martedì 26 aprile 2011

La Gallina che non sa dove fare l'uovo



Non so se vi è mai capitato di non sapere dove fare l'uovo come le galline e vagate vagate senza sapere dove andare e dove stare . In qualunque luogo vi trovate , a meno che non si tratti di Bali o di un atollo della Polinesia, non trovate pace . Un continuo Ballo di San Vito, punti da una tarantola impazzita. E quindi disfi, ricomponi, ridisfi, vieni e rivai, su , giù , qui , lì ma nulla, non ti passa proprio.
Ultimamente mi sento proprio così . Oddio se consideriamo che "ultimamente" equivale a sette anni, la questione diventa abbastanza preoccupante. Diciamo che ci sono dei periodi in cui si amplifica. Ma partiamo dall'inizio.
Quando decidi di diventare un fuorisede e quindi dividere volontariamente la tua vita a metà , dovresti considerare che poi diventi in automatico uno senza dimora fissa. Hai due case, hai due stili di vita diversi, due vite differenti proprio. Però, nonostante questo, senti che nessuna delle due ti appartiene ancora davvero in modo totale.
Sicuramente è dato dai contesti e dalle situazioni contigenti che capitano, ma vi assicuro che "Io Vagabondo" si sentirebbe più stabile della sottoscritta.
La Prima Vita: Roma. E' la principale, quella che ho scelto con coscienza, doveva essere il mio rifugio salvifico. Un tempo, se m'aveste chiesto o anche solo nominato la parola "Roma", vi avrei subito ammorbato con un elogio infinito . Non esisteva difetto in quella città e nella vita che vi conducevo. Anche se in realtà non era così , io volevo vedere positivo a tutti i costi . Ora inizio a non reggere più il traffico , i tempi infiniti e anche in casa Dio me ne scampi dall'invasione di "Attila e gli Unni" che da un po' di tempo abitano con me. Per cui, sfinita da ciò, attendo con ansia il rientro in Sardegna, sognando beata pace, relax e tranquillità. Invece...Povera me illusa!
Certo che anche io dovrei ricordarmi più spesso che la vita in famiglia è uguale alla totale assenza di privacy e che quindi la santa pace è un vero e proprio miraggio!
La Seconda Vita: Sardegna. E' il luogo natìo, quello stabile , eterno e , per l'appunto, quello che ancora credi un paradiso terrestre.
E sarebbe così se mia madre non fosse stata anche lei punta da una tarantola che la porta a non riuscire a stare ferma un minuto dalle 7 del mattino, tranne i momenti in cui si incanta a guardare tutti i programmi esistenti su RealTime. Anche quando dorme è in movimento, dato che russa come un camionista. E quindi è sempre un tram tram, vieni, vai , torna, e il cane che abbaia e l'aspirapolvere e il phon e il telefono che sembra quello di Berlusconi "e questa è casa miaaaa e qui comando iooooo, ogni dì voglio sapereeee chi viene e chi va!" .
Ogni mattina mi sveglio con i capelli dritti invocando Santa Pace. Sì sì, lo so, sono anche io insofferente, molto insofferente. Mi ci vorrebbe una di quelle passeggiate al mare rigeneranti. Ah no, è vero, da quando ho messo piede in Sardegna ha iniziato a diluviare ininterrottamente, fa un freddo cane, c'è l'uragano ...yuppidù!! Mi viene in mente, ora che ci penso, il film "Mangia, Prega, Ama". Quando l'ho visto ho pensato subito: "Ecco cosa mi ci vorrebbe!". Poi ho aperto il mio portafogli: euro 5, 84 centesimi e mi sono detta :"Mangia per consolarti, Prega per disperazione, Ama qualcuno se riesci a trovarlo...ma tutto qui vicino dato che al massimo riesci a fare il giro dell'isolato con quella cifra!". D'altronde ci credo che la protagonista è riuscita a trovare l'equilibrio e la soddisfazione dedicandosi un anno intero a viaggiare tra cibi goduriosi, santa pace spirituale e concludendo il tutto a Bali a fare baldoria con Javier Bardem! Diciamocelo, chi non lo sarebbe? Un anno in cui cazzeggi in giro per il mondo. E' il sogno di tutti! Ma prima o poi anche io riuscirò ad aprire il mio bel chioschetto di Piadine in Papua Nuova Guinea! E voi mi potrete dire:"Ma lì ci sono gli Tsunami, Terremoti, Maremoti, Uragani!" . E io vi rispondo: "Dopo tutto questo che vi ho raccontato la mia vita non è comunque colpita da Tsunami, Terremoti, Maremoti e Uragani? Ecco...allora meglio che il destino agisca mentre sono in pareo abbronzata a bere mojito piuttosto che in pigiama e felpa di pail a bere le tisane contro la cellulite...o no?"

mercoledì 20 aprile 2011

MI MANCHI




Ricordo quando ci siamo incontrati. Era un evento predestinato, me lo sentivo dentro da tempo. Sapete quando capite di appartenere a qualcosa? Ecco, era successo proprio così. Era capitato per caso, come in tutte le più belle storie d'amore. La cosa buffa è che non mi ricordo come, nè perchè. Ricordo perfettamente quando, però. Un giorno qualunque di tanti anni fa, uno di quei giorni in cui non ti aspetti nulla di sorprendente e invece un po' per gioco, un po' per fatalità...
4 ottobre 2005. Da quel momento mi sono ritrovata completamente immersa in te. Senza sapere il perchè.D'altronde tutte le storie iniziano e finiscono senza un motivo. Anche se forse lo sappiamo sempre, ma lo capiamo dopo.
Sono stati quattro anni intensi. Ogni giorno insieme. Giorno, notte, in qualunque momento, a qualsiasi ora tu eri lì, pronto ad ascoltarmi senza mai giudicarmi. Ti ho amato tanto proprio per questo , perchè sapevo che potevo confidarti i miei segreti più intimi con la pazzia che mi contraddistingue e tu in silenzio mi ascoltavi facendomi sentire libera. Allo stesso tempo , poi, li mostravi agli altri con discrezione e rispetto , facendo emergere la mia vera essenza, quella pura , spontanea, gridando inconsciamente :"Hey è lei Insalata, è proprio lei!". Posso dire , sì, che siamo cresciuti insieme , vero? Perchè è con te che sono andata alla ricerca e scoperta di persone e modalità di pensiero diverse. Ma , soprattutto, è grazie a te che ho compreso la bellezza dell'essenza di immagini, volti e parole concrete.
Poi è arrivata la crisi, improvvisamente. Io mi sentivo poco stimolata, forse a causa dell'abitudine e dell'opprimere della quotidianità. Tu ,d'altro canto ,hai reagito in modo passivo a questa continua altalena che mi impediva di abbandonarti definitivamente. Fino a che non ti ho tradito. L'ho fatto nel modo più banale e vigliacco che potesse esistere. Sì , ho preferito l'omologazione e la semplicità e senza dire una parola me ne sono andata via.
E ora eccomi di nuovo da te. Avresti potuto insultarmi, rimproverarmi che ti vengo a cercare solo nei momenti di estremo bisogno e invece, no, sei ancora qui ad accogliermi in silenzio, come prima e chissà, forse più di prima.
Perchè ? , ti chiederai. Perchè mi manchi. Perchè mi è impossibile dimenticare la purezza e la spontaneità. Perchè non posso rinnegare me stessa. Perchè la nostra, mio caro BLOG, è una vera e propria follia d'amore.