziò una vera e propria saga.
L'anno successivo Giacomo da anonimo studente del secondo anno, divenne nientepopòdimeno che il rappresentante d'istituto, nonchè piccolo dj delle serate danzanti di noi adolescenti rampanti. Figuriamoci se si fosse messo con me, che stavo sempre a mangiare e andavo in giro con una coppola da nonno in testa, perchè mi sentivo molto giovane alternativa reduce dal '68 a Londra.
Ma feci lo stesso timidamente di tutto per conquistarlo, ovviamente invano.
La mia vena di scrittrice iniziava ad emergere e decisi così di scrivergli una lettera poetica dichiarandogli tutto il mio amore. Il giorno dopo si presentò dalla mia amica (che faceva da messaggera)sconvolto, impaurito e assolutamente non disposto. Ma io non demordevo. Allora sì che facevo di tutto per conquistare l'amore di un uomo. Beata ingenuità, beata innocenza, beata inconsapevolezza.
Avevo saputo che desiderava la maglia della nazionale del brasile e , non trovandola in città, presi un aereo per Roma e andai a comprargliela. La trovai secondo voi??Ovviamente no. Dovetti prendere quella che le assomigliava vagamente.
Comunque non so con quale faccia, ma andai a regalargliela.
Nessun risultato. L'avrà indossata forse 3 volte in tutto. Non mi si filava nemmeno coi regali e si era naturalmente fidanzato con una biondina con gli occhi azzurri del primo anno. Arriviamo all'ultimo evento, quello decisivo. Stavo per compiere 18anni. Anche lui stava per compiere 18anni. Grande evento per la vita di un adolescente. Dovevo organizzare una festa. Anche lui doveva organizzare una festa.
Una mattina mi stavo dirigendo a scuola, quando mi ferma per strada all'improvviso dicendomi: "Aspettami all'uscita di scuola, devo dirti una cosa"
"Co co co come, non puoi dirmela ora???" risposi balbettante.
"No, è lunga ed importante, aspettami alle 13.30"
Trascorsi quelle 5 ore d'attesa come fossi vicina ad un'esecuzione. Allo suonare della campanella scattai veloce come un fulmine. Ero quasi in preda ad un infarto.
Poi, eccolo arrivare. Infarto più paresi totale del corpo.
Si avvicina, mi saluta, mi abbraccia e iniziamo a camminare.
"Sai, volevo chiederti una cosa molto importante..."
"Si..." ( colorito rosso fuoco)
"E' una cosa a cui tengo molto..."
"Si...." (colorito bordeaux tendente al prugna)
"Praticamente mi farebbe davvero piacere che tu..."
"Si..." (asma, attacco epilettico, colorito viola quasi blu)
"Facessi la festa di compleanno assieme a me!"
Infarto. Colorito verde. Vomito.
Ovviamente poi la festa l'ha fatta per conto suo, perchè aveva troppi invitati.
Ora non c'è da domandarsi come mai non mi sia ancora data al saffismo???
Ed ero solo all'inizio.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

povera piccolaaaa...vabè dai sto Giacomo si è fatto pure troppo pregare..peccato che allora nn conoscevi ancora lo sdraiami-concept!in bocca al lupo bella!

Anonimo ha detto...

..ovviamente per Niépce e Daguerre!che hai capito?dai che festeggiamo stasera!potevamo fare una serata tutta donne e pepe!vabbuò..buon cine..:(

Simo* ha detto...

Adesso sono curiosa di conoscere la fine di questa storia. Spero ci sia anche un lieto fine...con o senza Giacomo :D

A proposito di liceo classico, anche una mia amica (e dal numero di fighetti e di barbie ho capito a quale dei 2 licei di Cagliari ti riferisci) era rimasta in terza liceo con un unico compagno maschio (almeno all'anagrafe). Ahahahah adesso si scopre che eravate pure in classe assieme e magari ti conosco di vista.
Della serie: "com'è piccolo il mondo!" :D

Ciao
Simo*

Anonimo ha detto...

Mannaggia a te! E poi dici a me che mi fisso :D
Io almeno mi innamoravo una volta o due all'anno dal liceo in poi...ma pare che oggi (a ben 26 anni) stiano tornando di moda i vecchi compagni di classe buahahahahahahahahaha :D

Simo* ha detto...

La mia amica (anche lei dell'85) era nella sezione A. Conosco qualcuna delle sue ex compagne perché capitava che delle sere uscissi con loro. Io ero in un'altra scuola lì vicino (ma non era il pedagogico!)
Comunque ti capisco benissimo. Anche io dopo il diploma mi sono lasciata le superiori alle spalle, anche se non ho cambiato città. Dei miei ex compagni, solo con una sono rimasta in contatto (perché siamo in facoltà assieme). Gli altri, grazie al cielo, sono tutti spariti, evaporati. Meglio così :D

Francesca Palmas ha detto...

la storia della festa la sapevo già ma mi ha fatto troppo ridere!!!