martedì 22 dicembre 2009

WBF (WORLD BLOGLIFE FUND) ovvero Fondo Mondiale per la Vita Blogghica



Lettori dichiarati e lettori non dichiarati. Sbirciatori, passanti , pinchi pallini. Amici di vecchia e nuova data, vi invito tutti ad iscrivervi al Gruppo su Facebook intitolato WBF (World Bloglife Fund), ovvero Fondo Mondiale per la Vita Blogghica.
Ho creato questo gruppo per esortare quante più persone possibili a mantenere vivo e attivo il mondo dei blog, che ormai pare scomparire come le foche monache del Polo Nord. Se siete passati di qui vuol dire che sapete cosa sia un blog, o magari vi piace, oppure siete capitati per caso e siete incuriositi da questo mondo di parole.
Allora basta poco. Cercate su Facebook nei gruppi WBF e con un click iscrivetevi e pubblicizzate la pagina. Non solo fareste un favore a me, ma anche a tutti coloro che continuano a credere nel potere della parola scritta e dell'espressività!

Ecco qui il link :

http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/group.php?gid=219790643683&ref=nf

domenica 29 novembre 2009

Facebook killed the Blog Star



Cazzo le 4.20 anche oggi e i miei occhi sono ancora spalancati.
E dire che non ho neanche bevuto. Il motivo per cui non sto dormendo da una settimana lo so bene. Le mazzate fanno sempre male. Anche se chiudi gli occhi e fai finta di nulla andando avanti con quel sorriso da ebete tipo The Mask che ti stampi in faccia quando lo devi fare per forza, perchè se no cadresti in quel tunnell la la la da cui non ne usciresti più.
E queste pagine, questa piattaforma colorata, che a volte mi ha salvato la vita.
Porca miseria, mi accorgo che più acquisto consapevolezza della morìa , più mi impongo di stare qui e voler scrivere, scrivere, scrivere, fino a che non ho il callo alle dita, per gridare senza voce:" Alzate quel culo e leggete".
Oggi non me ne frega niente dello stile, dell'effetto, del personaggio, dell'autoironia. Oggi butto giù parole. D'altronde questa cavolo di maschera vincente della donna Carrie Bradshaw fino alle 4.27 nun je la faccio proprio a tenerla.
E scrivo per me . Anche se il posto che ho scelto è questo.Qui dove teoricamente passano tutti, ma alla fine non si ferma più nessuno.
Insalatissime di Pollon= Deserto del Gobi. Qualcuno vede più qualche disperato che capita per caso in questa sbobba di nonsisaqualicoseparolecazzate ? Io manco l'ombra.
Pure i lettori di blog sono diventati Piselli in Fuga. Non bastavano gli amanti del Touch and Go o del Go e basta. Ora anche leggere quattro cazzate messe in croce e lasciare un saluto, un'opinione, un insulto sembra essere troppo faticoso.
Perchè ora c'è Facebook. Quell'inferno della mente, del tempo , della fantasia e soprattutto della grammatica, che ha inglobato tutto. Tutto è Facebook.
E pure io , mannaggia a me che sono caduta nella trappola. Se avessi mantenuto l'idea da intellettuale anticonformista che avevo mostrato a mio fratello quando mi parlò di quest'evoluzione tecnologica...Se avessi...no non sarebbe cambiato niente.
D'altronde che frega alle persone di stare a leggere i cazzi tuoi straconditi quando possono farseli abbondantemente lì su Facciapure?Possono guardare le foto, il tuo stato civile, il tuo 740, il numero di finti pseudo-amici e soprattutto le innumerevoli e continue applicazioni in cui parli con lo spirito di tua nonna, la tua patata, Brad Pitt, il Neurone di Cristiano Ronaldo, il canino di Edward, la tavola del cesso etc etc. Poi qualcuno pubblica frasi tipo IO ODIO KI SKRIVE KON LA KAPPA XKè NESSUNO GLI HA IMPARATO L'ITALIANO. E tu, rabbrividisci, ma poi metti MI PIACE e CONDIVIDI PURE, amplificando la morte della grammatica e l'avvento della capratica.
Io sono in tutto questo. Ci sguazzo ogni giorno, sempre e comunque. Anche se esco, rimango online, siamai che qualcuno mi cerchi. E quando torno devo controllare, siamai che la vita di qualcuno abbia subìto un radicale cambiamento. E quando ascolto una canzone, non la so più tenere per me, dentro la mia intimità al calduccio come un tempo. La spiattello lì, aspettando l'apprezzamento del popolo.
Io ci sono dentro fino al collo e ho pure il coraggio di lamentarmi. Alla fine non so se mi piaccia realmente o mi piaccia l'idea che l'assuefazione mi ha creato. E' come la nicotina. O il vizio lo eviti da subito o se sei un santone lo rendi solo un piacere, oppure ti ci butti a capofitto e dopo un po' non senti più il piacere dell'inalare catrame ma è un gesto meccanico e abitudinario.
E in tutto questo l'espressività dove la mettiamo? Se tutto è così dinamico che anche una frase non deve durare più di 30 secondi, dove va a finire il potere della parola?

mercoledì 25 novembre 2009

Il mistero della gravida e l'allegra compagnia dell'autobus



Il bello di vivere in una grande metropoli e di doverti spostare con i "carri buoi", è che puoi assistere continuamente a delle scene esilaranti.
Questo pomeriggio, all'ora di punta, mi trovavo seduta su un autobus stracolmo. Per vedere il bicchiere mezzo pieno cerco sempre di sfruttare gli infiniti minuti trascorsi tra un tanfo d'ascella e uno spargimento di suina osservando le persone che mi circondano. Diciamo che mentre sei spiacciacato come una sardina in un barattolo, non hai molta altra scelta.
L'ultima volta che ho fatto lo stesso tragitto una povera crista s'è accasciata al mio fianco. Così, improvvisamente, l'ho vista piombare a terra come un sacco di patate.
Premettendo che non puzzavo, per cui non potevo essere la causa del suo malore, m'è venuto un coccolone. Non aveva trovato, la poveretta, una persona che non si fa prendere dal panico e con prontezza cerca di risolvere la situazione. Aveva trovato me, che stavo per accasciarmi vicino a lei dallo spavento. Nessuno pareva accorgersene, alchè presumo che l'imminente erezione della mia folta chioma, sia stato un segnale di fumo abbastanza palese. Subito si sono avvicinati due personaggi con fare E.R. MEDICI SULL'AUTOBUS e hanno cercato di capire la situazione: "Hai mangiato? A che ora? Hai bevuto? Ti sei drogata? Hai inalato gas nocivi? Hai visto un Ufo? Sei incinta? E se sei incinta, da quando?" .
Lei, più zombie che viva, biascicava qualche sillaba che di sicuro non corrispondeva alla dettagliata risposta che si aspettavano quei due dalla professione non identificata. Ma era ovvio che la ragazza, che nemmeno si ricordava chi fosse, non potesse ricordarsi in quel preciso istante la cronologia di un suo ipotetico concepimento! Concepimento sul quale poi si è creata tutta una serie di storie tra gli abitanti dell'autobus. Tanto stavamo lì fermi, nessuno poteva muoversi, i due pseudo medici l'unica cosa che sapevano fare era la doccia alla collassata (con la mia acqua in bottiglietta dalla quale avevo bevuto reduce dall'influenza), tanto vale costruire qualche film mentale sulla vita della disgraziata: " Forse ha un calo di zuccheri perchè è anoressica - bulimica- epilettica"; "Forse ha appena ricevuto la tragica notizia della morte del Pappagallo Pappy"; "Forse viene da un viaggio sull'Everest e quindi il caldo di questo autobus dopo il gelo le ha fatto male". Ma l'ipotesi più gettonata era quella "beautifulliana": "Forse è incinta e non lo sa", dice una signora. Ed un'altra subito risponde " Oggesu allora magari ha un amante". Ed un'altra ancora" Ma ora noi dobbiamo avvisare il marito e che gli diciamo?". Nel mentre costei continuava a collassare ,gli attori che si pensavano in una puntata di qualche serie medica non sapevano più che fare, l'autista voleva trasformare l'autobus in un'ambulanza, le vecchiette si dividevano tra l'invocazione di tutti i santi e la trama di una soap opera, finchè si è sentito tra la folla uno strascico di voce dall'oltretomba che pronunciava queste parole:" NON è SUCCESSO NULLA, NON VOGLIO AMBULANZE, PSICOLOGICI, POLIZIA, FBI, RIS, CSI E NAS, VOGLIO SOLO ARRIVARE ALLA MIA FERMATA DOVE MI ASPETTA MIO MARITO E CI PENSERA' LUI A BADARE A ME!".
Scesa alla mia fermata, dopo un'ora di esercizio Stanisvlaskijano di immedesimazione sulla linea 36, non capivo più dove fossi.
Questo pomeriggio, stesso tragitto, ora diversa ma mole infinita di gente come sempre. Per fortuna mi sono guadagnata un posto a sedere nonostante lo sguardo indispettito delle quarantenni che ormai (solo) nell'autobus si sentono categoria anziana indi in diritto di sedersi.
Vicino a me ecco comparire due strambi personaggi. Avete presente Madga e Furio nei film di Carlo Verdone? Ecco, l'idea generale è quella, solo caricaturizzata ancora di più. Lui, sui sessanta, rossiccio, indossava un abbigliamento da "Voglio fare l'intellettuale ma in realtà sembro mio nonno". Basti citare uno di quei cappotti blu scuro con cappuccio che fanno molto Inghilterra dell'800.
Indissolubilmente attaccata al suo braccio v'era una filippina (o giu di lì) sua probabile amante o badante, governante, moglie, fidanzata. Insomma, non ho ben capito il suo ruolo. L'età di sicuro pari alla mia, massimo venticinque anni.
Appena saliti sull'autobus si sistemano in perfetta posizione eretta e subito lui inizia a disquisire: " Eccoci qui, ora grazie alla possibilità che l'autobus ci offre della corsia preferenziale in cinque minuti dovremmo essere arrivati. A quel punto tu avrai diverse possibilità. O scendi alla fermata, poi vadi a destra circa 200 metri e 45 cm, oppure prendi un altro autobus all'angolo e chiedi all'autista di indicarti il momento preciso in cui dovrai scendere.Capito?"
Lei, un po' perplessa, risponde" E tu poi dove andale? "
"Non ti preoccupare, io poi percorro la via e ne approfitto per fare un po' di sano fitness".E imperterrito continua:" A proposito Cara ricordati che per lunedì urge che vada a reperire le barbabietole, è da tanto che non le mangiamo e sono un alimento indispensabile per la nostra corretta alimentazione. Per cui ritengo che debba assolutamente memorizzare questa nota".
Lei, il cui vocabolario italiano non raggiungeva un linguaggio così forbito, si limitava a rispondere :" Si "Fulio" balbabietola".
Ma a lui piaceva troppo costruire una filippica per dimostrare alla povera filippina la sua immensa proprietà di linguaggio: " E ti sei ricordata di invitare Tal dei Tali lunedì? Quando viene? L'hai fatto venire lunedì proprio perchè non ci sono vero? Hai fatto bene, ma ti conviene preparare due pasti in uno, sai due pietanze che il giorno dopo sono riscaldabili, così risparmi tempo se no potrò sempre intervenire io martedì sera. Anzi devi assolutamente memorizzare anche la probabilità di andare a prendere Maria Cristina alla lezione sui pittori olandesi, così poi io tornando dalla sede Universitaria, sono maggiormente facilitato nel reperirvi e portarla in visita dalla nonna, di modo che potrò occuparmi della stesura della lezione che terrò in data di giovedì. Ma ti dirò, Magda, in tutto questo m'è venuto un leggero languorino. Ma , Magda, a cosa pensi?"
L'espressione di lei (non vi dico la mia, ve la lascio immaginare) in tutta questa pappardella senza fine che mi aveva caricato un'ansia addosso indescrivibile, era a momenti terrorizzata, altri concentrata, altri ancora alienata.
"Penso alla cena. Non so ancora che fale".
"Cosa prevede il menu stasera Magda?".
Se due secondi prima Magda non sapeva che fare, l'incalzare di lui aveva subito destato in mente qualche ipotetica ricetta da propinargli ( si spera col cianuro):"Pasta col pesce. Va bene pesce?"
"Si, perfetto Magda, sai che il pesce è un'ottima fonte di fosforo? E il fosforo fa bene alla memoria e così io potrò essere più vigile alla mia lezione. Brava Magda!".
In tutto questo mi domandavo se costei non stesse maledicendo il giorno in cui ha incontrato il Professor Furio Callisto Cagnato , vecchio italiano intellettuale antisesso e ha deciso di vivere nella sua stessa dimora, ma soprattutto come questa povera donna venuta da lontano sia capace di sostenere quotidianamente la logorrea ossessiva di questo elemento, che fino ad oggi pensavo esistesse solo nella fulgida fantasia di Carlo Verdone!!

sabato 21 novembre 2009

"Sei mai stata all'estero?" "Si a L'Ondra"



Sono passati quasi 5 anni dall'ultima volta. Gli stessi 5 anni che conosco Mary e con la quale non avevo mai condiviso un viaggio.
Così venerdì 13, data temutissima dagli inglesi, eccoci a Londra.
Memore del successo dell'autunno 2009 "Sono stato a L'Ondra " tradotto anche in inglese"Sono stato a L'Ondhon" , per la terza volta sono pronta a respirare nuovamente la sua anima inconfondibile.
Il ricordo della sua vivacità, della sua atmosfera bohemièn ma allo stesso tempo sempre viva, attiva e un pelo avanti a tutto, m'era rimasto impresso quasi quanto quello dei Muffins, motivo principale per il quale ho accettato la proposta di replicare la meta.
Il programma di viaggio era stato stilato a puntino: in 4 giorni avremmo divorato l'intera città e interi kg di dolci. Eravamo pronte ad indossare più vesti. Di giorno la versione Turiste Japanese ( un po' meno rincoglionite di quella originale) , di notte Guerriere pronte a sfidare la London Nightlife.
Prima di partire mi chiama un'amica ormai inglese d'adozione :"Emy siete invitate ad una festa. Ti dico solo che ci saranno due egiziani modelli da paura. Uno assomiglia a Raz Degan , l'altro a Lenny Kravitz". Senza nemmeno dire "Si" o "No", rispondo "Dammi l'indirizzo e io ci sarò".
I presupposti per un viaggio intenso, quindi, c'erano proprio tutti.
Londra ci accoglie con la sua solita pioggerellina sottile , ma nonostante ciò eravamo agguerrite e determinate nel viverla appieno. Neanche il tempo di arrivare in hotel,infatti, che subito veniamo accolte dalla magia che si respira a Covent Garden, il quartiere artistico. Mille luci colorate e natalizie, tante bancarelle di dolci e cianfrusaglie ci hanno immerse in un clima circense che inaugurava il nostro "Welcome in London". E a Covent Garden iniziava anche la maratona dell'acetone: come campare di soli dolci ed essere felici. Un biscotto pieno di burro e nutella mi dà il suo caloroso e calorico benvenuto e così mi rendo conto di essere lì, in vacanza, felice e appanzata. Non avrei potuto chiedere di più. O forse sì, ALCOOL.
Così arriviamo a Soho e decidiamo di cenare in uno dei suoi tanti pub. Un energumeno incazzato mi ferma all'istante: " Show me your ID". E capisco che evidentemente in Inghilterra le ragazze di 24 anni non sono nane quindi risultava poco credibile che potessi avere più di 21 anni, essere capace di intendere, volere ma soprattutto BERE. Invece , nonostante la sua faccia incredula, eccomi di fronte a quella meravigliosa birra dal nome sconosciuto che ho tentato di ordinare con il mio inglese ancora timido. Ed eccoci circondate da una marea di giovani inglesi ubriachi alle 8 di sera, che felicemente bevevano birra su birra su mohijito su caipiroska. Evviva la vita, evviva Londra!
Ebbra di felicità ma soprattutto ebbra e basta torno in Hotel pronta a ricaricare le pile per il giorno dopo.
Dopo aver inagurato anche la COLATIONSHIP LUCULLIANA DELL'HOTEL, Sabato abbiamo trascorso, infatti, una giornata molto intensa, anche chiamata LA GIORNATA DEL PORTAFOGLIO.
Ho una teoria indissolubile, che è stata più volte assodata nell'arco degli anni di indipendenza turistica: QUANDO SEI IN VACANZA I SOLDI A DISPOSIZIONE VANNO SPESI TUTTI, principalmente in shopping!!
12 ore filate, dico 12, dedicate INTERAMENTE alle compere, da Portobello a Oxford street. Dalle bancarelle vintage al reparto Jimmy Choo di H&M .
Pioveva a dirotto e io pagavo a dirotto, ma non me ne fregava niente, perchè ero in preda ad una crisi ossessivo-compulsiva di megalomane felicità e irrefrenabile estasi commerciale. Vestiti meravigliosi ad ogni angolo, borse fantastiche ogni 3 m, orecchini e gioielli deliziosi che cadevano dal cielo, minchiate inutili che però quando sei in vacanza ti sembrano sempre utili a qualcosa, ma soprattutto la possibilità di poter aprire il borsellino senza sensi di colpa, senza problemi, senza pensieri e ,solo per pochi giorni, SENZA LIMITI. Mi mancava il sesso e sarei anche potuta morire!!!
A proposito , c'è un motivo per il quale mi trasferirei seduta stante nella capitale inglese: il PULLULARE di magnifici e indescrivibili esemplari di uomini cioccolato al latte o fondente che si susseguono continuamente per le vie della città. Se dovessi aggettivare Londra in poche parole , direi che è una commistione di razze, culture, stili e...CULI! Proprio così, non esiste barriera alla fantasia negli abbinamenti, nel crearsi un proprio stile senza lo stampino della tendenza monopolizzante che etichetta, come non esiste barriera alla fantasia di Madre Natura nel creare degli esseri viventi con dei sederi così belli. Mai visti così tanti in vita mia (Forse perchè non sono ancora stata a Cuba).
Ad un certo punto ci trovavamo a Westminster e mi avviavo terrorizzata a salire sulla London Eye. La Divina Provvidenza, per calmare le mie fobie isteriche infondate, ha deciso di mettermi di fronte il lato b più bello del mondo. Un Marcantonio colorato di 1.85m camminava fiero davanti a me e la sua prestanza ha attirato talmente tanto la mia attenzione che mentre raccontavo qualche cazzata a Mary, improvvisamente un demone chiamato Simone Ormone si è impadronito di me e ha pronunciato queste parole " MARY G U A R D A D A V A N T I A T E". "IHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH", grida lei sobbalzando, "Non ho mai visto un culo così bello". "Nemmeno io, se non a Ricky Martin".
Cosa potevo fare secondo voi? Ma seguirlo e fotografarlo, ovviamente. Non poteva dissolversi così, senza rimanere impresso in qualche modo. Bisogna salvaguardare la natura!
Inutile dire che subito dopo ho ingurgitato un muffin doppio cioccolato con granelle di nocciola per supplire alle gravi carenze di affetto, agli sbalzi ormonali e agli anni di vita che ho perso durante quel viaggio allucinogeno e soprattutto per accettare il fatto che la sera sarei stata una triste Guerriera del Letto Da sola, senza nessun Lord al mio fianco.
Ma arriviamo al clue del racconto. Sono stati due gli avvenimenti principali che hanno caratterizzato questa vacanza. Il primo è stato assistere al Musical dedicato a Michael Jackson "Thriller Live" al Lyric Theatre. Sempre per la serie "I soldi vanno sputtanati allegramente" , sebbene in posizione "Poveracce" all'estremo lato della galleria, possiamo dire di aver assistito ad un vero e proprio show di completezza artistica e partecipazione del pubblico. Per un paio d'ore ho immaginato di vivere lì e poter assistere continuamente a spettacoli fantastici, concerti memorabili ed eventi originali e , ormai senza ombra di dubbio, ho potuto assistere ancora una volta a scultorei fisici maschili che danzavano come libellule alzando la temperatura del teatro.
Il secondo avvenimento è stato il viaggio di ritorno. Proprio per concludere in bellezza.
Alle ore 2 a.m. ci viene a prendere in hotel la versione indios di Richard Gere in Pretty Woman. Un'audi blu scuro, guidata da un elegante signore in cappotto blu di nome Fernandes, ci ha gentilmente scortate fino alla stazione centrale. Alla faccia del tassinaro! Abbiamo scoperto , infatti, grazie alla mia incorreggibile capacità di attaccare bottone pure con i muri, che Fernandes ha vissuto un po' in tutto il mondo, ama Parigi, ha una casa lì e a Londra vive niente popodimenoche a Notting Hill!!!
Altro che noi barbone costrette a prendere un aereo alle 6 del mattino con Ryanair di cacca!!
Ed ecco che qui viene il bello. Sono sempre stata terrorizzata dalle hostess di questa compagnia e sono sempre stata convinta che vengano istruite a modello Full Metal Jacket. E' proprio per questo motivo che , stanca di sfidare la sorte ad ogni partenza, ho ideato la tattica della TEORIA DEGLI STRATI.
Se hai la faccia come il culo, soprattutto perchè sei reduce da 4 gg di distruzione e delirio, sono le 4 del mattino e c'è freddo, l'unico modo che hai per combattere il nemico è indossare tutta la valigia. Ebbene sì, armati di coraggio e sii pronto a sudare, poi inizia ad indossare 2 canottiere, 1 maglia di cotone, 1 di lana, 1 vestito e 1 maglione di lana. Poi lega in vita 3 maglie e 1 maglione, indossa 3 paia di calze e infine cerca di incastrare quanta più roba possibile in ogni fessura o tasca a tua disposizione. Così otterrai il grande risultato di rallegrare l'intero aeroporto e non dover sborsare un euro in più a quei maledetti avari della Ryanair. Ma stai attento, perchè soprattutto a Londra, loro ti aspettano in sordina ad ogni varco e quando meno te l'aspetti compaiono lì come guerrieri delle tribù africane che vogliono pesarti la valigia, stilare un piano nutrizionale anche per te, misurare le dimensioni di ogni cm del tuo bagaglio, del tuo pene e , se c'è anche la minima cosa che non gli garba, ti danno il colpo di grazia con la loro tassa sull'eccedenza. Ben 3 volte ho dovuto superare quest'irti ostacoli. La prima al controllo bagagli, dove nonostante fossi rimasta in mutande dopo uno spogliarello di 1 ora che manco Kim Bazinger in 9 settimane e 1/2, continuavo a far suonare il sensore. La seconda nel corridoio del gate. Lì due acidone scelte appositamente perchè con il ciclo e astinenti dal sesso da tempo immemore, aspettavano le povere vittime al varco con frustino e bacchetta in mano. E per la seconda volta ho dovuto fare lo spogliarello-vestirello per sopravvivere. Finalmente arrivo al gate. Pensavo che fosse tutto finito e invece no, prima di salire sull'aereo, loro devono essere sicuri che durante le esercitazioni militari all'aeroporto la tua valigia sia magicamente diventata il beauty case di mary poppins dove con 10 kg riesci a farci stare pure una casa. E ben altre 3 volte ho dovuto combattere con quel malefico misura-bagagli che è stato ideato apposta per non far uscire più la valigia una volta che per miracolo sei riuscita ad incastrarla. Ho sudato, m'è venuta la tachicardia, stavo per piangere e alla fine, presa da panico, sono fuggita sull'aereo senza nemmeno mostrare il mio biglietto. Quando finalmente stavo per abbandonarmi rilassata ad un sonno profondo, sento :"emilia caput" e subito d'istinto mi viene da dire "Si presente sono qui", ma loro non volevano un emerita cippa da me, forse solamente individuare chi era la cretina che era salita sull'aereo senza nemmeno farsi strappare il biglietto.
Nonostante ciò molto presto andrò a vivere a Londra, ma sicuramente non sceglierò Ryanair come compagnia, perchè ho paura che una volta per tutte mi metteranno in stiva come i cani!!!

venerdì 23 ottobre 2009

Il fascino di Nightmare...






Roma, domenica pomeriggio, 25 gradi all'ombra. Mi incontro in centro con Gina , Garibaldi e Mc e di fronte a cotanto calore sorge spontaneo il solito commento da chiacchiera d'ascensore:

"Siamo a metà ottobre, fa caldissimo, non è possibile, bla bla bla".

Io, che sono onnipresente nella rete, avevo preventivamente controllato il meteo della settimana in vista dell'arrivo di un'amica a Roma:

"Ma guardate che Giuliacci dice che la settimana prossima ci sarà freddo, tipo massima 15°"
"No addirittura?? Ma 15 gradi è freddissimo, è impossibile con questo caldo"
"Eh si ma come si suol dire non esistono più le mezze stagioni!"
"No vabbè e poi con l'escursione termica prendi freddo e il raffreddore"
"Macchè raffreddore e raffreddore, mica siamo dei vecchi. Se c'è freddo ti copri"

ZAAAAAC.
Lunedì pomeriggio: h 16, gradi 20. Vado a lezione di Pilates in maglietta e felpa, molto tranquilla e sportiva. Ore 17: diluvio, bufera, temperatura esterna DODICI gradi!!!
Lunedì sera esco comunque grintosa e spavalda, che tanto a me il freddo fa un baffo, sono giovane e forte, ho le difese immunitarie resistenti come un roccia e bla bla bla.
ZAAAAAC. Col cavolo!!

Mi ero letteralmente dimenticata di essere più cagionevole di una mia ipotetica prozia. O forse volevo solo autoconvincermi.

Martedì sera, h 20. Sintomi influenzali.
Spero, prego, imploro e mi affido alla cura della reclusione nella speranza che mercoledì sera, all'arrivo della mia amica, fossi forte e in forma.

Manco a dirlo.

Mercoledì sera: febbre. Mercoledì notte: quella tossetta fastidiosissima che ti fa sembrare che l'esercito delle formiche giganti abbia invaso la tua gola.

Giovedì: Niente febbre , la tosse che da fastidiosa è diventata impertinente e l'etna che ha deciso di farsi una vacanza nella mia gola.

Vabbè mi imbottisco di tachifluidec nella speranza che anche io potessi dire :"Adesso cinema!" e venerdì accompagno la mia santa amica ai Musei Vaticani,dato che nei giorni precedenti è diventata obbligatoriamente esperta di Roma e del quartiere Nomentano tra spese, colazioni , ma soprattutto farmacie.

E qui inizia il bello.

Arrivo alla stazione Termini bardata come un boia e mi rivolgo ad un'autista:
"Scusi dove sta la fermata del 40?"
"Signorina sta più avanti ma lei non perda la speranza".

Lì inizio a capire le mie condizioni, ma soprattutto che la mia voce si era trasformata in un misto tra Nightmare e un transessuale morente.

Con forza, entusiasmo e coraggio ci avviamo in Vaticano, che magari Benny16, nonostante gliene abbia dette di tutti i colori, mi avrebbe concesso la grazia in salute.

Ovviamente con la mia "indiscutibile" esperienza museale ho optato per invertire il percorso standard: "Iniziamo dalla Cappella Sistina, che è la cosa più bella!". Facendo le trasgressive, non potevamo più tornare indietro.

Che cosa può fare allora una donna quando si trova in queste situazioni??

Una certa persona (a caso ovviamente ...) insegna che lo sbattimento di ciglia e gli occhi dolci sono una tattica infallibile, anche se assomigli all'urlo di Munch:

"Scusi noi vorremmo andare alle stanze di Raffaello, ma ci siamo perse..."
"Va bene dai, venite con me, vi ci porto io!".

E così una gentilissima guida turistica ci scorta per tutto il Museo, facendoci saltare ogni fila come ospiti prediletti, concludendo la visita con:

"Se vuoi questo il mio numero, chiama quando vuoi per qualunque cosa".

Oibò perbacco e che è?? Le cose erano due: o gli ho fatto pena o il mio sex appeal con febbre e voce roca è maggiore del mio status normale.

Torno a casa con nuovamente la febbre (quando mai poteva passarmi) e mi contatta nientepopòdimenoche..il fotografo della mia laurea, dicendomi che STRANAMENTE non avevo ancora ritirato le foto dal 9 luglio 1918.

Io, che non riesco a tenere gli occhi a bada nemmeno in giorni come la laurea, l'avevo già adocchiato e facendo la gnorry ho testato un po' il terreno. Bè, la conversazione si è conclusa con "Salutami il tuo termometro". E su questa frase NO COMMENT. Inutile dire, però , che ho iniziato a pensare che la febbre mi stesse dando le allucinazioni. Com'è che il deserto del Sahara s'è svegliato tutto mentre io cospargo milioni di germi e spiro gli ultimi attimi vitali??

Si fa oggi, domenica, 5 giorni e non avevo ancora visto un medico. Forse era il caso che andassi ad accertarmi di non avere la suina, anche perchè tutte queste avances mi davano da pensare ad una larga diffusione di maialaggine.

Arrivo in guardia medica sempre in versione boia invernale, si aprono le porte e l'infermiere salta dicendomi ODDIO CHE C'HAI, TI STIAMO PERDENDO??

Un bell'esordio, continuato con la mia logorrea che non si è fermata nemmeno di fronte ad una laringotracheite acuta. Ormai tutti i Musei Vaticani e gli ospedali di Roma sanno che mi sono laureata a luglio, che sto andando a Roma 3, che da "grande" voglio fare la scrittrice creativa , che sono single, sarda, che mangio 80 g di pasta a pranzo e secondo e contorno a cena, che calzo 37, ma anche 37 e 1/2, etc etc.

Ultima tappa prima degli arresti domiciliari: l'ennesima farmacia.

Entro spavalda , anzi diciamo che i miei occhi entrano spavaldi, dato che era l'unica parte del corpo che mi si poteva intravedere e spiro:

"Vorrei una siringa, della soluzione fisiologica e del benagol"
"Guarda solo per te, ti regalo la siringa e il benagol"
"DEVO FARLE PROPRIO PENA", rispondo ormai certa che la mia cera fosse tutta un programma
"Ma no, è che ti ho vista entrare così CARINA dalla Siberia".

Ora, qui, agli arresti domiciliari, a letto, in procinto che il diavolo tentatore esca da dentro di me assieme alla tosse, penso: "SE IN QUESTE CONDIZIONI APPARENTEMENTE SEMBRO ANCHE PIU' BONA, FIGURIAMOCI CHE SCHIFO SONO IN CONDIZIONI NORMALI!"

giovedì 1 ottobre 2009

Baarìa: sapori di Sicilia.



Entra in sala, non lasciarti spaventare dall'idea che t'aspettano quasi 3 ore di pellicola, ma chiudi gli occhi e aguzza l'olfatto.
Con questa prospettiva Baarìa riuscirà a trasportarti in un'atmosfera che lascia da parte l'aggressività delle metafore politiche e dipinge,invece, la storia di una terra, di una famiglia, di un 'evoluzione di saggezze popolari e antichi ideali.
Sembrerà di percepire i sapori di Sicilia,svelando tradizioni e leggende in quella chiave neorealista che ti permetterà di cogliere i dettagli di un modus vivendi, ma soprattutto il corso di un'epoca nei suoi aspetti di semplicità ed ingenuità. E non esistono esempi migliori della famiglia e di un popolo per raccontare i valori che l'hanno caratterizzata dagli anni '20 fino alla metà degli anni '70. Ma non è solo l'ideale politico a condurre la trama. Sono soprattutto la commozione e l'ironia con le quali Tornatore ha condito la sua visione delle proprie origini familiari, geografiche e culturali. Con questo omaggio , il regista è stato capace di coinvolgere lo spettatore in un flashback storico, che descrive una cultura che oggigiorno ha perso, nel bene e nel male, la sua genuinità. Ed è proprio quest'ultimo aggettivo che si addice maggiormente all'interpretazione tematica del film. Attraverso la ricerca di quei piccoli ma significativi racconti, espedienti ed aneddoti che costituiscono il fulcro dei ricordi di una genealogia, ci è permesso di assistere al documento interiore del regista, come se fossimo invitati ad ascoltare le vecchie leggende che un tempo ci venivano raccontate. Allo stesso modo osserverai la pellicola, con l'identica curiosità ed attenzione di un bambino che si immerge nei racconti dei propri antenati. Sentirai così il profumo dei limoni ,verrai coinvolto in tradizioni culturali e linguistiche, percepirai la coerenza e la credibilità delle speranze in cui si credeva davvero come linee conduttrici. Infine vivrai le stesse emozioni che trasudano dalla storia d'amore tra i due protagonisti, modello di un sentimento antico, semplice, puro.
Tornatore ci offre, dunque, il ritratto di una vita vissuta al quale dobbiamo approcciarci con un pizzico di ingenuità e sensibilità per un salto indietro nel tempo, che non può che farci riflettere sul presente. Un presente che ha perso" la voglia di abbracciare il mondo e si è arreso nella credenza di avere le braccia troppo corte per riuscirci".

lunedì 20 luglio 2009

Relazione su pubbliche relazioni con diploma in diplomazia




Cagliari. Uno dei luoghi più vipposi della città (vedi foto) è stato scelto come location per i 60anni del boss, alias mio padre.
Tende arabesche da harem ornano una struttura a picco sul mare immersa nel verde con candele, dj , buffet stile Milano da Bere a base di sushi e altre stuzzicherie marine che fanno molto fashion ma poco sfamation, un gruppo di "baldi"professionisti rampanti con relative mogli/amanti e nessun baldo giovane, tranne me e pochissimi altri. Insomma , un ambiente molto Modamare Portocervo.
Vabbè, dati i tempi che corrono e dato il luogo, decido di eleganziarmi come si addice ad una donna di una certa figaggine e chiccheria.
Ancora una volta, ritento e riprovo la sfida tacco alto. Piuttosto è una sfida con me stessa, dopo che l'altro giorno una "simpatica e gentile" donzella alle mie spalle ha invitato le persone a toccarmi la schiena, sostenendo che avessi la gobba e portasse fortuna. Tengo a sottolineare che erano le 2 di notte e io portavo i sandali dalle 22.30. E una donna sa cosa significhi. Mica siamo tutte Naomi Campbell!!
Chiusa parentesi, arrivo alla festa perfetta: borsa abbinata ai sandali e ai pantaloni, giacchetta volantinosa che dava quel tocco di eleganza e di estro sopra un corpetto verde acqua e un coprispalle nero e tutti i vari gioielli che ho collezionato alla laurea. Sarei potuta sembrare, almeno per stasera, una brava e borghese ragazza dell'alta società.
In realtà c'è anche un altro motivo che spiega il mio "tiraggio". Giravano voci praticamente certe di una comparsata post concerto di Tiziano Ferro con relativo staff. E secondo voi io potevo esimermi dal presentarmi come si deve? Inutile dire che non ho visto l'ombra di nessuno e il mio tiraggio è stato dedicato solo ai sessantenni incravattati.
Dopo i primi 20 minuti appesa come un piolo senza sapere che fare e con chi parlare, mentre mio fratello si era ormai trasformato in un call center, decido di rompere il ghiaccio con lo strumento più veloce ed efficace: l'alcool. Inizia l'aperitivo e io inizio a mettere in pratica il mio spirito...di vino!! Dopo un prosecco e due bicchieri di vino bianco, inizio già a sentirmi a mio agio. La logorrea è tornata parte di me e i sessantenni magicamente mi sembrano vecchi e cari amici.
"Molto lieta, Emilia"; "Piacere , Emilia"; "Ciao, Emilia"; "Ciao, Emy".
La fiera dei convenevoli inizia a sembrarmi un party scatenato. Passo da un divanetto all'altro a conversare amabilmente con signori e signore sconosciuti, visti due o tre volte o fin troppo conosciuti.
L'allucinazione da alcool, o forse la mia dote innata per le pubbliche relazioni, mi fanno immaginare la situazione come un cocktail di vip al quale io, futura autrice, sceneggiatrice, redattrice , moglie di qualche imprenditore miliardario, zitella incallita alla moda o quello che caspita ve pare, parteciperò assiduamente tra qualche anno.
E' fatta, sono scatenatissima. Parlo, chiacchiero, converso con charme e scioltezza composta. Sono talmente immedesimata nella parte della public relator che chiacchiero anche con barman vari, cameriere, camerieri, manager, filippini cuochi, piante, tavoli , cuscini etc. Riesco a fare slalom di conversazione dal 1986:" Ti ricordo quando sei nata com'eri piccola" , passando per "Come sei cresciuta, l'ultima volta avevi l'apparecchio ai denti e i baffi" fino a " Che donna bellissima, pure laureata!" Boom, la fiera dell'ego unita all saga delle pubbliche relazioni con annesso diploma in diplomazia.
Prova di anni e anni di esperienza di adattamento a millecinquecento cene, convegni, feste con 20enni, 30enni, 40enni, 50enni, 60enni e oltre. Per la serie, dove mi mettete sto e pure bene. E prova anche del fatto che se i miei progetti professionali dovessero non realizzarsi, bè di sicuro sarei un'ottima protagonista di Villa Certosa.Bella battuta e beato sarcasmo!!

sabato 11 luglio 2009

INSALATA LAUREATA

ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM... HABEMUS LAUREAM cum 110/110

sabato 13 giugno 2009

MGM: MENTE GENETICAMENTE MODIFICATA



Inizio a dirvi che sono sopravvissuta. Or ora vivo e vegeto nella mia isola, ma praticamente paio una survivor isterica dell'Isola delle zitelle dopo una cura ipnotica di Lost.
In questo mese e mezzo ho sperimentato cosa significassero gli arresti domiciliari.
In realtà non ho commesso nessun reato se non decidere di laurearmi.
Il 9 luglio ciò accadrà. Peccato che per ottenere questo risultato abbia dovuto compromettere le mie funzioni vitali e reprimere le mie tendenze molto incontrollate al vizio.
Un mese e mezzo in cui il RE incontrastato , PADRE OZIO, è stato bandito. E insieme a lui tutta la sua allegra famigliuola composta dal piacere di divertirsi, vedere gente, incontrare dj agli aperitivi, flirtare con i dj degli aperitivi sotto l'effetto di quel bicchiere di vino che ormai non reggo più, abbandonarmi all'orgasmico piacere di una cena supercalorica che kg di lana invernale prima coprivano e chi più ne ha più ne metta.
Tutto ciò è stato sostituito dallo studio di materie pesanti e fondamentalmente inutili condito con la morte del gluteo , accompagnato da pasti a base di INSALATISSIME di tutti i gusti e dal trattenermi da fumare 240 sigarette.
Giusto per fare un esempio. Ieri sera, finalmente, ho deciso di depilarmi le gambe.
Iniziavo ad avere un po' caldino con la pelliccia e l'idea di usare dei leggins in versione nature non era proprio allettante. Così, ho preso coraggio e ho iniziato l'opera di Edward Mani di Forbice. Tosaerba in mano e via con il disboscamento della foresta amazzonica. Bene, dopo ceretta, silkepil, sega elettrica, sradicatore e 4 ore di sudore e fatica, sono riuscita a far ritornare le mie gambe un minimo lisce.
Questo per farvi ragionare su quanto sia impensabile impiegare 4 ore per una depilazione. Ma soprattutto quest'opera di beneficienza ahimè mi ha fatto conoscere mondi volutamente sconosciuti: L'INVASIONE DELLA CELLULITE NEL MONDO DELLE MIE GAMBE.
La prova costume ogni anno subisce una proroga con il seguito di varie imprecazioni e parolacce per il triste destino di un corpo femminile.
La consapevolezza di tutto questo ambaradam di fandonie, ogni giorno di più mi fa sembrare la copia Liddle della Littizzetto unita alla cadenza e alle teorie nazional-popolari sugli uomini di Geppi Cucciari. La conseguenza nefasta di questo stadio si chiama ogni santissima volta: spendi soldi per libri cagata.
Mi trovavo all'aeroporto. Mi aspettavano due ore vuote. Entro alla Feltrinelli e subito un messaggio subliminale ipnotizza il mio sguardo: MGM. Cosa significava quella sigla? Di una cosa ero sicura. Non avevo nessunissima voglia di lèggere pesantezze politiche, ecologiche o religiose. Quindi, se fosse stato un libro sui Maiali Geneticamente Modificati, non faceva per me. Tantomeno una nuova sigla del Pdl coniata da Re Silvio per autodefinirsi Maestà Grandissima Massima. Per non parlare se fosse stato il nome di una nuova Madonna trovata in qualche paesino disperso dell'estremo sud, tipo Madonna Maria Gennara.
In realtà indicava un concetto molto più semplice: MANUALE GIOVANI MIGNOTTE!
Sottotitolo: Ogni donna è seduta sulla propria fortuna.
Sfoglio un po' quelle pagine e leggo:"Altro che corsi di autodifesa e spray al peperoncino: un sorriso da finta oca è molto più utile per controllare l'aggressività altrui". Oibò, perbacco, acciderbolina!! L'autrice di questo libro non ha di certo scoperto l'acqua calda, ma in quel momento la sottoscritta necessitava di ricordarselo. Anche perchè, diciamocela tutta, non sono mai stata una grande emulatrice di una femme fatale. E i risultati si sono visti: pochi e somatizzati. La mia mente bacata decise che potevo tranquillissimamente buttare 15 euro per questa cagata di libro. Massì, accatastiamolo insieme al centinaio di copie simili :Come diventare bella ricca e stronza, Sdraiami, Gli uomini vogliono tutti la stessa cosa, Sola come un gambo di sedano; etc.
Se un uomo dovesse sbadatamente osservare la mia libreria, sicuramente penserebbe: E' UNA ZITELLA DISPERATA. Ma penso che penserebbe la stessa identica cosa anche senza osservare la libreria. Anche perchè per farlo, dovrebbe trovarsi a casa mia. E ciò significherebbe che è già stato compiuto un grande passo. E mi auguro vivamente che in quel miracoloso istante , costui non sia impegnato nell'osservare la mia collezione di cazzate. Magari potrò usarla come proposta alternativa alla collezione di farfalle, ormai demodè.
Sfoglio il libro e leggo: SMIGNOTTARE è GODURIOSO. Su questo non avevo dubbi. Anche i muri sanno che un uomo spera sempre che dietro un visino angelico e l'aria da bambina, si nasconda Cicciolina. SMIGNOTTARE è DIVERTENTE. Mi pare una logica conseguenza della prima affermazione. SMIGNOTTARE FA BENE. SMIGNOTTARE è BELLO. SMIGNOTTARE NON NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE. SMIGNOTTARE CON CAUTELA IN GRAVIDANZA. SMIGNOTTARE HA DIVERSI EFFETTI COLLATERALI. CONSULTARE IL MEDICO, E FARSELO.

sabato 6 giugno 2009

BUFFONATE DI CORTE: STORIA DI UNA LETTERINA E DI UNA LETTERATA




C'erano una volta la piccola Noemi e la piccola Emi, che avevano più o meno la stessa età e vivevano in due città diverse. La piccola Noemi sognava il Principe del Brunei, mentre la piccola Emi sognava ancora il Principe azzurro. La piccola Noemi voleva fare la letterina, mentre la piccola Emi la letterata.

N-"Mamma, mamma, da grande voglio fare la Silvio's girl!"
M-" Ma smettila, Noemi, tu da grande studierai e diventerai una donna colta, realizzata, con una famiglia ,dei bambini ,un giardino, un cane , la pasta barilla e le merendine del mulino bianco"
N-"Uffa, no, mamma, io voglio rifarmi le tettine e poi non voglio una famiglia, voglio un uomo vecchio e potente che mi faccia fare la vita delle Barbie."
M-"Ma che dici, Noemi, tu da grande sarai talmente bella da non aver bisogno di rifarti nulla"
N-"Mamma, mamma, ma almeno potrò rifarmi il conto in banca da grande?"

N-"Mamma, mamma, guarda, ho imparato il nuovo stacchetto delle Veline, lo vuoi vedere?"

La bambina si atteggia con movenze da piccola femme fatale...

"Ma che fai, Noemi, su forza, smettila e vai a ripassare le tabelline"
"Mamma, mamma, ma da grande potrò fare anche la Tabellina?""

La bambina continua a ballare intonando una strana canzoncina: Ullallaullalaulla lallà, Villa certosa, noi siamo quaa

"Ma, ma , Noemi, che stai cantando?? Dovresti sentire le canzoni dello Zecchino d'oro!"
"Infatti, mamma, sto imparando come guadagnare tanti zecchini d'oro".

Nel mentre in un 'altra città....

E- "Mamma, mamma da grande vorrò fare la scrittrice, la sceneggiatrice,l'autrice e la speaker radiofonica"
M- "Va bene, Emi, ma prima dovrai studiare tanto tanto e trovarti un marito che ti ami, ti rispetti e avere una famiglia, un cane, la pasta barilla e le merendine del mulino bianco"
E- " Mamma, mamma, ma esiste ancora tutto questo?"
M- " Certo che esiste. Nei sogni tutto può esistere"

E-"Mamma, mamma, ho scritto una poesia in versi endecasillabi sciolti, la vuoi leggere?"

La bambina inizia a declamare con aria da piccola intellettuale..: " Mi piace pensare e sognare, continuare a sperare. Vorrò sempre amare un bel principe vestito di azzurro o di blu, anche se al mondo non ne esistono più!".

M- "Ma che dici, Emi, vedrai che troverai anche tu il Principe Azzurro e realizzerai tutti i tuoi sogni"
E- " E mi verrà a prendere su un cavallo bianco?"
M- " Certo e ti porterà in un bellissimo castello!"

15 ANNI DOPO....

La piccola Noemi è diventata grande . Ha conosciuto tanti amici che la invitano sempre a tante feste divertenti. Un giorno Noemi si trova a Roma e un signore con il parrucchino la nota, proponendole di farsi fare delle fotografie..

N- "Sono bella, sono snella, voglio fare la modella".
S- "Certo, Noemi, ora ti farò salire sulla mia limousine bianca e ti farò conoscere il Re. Vedrai che lui realizzerà tutti i tuoi sogni"
N- " Ma quindi, se andiamo dal Re, io poi potrò salire anche sul trono di Maria?"
S- " Certo e poi potrai condurre anche I Sogni son Desideri"

Arrivano dal Re..

N- " Ma che bel castello , marcondindorindondello, ma che bel bordello marcondirondirondà!"
Re- " Che bella Principessa è arrivata alla mia corte. Ma come sei giovane! Puoi chiamarmi Papi, ma se vuoi potrò essere anche il tuo Grande Fratello!"
N- Oh Re, ma che occhi grandi che hai!"
Re- Per guardarti meglio, bambina mia!
N- Ma che bei capelli che hai!
Re- Tutto merito dei trapianti, bambina mia!
N- Ma che portafoglio grande che hai!
Re- Per mantenerti meglio bambina mia!

Così vissero felici e contenti..


Nel mentre in un'altra città...

La piccola Emi si è fatta grande, si è iscritta all'Università e si sta per laureare. Un giorno il Re la invita alla sua corte perchè necessita di un buffone di corte che accompagni il suo Menestrello per dilettare lui e i suoi ospiti...

Così, accompagnata dalle allegre note di un mandolino...


" Sua maestà eccomi qua,
sappia subito che non sono una
che la dà, ne oggi ne mai,
anche se questo mi ha messa nei guai.

Ho studiato tanto e me ne vanto,
e sui libri ho sofferto e pianto.
Ma mi accorgo che la gente
se ne frega che sei intelligente.
Devi essere ignorante o sgambettante.
Perchè chi è sapiente,
finirà col fare niente!

Mentre tu, Noemi cara,
ti sei messa a fal baldoria,
ottenendo fama e gloria,
sol con la tua storia.
E con il tuo gioco, festa e disinibizione
abbiam visto che ci resta
della nostra nazione!"

mercoledì 20 maggio 2009

Notte (di una settimana ) prima degli esami

(Immaginatevi il video di Notte prima degli esami di Venditti, perchè Youtube oggi ha deciso di scioperare e rompermi i maroni!)

20 maggio 2009.Ore 23. Gradi Centigradi: 27!
Si può dire proprio che non esistono più le mezze stagioni. E stavolta non è la coscienza da nonna che mi fa parlare. Sono le condizioni meteo.
Stamattina mi sono svegliata e sentivo una calura terribile invadere il mio corpo.
Di primo impatto ho pensato:"Oddio, sono gli ormoni che hanno organizzato la Rivoluzione". Ma poi, no, non poteva essere. Nessun sogno erotico. Guardo l'altra parte del letto ed è vuota. Ci sono solo io spaparanzata tipo balena tutta sudata.
Poi ho pensato:"Oddio sto entrando in menopausa!". Ma nulla, non era nemmeno quella la realtà, ma forse il sogno che stavo facendo le ore prima.
Spaventata e perplessa ho gridato AL FUOCO, AL FUOCO! Ma l'unico fuoco che c'era era l'afa soffocante che entrava dalla mia finestra.
Il termometro segnava 30 gradi ed erano le 9.30 di mattina. Mi aspettava una giornata davvero faticosa.
Foscolo stava lì, incartato dentro il libro. Giaceva sul divano, insieme ad una biblioteca intera sulla letteratura italiana del '700 e dell'800.
Non potevo farcela. Era impossibile affrontare 6 ore di studio matto e disperatissimo quando le fiamme dell'inferno erano entrate a casa mia.
Era il mio contrappasso.
Io, alla fine del mio percorso universitario durato ben 5 anni, rimasta con l'esame più tosto di tutto il corso, tanto più nella sessione estiva, dovevo patire e soffrire la pena. Lo sapevo che era una punizione divina. Non poteva che essere così.
Cerco una fonte di ristoro. Ho bisogno di energie, di tante energie. Moltissime energie. Troppe calorie.
Così decido di prepararmi un frullato di banana, bello fresco.
Fato volle che nel mentre sia tornata a casa la mia magica coinquilina con in mano un magico cornetto con la crema. Tombola. Bingo.
Zuccheri ingurgitati nell'arco di 10 minuti: tonnellate.
Tra tutti quei cuscinetti che in teoria dovevano depositarsi sul mio cervello e non sul mio fondoschiena e l'acutil fosforo, avrei dovuto avere il giusto sprint per affrontare i Sepolcri senza morire sepolta e Alle Grazie: Grazie, Graziella e Grazie a (sto) cazzo (d'esame!).
Le tempie sudano. Maledico Foscolo e mi domando come mai non gli sia caduta una tomba di quei maledetti in testa. Non suda solo il cervello. Sudo tutta. Le mie chiappe sono a forma del sedile del divano.
Alle ore 19 decido di abbandonare quella tortura ed uscire in cerca di un po' d'aria.
Ma dell'aria manco l'ombra. Cammino per le vie e sogno di camminare sul lungomare.
La mia versione Twilight si scontra con la marea di lampadati e marinati che incontro per strada.
Sono ancora e di nuovo sudata. Non vedo l'ora di tornare a casa e infilarmi sotto la doccia. Ecchimitrovo?? Una venditrice rompicoglioni che mi bracca per circa 20 minuti. Per liberarmi di lei ho dovuto inventare che mi sto laureando e sarei partita lontano,in Polinesia, tra una settimana. Nulla di ciò è vero. Ho dovuto toccare ferro per tutto il tempo. Il vecchio saggio dice: "Non dire laurea finchè non sei ubriaca con la corona in testa sul pratone della Sapienza"e "Non dire spiaggia finchè non sei spaparanzata su un lettino!".
Stremata e sfinita torno a casa. Penso che non reggo più. Sono segregata da un mese . Sto per vomitare Foscolo, Leopardi, Manzoni e tutti i loro amici.
Ora mi trovo seminuda sul letto a guardare Notte prima degli esami e mi vengono in mente due cose:

1) Tra una settimana esatta verrò sottoposta alla mia condanna a morte con queste prerogative: caldo, agitazione + CICLO. Sia mai che non voglia partecipare anch'esso ad un evento così importante. STRIKE!

2) La settimana prima dell'esame di maturità, avevo preparato circa 200 foglietti. Il giorno dell'orale mi presentai con sotto il costume da bagno e dopo aver fatto scena muta di fronte all'entropia, corsi al mare.
Ora al massimo potrei buttarmi a Fontana di Trevi. O dal balcone.

LA LETTERATURA NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE.

mercoledì 13 maggio 2009

I LOVE SHOPPING...da sola



Tutututututu....tatatatatam..lalalalalala Pretty Woman walkin down the street...
No, non ho deciso di optare per il mestiere alternativo, nè ho incontrato il sosia ringiovanito di Richard Gere..è che sono reduce da una serata che non mi accadeva da tantissimo tempo.
Ieri pomeriggio mi chiamano per un colloquio in culonia. Dovevo fare la traversata di Roma sotto il sole cocente del primo pomeriggio. Arrivo in mezzo alla strada, tutta sudata ovviamente, stracarica, ovviamente e aspetto il mio turno. Entro e due commissarie della polizia mi sottopongono ad un terzo grado sulle mie capacità e sulle mie potenzialità. Mi sento sotto torchio. Sudo, grondo, inondo, inizio ad avere tic. Esco da lì con la solita risposta:"Ti faremo sapere".
Un po' amareggiata, stressata e stanca da questo periodaccio che non vuole saperne di migliorare, anzi culmina con lo studio matto e disperatissimo del pessimismo di Leopardi e di tutte le sue infinite seghe mentali, mi dirigo verso casa con l'adrenalina a mille.
Ma dove vado a capitare magicamente questa volta?
No in nessuna enogastronomia, non è che sto sempre a magnà !(naso lungo!).
No no, in nessun bordello di ballerini di colore nudi che mi circondano (magari!).
No no, in nessun centro di igiene mentale per schizzofrenia ( manca poco!).
Insomma, cos'è che può far felice una donna triste e sconsolata se non è cibo o un pene?
Ma lo shopping, naturalmente!!!
In genere non sono una patita di shopping compulsivo. Cioè, non è che non lo sia di natura, sono pur sempre una donna. E' che molto spesso non posso o , molto + di frequente, non mi sento nelle condizioni adatte per svaligiare negozi. In genere però questa è sempre una conseguenza del motivo principale del portafogli piangente.
Però ieri... Ieri sembravo Paris Hilton dopo 1 mese in quarantena.
Mi trovavo a Piazzale Flaminio. Avevo un bivio di fronte: prendere la metro piena di gente puzzolente, oppure fare una passeggiata per tutta via del Corso per arrivare alla fermata dell'autobus.
Negozi del centro - Gente puzzolente : 1-0.
Occhiale fashion, trattengo il respiro, preparo le borse e inizia il sottofondo Tatatatan Pretty Woman...
Dritta, sparata, irremovibile mi dirigo verso la prima tappa: H&M.
Avevo girato le catene di tutta Italia. H&M a Genova sotto il diluvio universale, ma lì mi colse un violento attacco di sguaraus da vacanza e addio sogni di gloria e di moda.
H&M a Bologna: dopo una camminata di 1 ora, finalmente entro nel negozio, già convinta di poter acquistare quelle bellissime ballerine che avevo visto a Genova , oltre ad altre piccole e (in)utili cosucce per ingradire il mio armadio. Nulla nemmeno lì: sembrava che la mia comunissima e gettonatissima taglia e misura di scarpe, fosse stata depredata dagli Unni un secondo prima di me.
E invece ieri eccomi lì, da sola, di fronte al Regno delle meraviglie e con l'ultima speranza.
Entro e subito una canottierina celeste mi chiama. Presa. Subito dopo di fronte a me compaiono le famose ballerine. Sì, il numero c'è. Le provo e mi calzano proprio come la scarpetta di Cenerentola. Mi commuovo. Prese. E poi ancora due magliettine e un paio di pantaloni e mi avvio coraggiosa a fare la fila per la prova. Mezzora di suspense e poi....tutto mi stava perfettamente, proprio a pennello, che soddisfazione!! Piccola postilla: Ho dovuto rifare la fila di un'altra mezzora per i pantaloni, perchè mi sono completamente dimenticata della differenza taglia italiana, taglia americana. Così, ho preso la 42 e quando l'ho indossata, ci stavo io e altre 5 Emilie. La vana illusione di aver perso 3 taglie è durata un nano secondo.
Arrivo alla cassa con un sorriso da ebete, tanto che il cassiere mi guarda sconvolto e sta per ridermi in faccia : " Ciao , IO PRENDO TUTTO QUESTO!" "Va bene ", risponde lui per la serie STICAZZI.
Tiro fuori la mia Postepay come se fosse un American Express Platino piena di milioni e pago.
Mi rimetto gli occhiali ed esco con la prima busta.
Tatatatatatan Pretty Woman...
Seconda tappa: Mango. Neanche 1 m dentro il negozio e scorgo un cardigan color verde acqua che sta lì tutto solo e, stranamente e, casualmente, si sarebbe intonato benissimo con tutto ciò che avevo comprato prima. Neanche due secondi e sono alla cassa.
Un'inglese prende il mio maglione per vederlo: "Great colour, great choice!"
"THANKS A LOT!" Soddisfatissima e di nuovo con il sorriso da ebete pago il maglione.
Di nuovo occhiali e go, verso l'infinito e oltre!!!!
Dopo esser entrata da calzedonia, goldenpoint, intimissimi e aver ignorato tutti i costumi (non sono ancora pronta a quella compera cruciale) , ecco che mi viene in mente cosa mancava a completare l'opera: ZARA.
M'era , infatti, rimasta quella voglia latente di una magliettina che si accoppiava a quella con il ? disegnato a caratteri cubitali. Non c'è ? senza !. Con la scusa del punto esclamativo disegnato, che si sarebbe abbinato perfettamente al leimotiv della situazione, entro in quei due piani stracolmi di balocchi.
E di nuovo sono vittima di quell'istinto compulsivo e incontrollabile . Via con magliette, fuseaux, maglioncini. E via di nuovo con la mia PostePay. E io Pago.
Il pomeriggio si conclude con me che torno piena di buste a casa, con un sorriso smagliante, risollevata per un giorno, curata nell'animo più profondo e convinta del fatto che lo shopping sia decisamente migliore se fatto da soli. Solo tu e la tua brama. Tu e il tuo narcisismo. Tu e la legge del "qualunque cosa ti piaccia comprala", anche se hai il culo piatto e le maniglie dell'amore.
E per la serie LE BRAVE RAGAZZE STANNO A CASA A STUDIARE. LE CATTIVE RAGAZZE VANNO A FARE SHOPPING SFRENATO...Il giorno dopo è iniziato con la consapevolezza di una nuova reclusione alle mie prigioni. Pane e acqua, perchè il mio bancomat lampeggia NO TENGO DINERO OHOHOHOH se provo a prelevare e giornate romantiche con Leopardi. L'unica occasione in cui potrò sfoggiare gli acquisti, sarà di fronte allo specchio atteggiandomi a modella che fa la sfilata!!
Però sì, devo dire che è servito!!!

domenica 10 maggio 2009

7 anni in Tibet



Ohibò , dovrei stupirmi di me stessa di riscrivere su questo ricettacolo di minchiate a distanza di una settimana. Forse non accadeva da quando Britney Spears sembrava ancora un essere umano.
Insomma, eccomi di nuovo qui. E' domenica mattina. Mezzogiorno meno dieci e tutto va bene, o quasi, massì ,si dice solo per dire.
Sono sveglia da 2 ore. In genere chi si sveglia di domenica mattina presto prima dei trentanni è uno sfigato o il migliore amico di Heidi.
E' evidente che io faccia parte della prima. Stamattina appena sveglia le caprette non mi hanno fatto CIAO ma è stato il mio simpatico colon.
Di solito quando non si è svegliata storta la luna, o i metaforici gemelli del destino, si sveglia storto il co(g)lon. In effetti sì, non sembra, ma sono quasi sempre storta, in un modo o nell'altro.
Ieri ho deciso di concedermi una giornata di libertà, mezza a dire la verità, tipo i carcerati. Avevo bisogno di riconnettere con il mondo, perchè correvo il rischio di diventare tipo Mogwli, sia esteticamente che cerebralmente.
Mi ero dimenticata di appartenere al genere femminile, l'è cosa brutta e sconveniente. Così, ho preso coraggio e una scatola intera di strisce depilsoap versione "Per donne Yeti" e ho iniziato a strappare tutto ciò che esisteva sulla mia superficie facciale ( quella corporale è ancora soggetta alle crisi d'identità sessuale). Una volta restaurata la Cappella Sistina, sono andata a Villa Ada a fare la sedicenne al doposcuola. Ciò significa sdraiarsi col culo di piombo al sole finchè il guardiano non ti deve trascinare via con la gru.
M'ero portata anche il libro di "Balletti" ma dopo due pagine di enchantè, pir(L)ouette, patè e purè, ho chiuso quella palla mortale e m'era già venuta fame. E sonno.
I miei amici insistevano nel supporto studio. Ovvero "Facce vedè la rappresentazione di sti balletti, tu che sei così sciolta!". Ma io ho desistito perchè il mio talento non può essere sputtanato ai quattro venti. L'alternativa era "Dai, prendiamo le bici!". Ma io no , VOLEVO STARE COL CULO DI PIOMBO, sdraiata nel mio trono di Vostra Signora della Pigrizia. E soprattutto non volevo ammettere che non vado in bicicletta dall'età di 8 anni, età in cui ero caduta faccia a terra senza riuscire a frenare.
Dopo aver russato ed essermi offerta come pasto alle formiche ,ho aiutato la signora dello zozzone a fare la sottrazione 20-3, dato che era in gravi difficoltà matematiche. Vicino alla cassa si potevano ammirare le file di perline che si usavano nel '35 al posto della calcolatrice . E forse anche i panini col salame in vetrina erano di quell'anno. Ma nonostante quella vista da epatite A-B-C, io avevo ancora fame.
Tutta quell'intensa attività fisica nello stare immobile senza nessun contegno, m'aveva stancata.Per non parlare dello sforzo mentale nel dover fare quel calcolo matematico. Avevo voglia di gelato.
E gelato sia, mi gridarono tutte le anime dell'inferno.
Non m'accorsi, però , che erano già le 7 di sera e per fare merenda era un po' tardino. Però un gelatino alla frutta, sì che volete che sia.
Golosa, mi gridarono tutte le anime del Purgatorio.
Tornata a casa, o meglio, tornata di fronte al portone di casa, m'accorsi di non poter entrare. La chiave non girava. Ho provato a chiamare la mia coinquilina, ma non rispondeva. Ho pensato che stesse dedicandosi alla meditazione kamasutrica, invece era solo in meditazione zen nel balcone con i tappi per le orecchie.
Ritrasformatami in Mogwli ho gridato il suo nome ridestandola. Ma lei, in tutta la sua pace tibetana, non s'era mica accorta d'avermi lasciata fuori circa mezzora.
Riesco di casa, vado a cena e opto per un'insalata, giusto per far contenti i miei sensi di colpa. Dopo quel parco pasto a base di uovo, pomodoro, wurstel, patate lesse, olive , mozzarella di bufala e qualche foglia di lattuga , potevo dirmi soddisfatta.
Ma ci sono delle volte in cui la divina provvidenza ti manda dei segni inequivocabili.
Dopo aver sbruffoneggiato nel sostenere di conoscere il centro di Roma a memoria ed essermi persa, dove vado a finire?? Da Giolitti, il regno del gelato.
Lì, una fila chilometrica di persone che non fanno altro che leccare una cosa enorme ed invitante ( sì lo so, mi sono accorta che tutta la gente intorno s'è girata sconvolta quando ho pronunciato questa frase). Quei gelati gridavano "Leccami, e dai leccami, guardami come sono buono, cremoso, grasso e calorico!".
Ma io dovevo desistere. Uno, due , tre :"Ci sediamo?"
Una volta seduti :"Io vorrei una coppa da 6 euro con un chilo di crema e un po' di limone!".
Ingorda, gridarono le anime del Paradiso.
Così ho pensato che l'unico modo per fuggire tutte queste tentazioni e crisi isteriche e sopperire alle gravi carenze d'affetto sia andare 7 anni in Tibet con Brad Pitt.
Ma in realtà sono qui che ho buttato la mattina a raccontarvi queste cose di cui sicuramente non ve ne frega nulla, perchè me ne fregava ancora meno della morte di Ermengarda dell'Adelchi di Manzoni e perchè poi dovevo trascorrere il tempo mentre il mio colon mi fa ammirare le artistiche mattonelle del bagno!

Bonjour finesse e a tutti voi!

lunedì 4 maggio 2009

il Grande Bordello




Ci sono momenti in cui l'unico appiglio che ti rimane è sperare nell'esistenza di Medioman.
Parlo di quei periodi in cui la tua Bibbia è la Legge di Murphy e vaghi tra la trasformazione in Hulka e l'implorazione "Medioman , pensaci tu". Il mio è uno di questi. Affogo nel caos più assoluto e credo vivamente che la mia situazione avrebbe fatto suscitare l'emicrania e l'isteria anche a Santa Maria Goretti.
Ho fatto tanti errori nella mia vita, ma quello irreparabile e che non mi perdonerò mai è essermi iscritta alla Sapienza.
Ma si sa, quando hai 18 anni e sei piccola, ingenua e rincoglionita, ignori che la strada migliore è ricostruire unghie alle vecchie anzichè studiare quanti peli nel naso aveva Leopardi.
Così, con interi prosciutti negli occhi, entri in quel mondo che ti sembra fatato e casualmente ti sfugge la scritta "Lasciate ogni speranza voi ch'entrate" che ogni iscritto, in cuor suo, dopo sole 2 ore custodisce nelle pagine del proprio libro nero.
Così dopo un anno la Sapienza è diventata La Speranza, dopo due anni è diventata La Costanza, dopo tre anni è diventata La Pazienza, dopo quattro anni è diventata La Scemenza e dopo 5 anni definitivamente ha assunto la nomea di RASSEGNAZIONE.
E se inizialmente passava in cavalleria la comunicazione di un appello 3 giorni dopo, a 2 esami dalla laurea ciò che vi sto per raccontare, può solo suscitare incredulità.
Per arrivare a raggiungere 160 crediti, ho dovuto contattare il mio commercialista. Ho sommato il numero di volte in cui entro in bagno, gli ho estratto la radice quadrata e sono arrivata ad un numero periodico.
Dopodichè ho dovuto contattare un esperto in Problem Solving, poichè sembrava che al numero degli espletamenti dovevano susseguirsi una serie di operazioni algebriche per arrivare a sapere quali e quanti esami dovevo sostenere il giorno dopo.
Ho perso pazienza, tempo, anni di vita, organi e neuroni appresso alla compilazione di piani di studio in cui dovevo firmare e controfirmare la mia condanna a morte. Sì, perchè loro vogliono sapere quando, come, perchè, con chi, dove e quali esami darai nell'arco dei prossimi dieci anni. Dico io, non so nemmeno se sopravviverò a domani e tu mi chiedi anche quanti crediti penso di raggiungere nella sessione invernale dell'anno prossimo, quando molto probabilmente sarà cambiato tutto e ovviamente poi nessuno saprà dirti nulla?
Ma dopo tanta fatica, pareva che fossi arrivata vicina al traguardo.
Arriva il mese di aprile. Quel depresso di Foscolo mi aspetta al varco con le sue lagne.
Trascorro le mattine appresso a Jacopo Ortis e alle sue sfighe. Teresa che dice di non volersi sposare con Odoardo, ma sa benissimo che le conviene. Vogliamo mettere una vita da mantenuta rispetto ad una vita con uno sfigato che oltretutto non fa altro che lamentarsi??
E poi c'è la sera che richiama la morte e Zacinto che è lontana e il fratello Giovanni che è morto e le mie palle che sono diventate quadrate! Vi giuro che ho atteso il sucidio di Jacopo per una lunga e interminabile mattinata. Se non si fosse suicidato lui, l'avrei fatto sicuramente io!
Per non parlare dei Canti di Leopardi, che mi hanno resa gobba e cessa quanto lui. Perchè tutti i casini di Ermengarda e Adelchi?? Beautiful a confronto non è nulla!
Insomma le mie giornate trascorrono tra intellettuali sfigati e la storia del balletto.
Sì, avete capito bene. Io, che assomiglio all'ippopotamo di Fantasia e che già all'età di 4 anni ho manifestato totale incapacità di coordinazione motoria, devo sostenere l'esame di danza.
Io, che non conosco il significato di armonia, grazia e leggiadria e che cammino come una mandria di elefanti impazziti trascinando svogliatamente il peso dei miei peccati di gola, dovrò presentarmi con la faccia di bronzo ad un etoille dell'accademia nazionale di danza, che sicuramente capirà di primo impatto tutta la mia esperienza nel campo della danza.
Mi muovo come una pedina impazzita nel flipper nel cercare di riuscire a fare tutto e contemporaneamente, finchè oggi, arriva il colpo di grazia.
Contatto un Prof., il quale vorrebbe che io sostenessi un esame in lingua francese. Notare che io non studio Lingue e l'unica frase che so in francese è Voulez vois couche avec moi. Chiamo mia madre, mia madre chiama mia nonna, mia nonna chiama una sua amica ottantenne che insegna francese, ma nessuno sembra conoscere la storia delle battone francesi del settecento. Il prof mi risponde: ARRANGIATI.
Contatto allora un altro Prof., chiedendogli di poter scrivere una relazione per ottenere questi benedetti 2cfu mancanti. Qualcuno ha ricevuto risposta? Io no.
Cerco per tutti i siti esistenti qualche convegno al quale partecipare. L'unico che trovo sono due giorni di full immersion sull'ANTIGONE, con lettura metrica dell'opera. Praticamente è come se mi avessero chiesto di farmi un overdose di eroina.
Ovviamente questo convegno non prevedeva 2 cfu. Allora contatto la relatrice, la quale mi rimanda ad un altro Prof, il quale mi dice "Sì ok, ma fatti firmare l'attestato da lei", allora lei mi dice "Ok, però vieni al mio ricevimento tale giorno a tale ora".
E ora??? Ora non si sa che fine farò io e questi maledetti crediti ed esami mancanti.
L'unica soluzione che mi è venuta in mente è andare alle selezioni del Grande Fratello.
No no, non sto scherzando.
Ho avuto il coraggio di chiamare Maurizio Costanzo per spiattellare i fatti miei a lui e Platinette alle 11.30 di mattina, figuriamoci se mi metto problemi nell'andare al Gf.
Come, non vi ricordate la storia della mia telefonata a Costanzo??
Una mattina, mentre studiavo cinema, alla tv parlavano di relazioni uomo-donna. Secondo voi io potevo esimermi dal partecipare a questa discussione filosofica?? Giammai.
Composi il bel numeretto ed esposi la mia affermata teoria: al mondo esistono 2 tipologie di uomini: GLI ETERNI INDECISI e GLI INNAMORATI IMMEDIATI. In gergo anche detti I PARACULI e GLI APPICCICOSI.
I primi che vivono nella teoria del IO VORREI NON VORREI MA SE VUOI, poi arriva la gobba di Livorno e li vedi passeggiare mano nella mano. I secondi sono coloro che dopo nemmeno 2 uscite, ti tartassano di nomignoli insentibili tipo Zucchina e ti chiamano ogni 3 secondi.
La telefonata terminò con Platinette che mi consigliò di emanciparmi perchè rischio di rimanere zitella.
Come se ci volesse la sua scienza infusa per saperlo!!! In quel momento era anche tornata mia madre a casa e in sottofondo a canale 5 si sentì: " Come la vuoi la pasta??? Al sugo??"
Dopo che mi sono sputtanata allegramente al telefono, come non tentare la distruzione completa della mia reputazione??
Molti sostengono che avrei buone possibilità di essere scelta. Mi domando ancora il perchè, forse perchè sanno che così la Gialappa's avrebbe un soggetto assicurato.
Andrei, però , incontro a 3 problemi:
1) verrei ripudiata e diseredata, ma sticazzi tanto guadagnerei salutando cretini in discoteca che urlano: "Emy dove hai comprato la tua borsa dell'acqua calda? La vogliamo anche noi!"
2)verrei sicuramente presa di mira dalla gialappa's e sfottuta a vita con l'appellativo di NONNA BELARDA, TELESPALLA BOB O CAPAREZZA
3) crerei la morte cardiaca di metà mio parentado, compresa mia madre che pensa che io sia asessuata, non dica parolacce, non fumi, non beva e non vada di corpo.



Ma dopo essere stata alla Sapienza 5 anni, che volete che sia stare in una gabbia di matti per 3 mesi con tutta Italia che mi guarda la cellulite???
C'aggià fa, il mondo ormai va così. E' tutto un Grande Bordello

sabato 18 aprile 2009

Appesa come un prosciutto affumicato






"Ma com'è 'sto fatto? È primavera, svegliate ci siam svegliate, messer
aprile dovrebbe fare il rubacuor e invece... qui non si batte chiodo.
Ne ranocchi bavosi ne tanto meno principi".

Ricordo ancora i primi tempi in cui mi trasferii a Roma. Mi sembrava di essere arrivata nel paese dei balocchi. Quellì sì che erano i tempi dei meloni d'oro.
Nel giro di una settimana mi presentarono almeno una decina di uomini,
manco fossi un'eremita che non ha scambi col mondo. La mia amica Gina (si
chiama Alessia, ma la chiamo Gina per via del suo essere unicamente ginesca anche quando si immedesima in Pompagina, diavolessa del porno indù) e le mie amiche si ricorderanno sempre di quando uscii a cena con un tipo volontariamente clonato e impomatato dalla stessa scuderia di Mario Filippa.
Riccio, con la coda e di professione panettiere del supermercato.
Un incrocio tra il Mago Oronzo e Renegade.
Dico solo che mi portò in una specie di balera country e mentre si sbrodolava di sugo oleoso già all'antipasto, aveva estratto la foto di una sua exfidanzata. Una specie di viados,poi subito confermatomi essere stata davvero un trans. I giorni dopo mi mandò un sms chiedendomi esplicitamente se la volta dopo poteva esercitarsi in applicazioni mandibolari centrifugali sulla ( e non "con") sottoscritta. Da quel giorno fu soprannominato IL MAIALE.
Ma si può? Caro il mio mister Porky,certe cose non bisogna chiederle,si fanno e basta! E poi mangiava come Tarzan e gli assomigliava pure.Gli avrei voluto regalare il libro della Parodi sul Galateo ma forse sarebbe stato meglio iniziare da un seggiolone ed un bavaglino.
Poi è toccato a un ragazzetto dal visino carino e furbetto. Faceva il musicista jazz e l'informatico.Peccato che subito dopo scoprii che oltre il sax suonava anche con le narici e che studiava informatica per diventare un hucker criminale.Scomparso anche quello, cercai invano nella capitale un esemplare normale. Ma non è andata così come speravo.Il destino ha voluto punirmi ancora.
Sono stata l'amante clandestina e sporadica di uno che per strada fingeva di non conoscermi e dentro le quattro mura si trasformava in Mr Hide. Mi costringeva a vedere The Terminal per riuscire ad approcciarsi . Ora quando rivedo quel film ho la stessa reazione di quando vidi NightMare: incubi e convulsioni.
Su molti altri sorvolo e soprassiedo, perchè dovrei scrivere un papiro egiziano liberamente tratto da "incontri ravvicinati del terzo tipo", ma anche del quarto o del quinto tipo, considerando la successione di personaggi e situazioni para-normali/dossali con cui ho avuto a che fare.

Ed ora eccomi qua. La primavera dovrebbe farmi sbocciare e invece accade il contrario. Anzichè il fiore che nasce dal letame, il fiore che si trasforma in letame.Se mi scuoto immedesimando una danza del ventre,la mia pancia provoca lo stesso effetto del terremoto . Ho lo stesso colore delle pantegane in festa sull'Isola Tiberina e fallisco miseramente ogni volta che mi pongo l'obiettivo di mettermi a dieta.
Nell'arco di quest'anno l'avrò detto circa una trentina di volte. Dopo circa 30 secondi mi trovano, impeccabilmente e serenamente seduta in qualche pizzeria,trattoria, tavola imbandita con espressioni orgasmiche mentre divoro qualsiasi forma di carboidrato, grasso, zucchero, proteina commestibile e calorica. Per la serie "Toglietemi tutto ma non la mozzarella di bufala".
Poi si sa, ad aprile le palestre pullulano, tutte iniziano a porsi il problema della prova costume vicina e tra queste ci sono, sempre, perennemente, immancabilmente anch' io. All'inizio straconvinta del programma "sgonfia,drena,asciuga,stira e ammira" e subito dopo tentata e caduta nella trappola del "fate l'amore con il sapore". Eggià perchè alla fine l'unico amante rimastomi è lui , l'attraente, traditore, irresistibile cibo.

E poi arriva giugno. La gente si sveste e inizia un mondo, un mondo diverso perchè fatto di stronze.
Chissà perchè CASUALMENTE ogni volta che inizio la stagione balneare mi sembra di stare a BayWatch. Tutta una sfilata di donne Vitasnella già abbronzate, tonificate, lì che sguazzano tra le onde e si fanno baciare dal sole mentre io son talmente bianca che ritorno a casa unta di pomata contro le bruciature, perchè mi sono completamente ustionata addormentandomi al sole come una balena arenata.
E sì, perchè piuttosto che assistere allo show di queste gambe lunghe e sederi a mandolino, preferisco addormentarmi e sognare Raoul Bova che esce dalle acque in Piccolo Grande Amore e poi mi viene incontro, seppur povera ragazza normale comune mortale in quel tripudio di amiche del metabolismo veloce!!!


Dopo trascorro le vacanze estive in Sardegna.No, non pensate alla Costa Smeralda, i vips, gli yatchs, le feste mondane e gli sceicchi. Se mi va bene incontro qualche altro caso umano approdato fortuitamente su qualche gommone clandestino o su qualche peschiera di frutti di mare. Se no vado al mare con mamma alle 10 del mattino, torno a casa per pranzo, dormo e ritorno al mare alle 18, quando ormai il sole è tramontato e per ottenere un minimo di colore ci vuole 1 mese, quando ormai l'estate è finita e tutti mi cantano "L'estate sta finendo e un anno se ne va, sei sempre una zitella, che triste verità!".

E nonostante tristi Impressioni di Settembre, Novembre con uno che dice basta e io rimango inerme e poi c'è chi non tromba a Capodanno, non tromba tutto l'anno, le preghiere in Gennaio, poi è tornato febbraio ,dunque era il tornare che faceva del tempo un nulla un bene e un male , i giardini di Marzo, Pioggia d'Aprile, il Fiore di Maggio, il giugno del'73, Luglio col bene che ti voglio e la luna di città d'agosto, mi ritrovo sempre qui, appesa come un prosciutto affumicato in attesa che mi incidano il marchio D.O.S. (Donna .Ovviamente. Single),dato che ormai la frase che mi sento dire più spesso è:

"Ma tu sei fidanzata?"
"No"
"Si vede!"

Ammutolente!!

sabato 7 marzo 2009

DEDICATO

A te che da oggi mi guarderai da lassù.Ciao nonnina



Roma, 3 maggio 2006

Oggi è il compleanno di mia nonna. Ha un 'età invidiabile ed autoaugurabile : 87 anni. Se penso che io a 20 appena compiuti soffro di gastrite e colite imperterrita, mi spavento alla sola immaginazione del numero 87,ottantasette.
Quasi un secolo, solo 13 anni in meno. Mia nonna ha vissuto 3 generazioni. Ora, nel 2006, è ritornata ai tempi del calesse.Forse si stava davvero meglio prima. Non è mai voluta andare avanti, lei rimaneva ai tempi della sua giovinezza, in tutti i contesti. La sua vita è consistita nella famiglia. E' cresciuta circondata da una miriade di fratelli, cugini e parenti di vario grado e tipo. Ora infatti ogni persona nuova che incontro a Cagliari, scopro che è mia parente e quasi sempre cugina. Di 6° -7° -8° grado, ma sempre cugina. Tutti i cognomi strani di origini nobili sono parenti di mia nonna. Si, perchè lei si è anche sposata con suo cugino, e te pareva. Mio nonno era figlio di un cugino della madre. Siamo più o meno allo stesso livello di incasinamento famigliare dei Winsor o della famiglia Grimaldi. Ogni sorella e fratello di mia nonna ha fatto almeno 4 figli, i quali ne hanno fatti almeno 2. Mia mamma, quindi, conta almeno 47 cugini e io ogni volta non ci capisco mai nulla.Una sorella di mia nonna ha fatto ben 13 figli.
Se dovessi raccontare le vicissitudini della mia famiglia dall'era delle ere sarebbe paragonabile a quella di Maria Antonietta e Luigi XVI di Francia. Di certo non avevano una vita sessuale casta, dato che sfornavano figli su figli.Dopodichè li chiamavano sempre con gli stessi nomi: Giuseppina, Maria Antonietta, Arrigo, Paola, Maria Giovanna, Maria Cristina, Maria Concetta, Maria Teresa, Enrico Maria, Efisio Maria, insomma tutti bei nomi!
Ora ci sono circa 35 Paole, 13 Arrighi, 50 Giuseppina, 65 Maria Antonietta e per riconoscersi tra parenti è stato affibiato ad ognuno un nomignolo o soprannome: Bia, Titti, Tatti, Tetè, Pallina, Pollina, Bibi, Babi, Buba, Cocca, Cacca etc...Ormai sono abituata a chiamare Zio o Zia anche chi non conosco personalmente, solo perchè l'ho sempre sentito nominare con il grado di parentela e quando spesso suonano il citofono a casa mi spavento solo all'idea di dover conoscere qualche altro parente e sentirmi dire : "Emilia vieni c'è ZIO Pipi con Zia Pepi che ti vogliono conoscere" Tutti, come da tradizione, ripetono :"Oh ma come sei cresciuta e pensare che quando sei nata pesavi poco più di un kg, da bambina eri magra magra e minuta, ora vediamo che ti sei ripresa bene!"
Che gentili , poi quando chiedi chi cavolo fossero Zio Pipi e Zia Pepi ti senti dire "Sono dei cugini della zia della madre di nonna"
Mia nonna stava evidentemente tanto bene circondata da tutti questi parenti. E pensare che il detto Parenti Serpenti mi è sempre piaciuto tanto. Lei , invece, riusciva a trovare la parentela con tutte le persone che portavo a casa. Appena messo piede si sentivano dei piccoli passettini silenziosi e poi vedevi spuntare una faccia con una vocina insopportabile che diceva : "E questa bella giovinciuella chi è?" "Crisponzia , nonna". "Ma Crisponzia figlia di Crisponzio, nipote di Crisponzietto della famiglia dei Crisponzini?" "Si" "Ah, ma sai che la prozia di Crisponzietto era la cugina di mia zia Adelina" E a sentire quel nome tutti quelli che conoscono mia nonna scappano, perchè sanno che inizia a raccontare 15 volte la storia di zia Adelina che durante la guerra è stata strozzata dentro casa sua. Per questo motivo si vive blindati con la serratura che nemmeno Bush può vantare.
Mia nonna ha sempre odiato cucinare e anche in questo ribadisce la sua stranezza nel fare la nonna.
Le uniche cose buone che ricordo della cucina di mia nonna è il purè vero e il flan di latte. Lei non è mai stata abituata a cucinare. La mia idea di nonna è sempre stata quella di una vecchiettina minuta che passa il tempo a preparare tante leccornie casalinghe che ricordi tutta la vita. Lei no, ha avuto la fortuna di avere 5 serve: una che cucinava, una che apparecchiava, una che puliva, una che cuciva, una che non faceva 1 emerito cazzo.
Così di certo non è stata una nonna cuoca. Però sapeva cucire benissimo. Un'abilità manuale invidiata da molte.
Mia nonna ha sempre avuto un linguaggio da perfetta Piccola Donna. Bastava che dicessi "cretino" e si sentiva "sssshhh", non si dicono queste brutte parole. Alle volte diventava anche insopportabile con tutti questi clichè.
Poi c'è stato il periodo della continua ripetizione "Vediamo un po' se sai chi è quella bella ragazza nella foto" "Tu, nonna" "Ero bellissima , vero?" "Si, nonna" .Ma questo era davvero una verità assoluta. Mia nonna è una bellissima donna , anche alla veneranda età di 87 anni. E mio nonno era un bellissimo uomo.
Tutti voi ora vi chiederete perchè spesso ho usato l'imperfetto nel raccontare le avventure di mia nonna o anche solo le sue abitudini quotidiane, se è ancora viva .
Perchè mia nonna, benchè ha compiuto oggi 87 anni, a causa di una brutta caduta è come se ne avesse 80 di meno. E' ritornata una bimba. Coi capelli bianchi, la dentiera e le rughe. Ora vive in un mondo tutto suo, come se fosse quello delle fiabe. Non si rende conto di quello che le succede intorno realmente. Lei immagina tanto che potrei scritturarla come aiuto sceneggiatrice, dalla quantità di fantasia che ha. Le sue giornate ora consistono nel nulla. Non può fare niente perchè è costretta su una sedia a rotelle. Ma se tu le chiedi che ha fatto durante il giorno , lei ti racconta di essere stata in 1000 posti con 1000 persone, che magari, anzi la maggior parte sicuramente, non ci sono più da un bel po' di tempo.
E' tanto buffa la mia nonnina bambina. Non riconosce più nessuno. Ogni volta che torno a Cagliari e le chiedo chi sono , lei risponde con un nome diverso : "Terenzia!" "Maria Giovanna" "Ginevra". La sua mente elabora dei nomi alquanto fantasiosi tanto che mio fratello è diventato per lei il "Signor Tramer", ovvero un suo vecchio corteggiatore.
Mia nonna è diventata una scrittrice di fiabe a 87anni.
E a volte mi viene da pensare che lei in realtà capisce tutto e si sta solo divertendo a prenderci tutti in giro, ridendo sotto i suoi piccoli baffetti bianchi e godendosi come un pascià l'ultimo periodo della sua vita.
Ma purtroppo non è così.
Ma come non si può voler bene ad una nonna anomala tanto tenera. Una nonna che ha passato tutta la vita seria e sempre attenta ai clichè e che ora invece ride come una pazza per un nonnulla.
87anni e lei nemmeno lo sa.
Eh si perchè per lei oggi è Sant'Efisio!

6 marzo 2009
E ora che sei volata in cielo so che continuerai a sgridarmi quando dirò le parolacce o quando girerò in mutande per casa o mi siederò scomposta.Mi verrà da sorridere, perchè pensero alla tua faccia furbetta di quando dicevi di avere una nipote malandrina.
Probabilmente non sarò lì a darti un ultimo saluto, ma che vuoi che sia, lo sai che non amo i clichè..pensi che sia finita qui? Eh no cara nonnina, perchè dal 1 giorno della mia venuta al mondo abbiamo vissuto insieme e per me sarà sempre così, nel mio cuore e nell'album dei miei ricordi.
Ti voglio bene

"Sa pippia fill'e Paola "

mercoledì 4 marzo 2009

Le chicche di piombo di Sanremo viste da mia madre...




Mi apprestavo a prepararmi per andare a letto, mentre alla tv stava per iniziare Porta a Porta.
La puntata era dedicata a Sanscemo, tema che ormai raggiunge lo stesso numero di puntate dedicate a Padre Pio.
Un numero INCREDIBILE ( e con incredibile intendo proprio che non ci si può credere) di persone, suppongo e voglio immaginare di età compresa tra i 50 e i 102, se ne stavano sedute in poltrona con il loro plaid di lana ad aspettare la presentazione della versione nuovo millennio di Massimo Ranieri: Marco Carta.
Standing ovation alla tv, applausi di 10 minuti e lì ,affianco a me, mia madre esultante.
Rimango per un attimo pietrificata. La visione di mia madre-donna che amo , stimo,ammiro e apprezzo- in adorazione di marco carta-piccolo fiammiferaio arrivato dalla fabbrica di Maria de filippi alias Mangiafuoco,era troppo per me.
Poi le mie orecchie odono delle paroline dallo strano significato:" Perchè non ascolti queste canzoni anche tu anzichè sentire quella musica pallotica* che senti sempre? Ci credo che hai sempre l'ansia se ascolti canzoni da endovena. Guarda Marco Carta è simpatico, allegro, ottimista e sempre sorridente, proprio come BERLUSCONI!"
A quel punto avrei voluto rabbrividire ma non ce l'ho fatta. La prima reazione, immediata e spontanea, è stata scoppiare in una grossa e sonora risata. Di quelle vere e sane che capitano raramente.
Quell'associazione così strana e raccapricciante aveva talmente del paradossale che aveva subito provocato nella mia mente lo stesso effetto dell'umorismo secondo la concezione Pirandelliana.
In due parole: l'assurdo che sfocia in comico tramite un effetto contrario.
Così ,già turbata e divertita, in uno status di dissociazione logico-cerebrale, cerco di intraprendere un dialogo con quello strano extraterreste che si era impossessato di mia madre.
"Mamma, come puoi parlare di Marco Carta come se stessi parlando di De Andrè?"
"Ma che c'entra, non hai ancora capito la funzione di Sanremo"
"Sì, quella di soddisfare l'udito delle signore un po' attempatelle come te dai gusti musicali caserecci, o quello delle ragazzine dall'urlo facile che appena vedono un capello gelatinato svengono"
"Eh vabbè e Marco Carta lo ascoltano le gagge** come tua madre", dice lei convinta e risoluta. Poi aggiunge "E non ti atteggiare ad intellettuale colta di musica "
"Bè, mamma , mi sto laureando in Musica e Spettacolo, IO", rispondo fingendomi convinta , com se fossi quasi arrivata al Premio Nobel (per la demenza).
"Stai zitta , va. Pensa a me che sono andata a sentire Eros ed avevo pure la bandana. Eppure non sono ne attempatella ne una ragazzina urlante. A me piace la musica orecchiabile e allegra"
"Ma infatti tu sei come le zie zitelle che amano Massimo Ranieri"
"Se è per quello a me piace pure Albano e poi la vorresti tu la voce di Massimo Ranieri, quando canta TANTE ROSE PER TE (e aggiunge pure un TZE'!)"
Anche lì la reazione migliore sarebbe stata il congelamento emozionale, ma ancora una volta il meccanismo inconscio che conduce alla risata l'aveva avuta vinta:
"Mamma, Tante Rose Per Te la canterai tu, ma la canzone si chiama ROSE ROSSE"
"Vabene maestrina, comunque a me piace e piace pure SINCERITAAAAAAA" ( Lì ho capito subito da chi ho preso. Neanche 3 giorni fa mi ero autoregistrata cantando la stessa canzone. In quel momento ebbi la versione di mia madre. Tutto quadrava alla perfezione).
"Quella piace pure a me, ma Albano no. Lui lo ascoltano solo a Santa Maria di Leuca"
"E' Cellino San Marco e comunque assomiglia pure a tuo padre da giovane. Ora zitta che ascolto il mio idolo".
Poi da lontano sento di nuovo la sua voce:"Tanto lo so che ora vai nel blog e scrivi qualche cavolata su di me"

Ero senza parole, ma divertita allo stato puro. Mi stavo avviando fuori dalla sua stanza. Non appena ho udito quella frase, come mi sarebbe stato possibile andarmene via così?
Sono corsa da lei ad abbracciarla e dirle:"Come farei io senza di te?!"

*Pallottica: espressione gergale cagliaritana per esprimere qualcosa di noioso, palloso, pesante
** Gagge: // // // // qualcuno dal cattivo gusto, un po' kitch, burino, tamarro.

sabato 28 febbraio 2009

Le "chicche" di piombo di Sanscemo!




Da 15 anni quest'uomo è affetto da una grave sindrome. Sì, signori e signore, perchè MARCO MASINI, è dal 1991 che partecipa a Sanscemo gridando a tutta l'Italia come se lo stessero trucidando!
E, inevitabilmente, è dal 1991 che ogni telespettatore si munisce di flebo per ascoltare cullato da una dolce endovena uno dei suoi brani!
Già la prima canzone lasciava intravedere il suo grande ottimismo e il suo inevitabile destino: quello di una grande..ALCE! Si intitolava PERCHE' LO FAI, il primo brano sanremese. Peccato che nessuno gli abbia mai risposto: SE LO FA UN MOTIVO CE SARà! Certo che se tu le canti queste canzoni, avresti dovuto immaginarlo che la fuga sarebbe stata immediata!
Pensate che il titolo del primo album era MALINCONOIA..e pare che l'incasso sia stato utilizzato per una cura antidepressiva, con scarsi risultati.
Con T'innamorerai si sputtanava ancora di più. Aveva ormai capito che nessuna si sarebbe mai potuta innamorare di uno affetto da manie ossessivo compulsive con tendenze autolesioniste.
Ed è da quel momento che tutti iniziarono ad etichettarlo come IETTATORE. E lui, affranto, distrutto e ancora depresso, si domandava PURE il perchè?!
Tentò la riscossa con VAFFANCULO e BELLA STRONZA, altri brani molto allegri, che dimostravano quanto il cantante avesse voglia di rilanciarsi in un nuovo stile, gridando al mondo MEGLIO SOLO...slogan che tutta l'Italia utilizzò in un referendum per il suo esilio in Antartide a frantumare i maroni ai Pinguini.
Dopo essere andato a riflettere sulle cime dell'Himalaya decide di tornare a ululare , sempre a Sanscemo, dove vince ADDIRITTURA nel 2004 con L'UOMO VOLANTE, storia autobiografica che racconta il suo tour in esilio da tutti i Paesi, che non ne potevano più di sentire gli strazi e le disperazioni di un cornuto.
Per pena e per il facile condizionamento degli Italiani, vinse il festival e tutti sperarono che così si levasse definitivamente di torno, ma invece NO, rieccolo qui quest'anno in veste di DENUNCIATORE SOCIALE, con un brano sull'Italia. Il tono è sempre quello di un maiale sgozzato, i testi sono sempre quelli di uno vicino al suicidio e tutti speriamo ancora che un bel giorno si renda conto che nessuno ha più voglia di sentirlo!!

martedì 24 febbraio 2009

Buon complean(n)o Insalata!



Quella mattina , era solo una mattina.
Sembrava che sarebbe dovuta essere chissà quale incontenibile esplosione carnevalesca, perchè d'altronde cascava proprio a carnevale , ma in realtà era esclusivamente una giornata.
Lei si era immaginata mascherata da ballerina di samba brasiliana, circondata da tanti aitanti chicos latini , nonchè dai suoi amici , con un sorriso smagliante, un'abbronzatura magica e la cellulite magicamente scomparsa. Sperava che almeno quel giorno la sua cara amica ipocondria con tutto il suo seguito l'avrebbe lasciata in pace. Tra sè e sè scriveva l dialogo tra il suo Io e il suo Sè, tra il suo Conscio e suo SUBconscio, chiedendo lo sconto della pena almeno quel fantomatico giorno. Ma pareva che i saldi fossero finiti anche nella sua mente, lasciando spazio ai rimasugli stracciati della stagione passata e proponendo una nuova collezione di chissà quali altri strani viaggi paranormali.
Forse aveva visto troppi film, forse aveva qualche reminiscenza immaginata, forse coltivava ancora qualche speranza infantile, ma dal sorgere del sole, fino a tarda notte,il calendario le aveva ricordato solo che erano trascorse 24 h dal giorno precedente.
L'oroscopo aveva previsto fuochi , fiamme ,scintille e grandi bagordi. Invece col fuoco riscaldò la solita acqua per il consueto tea mattutino, si avvicinò alla fiamma per espandere il calore fino alle mani ghiacchiate e con la scintilla si bruciò un dito. Per il resto, pensò inutilmente ad inutili uomini balordi e tentò di placare quei vacui pensieri a suon di vagonate di ravioli.
Nutriva un banale amore-odio per quell'ormai trito personaggio alla Bridget Jones che stava diventando. Probabilmente era questione di abitudine o di rassegnazione o di overdose malsana di Sex and the City. Ma tra dieci anni si vedeva proprio così: una vorace scofanatrice di barattoli di Nutella ormai palesemente rassegnata al decadentismo , anche se in apparenza una lottatrice inarrestabile contro gli inestetismi. Una donna facile a pianto televisivo e sempre più propensa al melodramma, che trasferiva inconsciamente nella sua pseudo vita sentimentale. Vita sentimentale diventata presto psycho dopo aver collezionato un n numero di burattini con testoterone. Insomma, una zitella incallita! Ma in questo 2009 giocava ancora con la sua età nonostante fosse un gruzzolo non traboccante di anni.
Si divertiva a non ricordarsi quanti fossero. Diceva "E' qualcosa che a che fare con il trè,d'altronde è il numero perfetto...ah si 63, tanti auguri a me!". Sapeva di compierne 23, ma sapeva anche di non essere mai stata brava in matematica. forse per questo se ne sentiva per alcuni aspetti molti di più. Puro errore di calcolo del brain storming.
Quella sottile ironia era diventata la sua ancora di salvezza e lei lo sapeva bene.
Conosceva a menadito e nei minuziosi dettagli tutto l'almanacco dei suoi difetti. Li rivoltava come i calzini nel tentativo, spesso vano, di riuscire una volta per tutte ad indossare le calze nel verso giusto. E infatti sapeva bene quale fosse l'infausto destino delle calzature di una donna: l'incontenibile continenza dei collant, che la maggior parte delle volte ti stringono proprio lì, dove non dovrebbero. La falsa apparenza delle auto reggenti, che ti fanno credere di avere le gambe di 2 m e il sedere di Belen Rodriguez, finchè non suona l'allarme dello specchio con una luce fosforescente che evidenzia e cerchia i tuoi punti mosci e gonfi e la tristezza del calzettone nonchè del gambaletto.
Gli eventi che si susseguivano nella sua vita erano proprio così: un negozio antiquato di calzature, dove accatastati nel fondo del magazzino si trovavano anche montagne di intimità e pantofole del dr schoells.
E quel giorno sperava di poter correre a piedi nudi sulla riva del suo amato lungomare per assaporare il senso di libertà di cui aveva tanto sentito parlare, mentre alla fine si ritrovò co un paio di calzettoni con gli animali con scritto W LA SCUOLA e pure bucati!
Cielo grigio, felpa in pail, borsa dell'acqua calda, sindrome post-ciclo appena passato,sindrome preciclo di nuovo in arrivo, sindrome del luna park dell'ormone e via.
Quel giorno si era autoconvinta che almeno il suo senso gustativo avrebbe dovuto festeggiare. Forse le sue papille gustative sono le uniche fortunate a ricevere costantemente dei regali di un buon non compleanno.E quel martedì era proprio la data ufficiale. Quela in cui in genere ci sono musica e candeline e tutti ti cantano buon compleanno.
Ma intorno a lei c'era una mamma raffreddata, un'allegra fattoria e uno strano essere verde con le antenne, il cappello a cilindro e l'aria da maestrino che cantava BUON COMPLEA(N)NO INSALATA!