sabato 20 dicembre 2008

Chi non muore si rivede..



Eh si, è 1 mese esatto che non scrivo su questo blog. Chissà se c'è qualcuno che si è chiesto che fine abbia fatto e perchè non abbia dato più notizie. Chissà se c'è qualcuno che ha fantasticato sulle possibilità della vita capitatemi o se tutti si son fatti i propri affari.
Di cose, in questo mese, ne son successe davvero tante. Belle e brutte, cotte e crude, dolci e amare.
Iniziamo dal principio.
E' stato un periodo molto intenso, in cui il vento aveva preso una direzione , per poi cambiarla nuovamente spingendomi contro tutta la sua forza.
Ho vissuto un attimo di felicità pura. Un sogno breve. Un'illusione tossica, quasi.
Poi ho visto un angelo bruciarsi le ali e precipitare giù, in un attimo, in quel volo che prima era un sussulto d'aria e poi si è trasformato in una caduta libera.
E ancora oggi , quando guardo il cielo, una nuvola lascia cadere giù una lacrima. Ecco spiegato il motivo di tanta pioggia. Il cielo piangeva con me la dissolvenza di un'allucinazione.
Ancora oggi è difficile deglutire i ricordi, che paiono impressi con l'uniposca in una mente che invece vorrebbe dimenticare tutto cliccando il tasto Erase and rewind.
I tanti flashbacks che sono appiccicati come collage vorrei riavvolgerli e tornare a quando il cuore scoppiava e le mani tremavano. Leggo, rileggo e vorrei gridare. Leggo, rileggo e vorrei odiare. Leggo, rileggo e vorrei ridere. Leggo, rileggo e vorrei piangere.
Ma l'unica cosa che mi resta da fare è cliccare Foward,mettendo in pausa ogni tanto per prendere il respiro. Anche se appena fermo, l'immagine impressa è sempre la stessa.
Respiro e rimetto Foward. Inghiottisco l'aria pesante. Mi sforzo. Vista da fuori sembro solare, tranquilla, reattiva. Anche la mia mente è convinta di tutto ciò.
Poi (ed ecco la parte comica) arriva la catena di eventi che sta a testimoniare che , invece no , non sono per nulla tranquilla, ne tantomeno serena, ma soprattutto lontana anni luce dalla reattività.
Nell'arco di un mese somatizzo ogni tipo di seccatura.
Una mattina mi son svegliata (o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao)con un fastidiosissimo bruciore poco raccomandabile. Fuori diluviava. Ed io quel giorno, su 364 in cui sono quasi sempre organizzata per bene, avevo mille cose da sbrigare incastrate e tutte di mattina. Ma l'unica cosa che mi riusciva era camminare come una papera impazzita.Sono corsa all'Università a recuperare gli appunti urgenti per l'esame di 3 giorni dopo,ho incontratoo Gina e l'ho implorata di accompagnarmi al Pronto Soccorso. Sembravo appena uscita dal Regina Caeli dopo lo sbarco in Normandia.
siamo Arrivate sotto il diluvio al S.Giacomo, per poi scoprire che era chiuso da 2 mesi e in sostituzione c'era un poliambulatorio. Che fare allora? Le mille serie di ER, Grey's Anatomy e Dr House insegnano che di fronte all'urgenza, qualsiasi dottore è buono. Mi son recata dal Dr.Ciccio. In preda all'ubriachezza del panico lo intimo ad immedesimarsi ginecologo , spiegandogli dettagliatamente la mia questione e ponendomi molto sciolta per svelare l'arcano mistero che non mi permetteva di camminare. E così è arrivato Bartolino a farmi visita.
Primo segnale che in realtà ero un po'stressatina.

In mezzo ho avuto una pausa di distrazione grazie alla visita di un'amica.
Abbiamo girato in lungo, in largo, abbiamo disfatto camere, riarredate, fatto il cambio di stagione e buttato stivali da 180 euro nel cassonetto.
Questa è da raccontare.

Dopo 10 anni decidiamo di fare una carrambata. La mia amica giunge da Milano una settimana a Roma. I giorni trascorrono davvero bene, tra giri turistici e shopping natalizio. Se non che l'ultima sera , data la stanchezza e il clima , dopo il giro turistico decidiamo di tornare a casa e lì mi viene la mania dell'ordine. Voglio rivoluzionare camera mia e chiedo aiuto alla mia amica. Sposto mobili,mentre lei stucca i muri, appendo nuovi oggetti d'arredamento, spazzo, svuoto l'armadio, lo ricompongo, lucido etc e poi mi godo il beato ordine. Il giorno dopo entrambe lodiamo soddisfatte il frutto del duro lavoro fino a che , ad 1 ora dalla partenza, la mia amica si accorge di non trovare più gli stivali. Panico. Io ero convinta li avesse nella sua valigia. Lei era convinta fossero in camera. Ma gli stivali avevano indossato le ali del Lines seta ultra ed erano volati via. Spariti. Persi. Buttati erroneamente nel cassonetto. Disperate ci immedesimiamo raccattone e andiamo a cercare se fossero ancora rimasti lì tra l'immondizia. Ma nemmeno lì. Pace agli stivali bruciati nelle discariche del LAZIO. E un applauso alla calma di Franci di fronte a questa tragedia e per aver attraversato Milano innevata con un paio di scarpe da ginnastica prestatele da me.


Dopo la partenza di Francy e degli stivali volanti, ricominciano le saghe della Malata Immaginaria. Il giorno dopo, per lo stress di aver buttato gli stivali, mi viene una colite talmente forte da coinvolgere anche l'appendice. Risultato?? 2 giorni a letto con i crampi da non riuscire a respirare.
Subito dopo giunge il dente del giudizio, che aveva fretta di spingere massacrandomi la gengiva e storcendomi i denti, in modo tale che dopo aver portato l'apparecchio 4 anni, ora debba probabilmente rimetto e sembrare Ugly Betty, così forse un fidanzato lo troverò a 60 anni , quando lui ne avrà 85 e starà per morire!!
Ma non finisce qui. Tra le tante particolarità che mi caratterizzano mi viene pure un BERNOCCOLO DELL'OSSO MANDIBOLARE. Prima di sapere di avere strana pure la mandibola, la mia amica ipocondria mi ha fatto stare in ansia 2 giorni con tachicardia e incubi ricorrenti. Perchè sinceramente, detto tra di noi, io un BERNOCCOLO DELL'OSSO MANDIBOLARE SPORGENTE non l'avevo mai sentito in vita mia!

In tutto questo , come una bimba di 5 anni, piangevo invocando la mia mamma, che finalmente ieri sera son riuscita a riabbracciare. Ora spero di godermi il Natale e questo mese di permanenza casalinga in tutta serenità!!


La notizia buona è che ho avuto una grande possibilità per la mia esperienza artistico/professionale, ovvero che sto tentando di fare gavetta per una radio, improvvisandomi autrice, conduttrice, tecnica audio/suono e redattrice di un programma radiofonico che dovrebbe andare in onda a gennaio.
Ma per scaramanzia non dirò altro finchè non avrò tutto confermato e registrato.
Spero soltanto che aguzzerete l'udito , tanto prima farò il comunicato stampa! ;-)

Se non ci sentiamo prima, auguro a tutti voi un BUON NATALE e BUON ANNO NUOVO!!!

mercoledì 19 novembre 2008

The (Insalata's) Burnin Plain



...Ovvero IL PIANO BRUCIAGRASSI DI INSALATA.

Se l'altra volta vi informai della somiglianza ad una spazzatura inglobacibo che mi ha investita ultimamente, ieri, memore, cosciente e consapevole che continuando così il mio nuovo soprannome sarebbe stato COTECHINO e non INSALATA, mi sono finalmente iscritta in palestra.
La decisione balenava nella mia mente già da settembre ma ogni volta MADRE PIGRIZIA improvvisava qualche banale scusa per autoconvincermi che potevo tranquillamente rimandare.
Così, felice e non curante di tutti quei simpatici cuscinetti che giorno dopo giorno si accumulavano in ogni minimo angolo del mio minuto corpicino, continuavo a mangiare tutto ciò che è commestibile al mondo nelle quantità necessarie per sfamare una mandria di elefanti indiani.
Anche PADRE OZIO, nel mentre, continuava ad esortarmi alla goduria del dolce far niente, convincendomi che non esista piacere maggiore di stare sdraiata sul divano di fronte al pc ad ingurgitare e sgranocchiare qualcosa.
Ma pure i muri sanno che a lungo andare la vita della nababba magra alla fine ti tradisce. Le uniche superstite a questo inevitabile contrappasso appartengono alla categoria STRONZE CON METABOLISMO AMICO.
Gradualmente e furtivamente i miei fianchi iniziavano ad allargarsi, la pancia ad arrotondarsi, finchè un bel giorno guardandomi allo specchio non vidi l'immagine di uno sharpei.
E, tutt'ad un tratto, tolsi le fette di mortadella dagli occhi, me le mangiai ma mi dissi: "Emilia, così non puoi andare avanti. O fai qualcosa oppure diventerai una forma di groviera!"
Martedì mattina, nonostante mi fossi svegliata alle 5, alle 6, alle 7 e alle 8 mia madre mi ha chiamata per dirmi che mi aveva spedito 1 coperta di lana, prendo il coraggio a quattro mani e vado dritta in palestra.
Come per magia mi sento a casa: tutti mi riconoscono dopo 1 anno, mi accolgono con grandi feste, compresi i miei muscoli. Quando sono salita sul MIO tapisroulant con la tv incorporata è stata un'emozione grandissima. Quel tappeto ha conosciuto i miei piedi per ore ed ore. Ai tempi d'oro, infatti, la palestra era come il bagno per me. Ci passavo almeno 2 ore al giorno , come un bisogno naturale. Mi mettevo le cuffiette, sintonizzavo su La PROVA DEL CUOCO e iniziavo camminate in salita pendenza 15 per lunghe ma sfoganti ore , finchè l'istruttrice non mi buttava giù a calci. Poi, insoddisfatta, decidevo di andare dappertutto a piedi. Il risultato fu che avevo un fisico sodo e magro ma due polpacci da fare invidia a Gattuso. Però erano bei tempi, quelli dell'ormai andata giovinezza!
Cullata e poi spinta da questi ricordi dei tempi che furono non mi sono accontentata di 2 semplici, poche, volte alla settimana di cyclette, tapisroulant, addominali, pettorali, dorsali e glutei ma ho anche deciso di imitare Madonna ed iscrivermi a Pilates per rilassarmi e avere una postura da top model.
Così oggi quatta quatta e curiosa curiosa sono andata alla prima lezione. In sala c'erano tutte signore coetanee di mia madre e solo 2 ragazze. Tutte seguono il corso da settembre, solo io nella mia stranezza ho deciso di iscrivermi a metà novembre.
All'inizio sembrava tutto semplice. Inspira, espira, piega di qua, tendi di là, alza le braccia, piega le gambe e un sottofondo di Sex Lounge che è + adatto ad una serata di fuoco piuttosto che agli squot. Ma dopo un po' i dolori iniziavano a farsi sentire. Le mie braccia sembravano non farcela più a reggermi , le gambe tremavano e gli addominali nonostante tutti i miei sforzi facevano fuoriuscire un rotolo di lardo ben evidente. Mi guardavo allo specchio e notavo che il mio viso era rosso paonazzo ma soprattutto vedevo che le signore cinquantenni erano molto più flessibili di me!Ad esempio nel tipico esercizio di allungamento dove devi arrivare a toccarti la punta di piedi con le mani, io arrivavo ai polpacci e loro si aggrappavano le dita facendo pure la spaccata.
L'unica cosa che mi aiutava nel sentire meno la fatica e la vergogna era il pensiero che tutto questo avrebbe potuto portarmi degli addominali ,un culo di marmo e finalmente una postura eretta. Stesso pensiero che mi ripeterò incessamente per aiutarmi ad avere costanza in questo programma fitness d'emergenza e d'urto!Soprattutto quando , come oggi,tornerò a casa strisciando e mi ritroverò con gambe, braccia, glutei e addominali molli come una sciarpetta da quanto sono indolenziti!

domenica 16 novembre 2008

Don(na) Gina Coscotte e Insalata Sancha Panza



Come avrete visto è da un po' di tempo che non compaio più su queste pagine.
In questo periodo Insalata e Gina sembrano proprio aver perso la loro testa in qualche meandro sconosciuto e per questo motivo è risultato molto difficile riuscire a costruire un pensiero logico continuo da immortalare sul blog.
Se avete presente Il Gatto e La Volpe di Bennato, riuscirete facilmente a capire in che stato ci siamo ridotte, con la differenza che anzichè sembrare un gatto ed una volpe sembriamo un ippopotamo e il cane della Happy Hippo.
Un altro esempio che vi può aiutare ad immaginarci sono le figure di Don Cosciotte e Sancho Panza. Ora vi racconterò il perchè di questa storia.

Donna Cosciotte è ancora alle prese con i Mulini a Vento e non riesce a fermare le pale di questi benedetti mulini da mesi e mesi. Tale Mulino chiamasi Gino, che , però, anzichè far girare le pale fa girare le palle a me e a tutti coloro che devono sopportare Gina Cosciotte che impazzisce un minuto si e l'altro pure per tutte le costruzioni mentali, per non dire seghe, che si fa durante il corso della sua giornata e anche della notte, pausa bagno compresa. Ma la vita immaginaria di Gina non si esaurisce con Gino Mulino, anzi, lui è solo una minima componente del kaos che ormai la domina da diverso, troppo tempo. Ora si è fissata che siccome Goethe è pieno di stronzate, l'unico obiettivo della sua vita è lavorare in una libreria o andare a Londra a spazzare scale o lavare cessi perchè in questo modo si sentirebbe realizzata. Così ad ogni persona che incontra dice che il giorno dopo sarebbe partita per Londra ma, sfortunatamente per tutti, ce la troviamo di fronte ogni giorno che cammina come una mina vagante , spende, spande, si mimetizza tra le macchine come i camaleonti ma soprattutto non mangia più. Di quest'ultimo fattore c'è da stupirsi alquanto perchè, come ben ricorderete, Gina è famosa per mangiare kg di pizza e pacchi interi di baiocchi nell'arco di un pomeriggio. Il suo peso è arrivato a raggiungere quasi quello di Insalata, con la differenza che il rapporto peso-altezza delle due è di X(Insalata)= 1/2 Y (Gina) x 2. (si vede che studio Lettere). Comunque tutto questo per dire che Gina è il doppio in verticale di Insalata che sta x diventare il doppio in larghezza. Perchè, se Gina corre in lungo e in largo per Roma, Insalata la insegue e tutte le calorie che brucia nel rincorrere Gina Impazzita come una pallina nel flipper, li recupera mangiando circa 25 biscottini da tea al giorno, più aperitivi, più la dose di ciò che Gina non mangia, per poi lamentarsi come una vecchia zitella che il suo baricentro sta per raggiungere la stessa misura della sua altezza.
Poi, tutte e due in preda al reflusso esofageo, l'una perchè ha mangiato troppo e l'altra perchè ha digiunato, si ritrovato sdraiate sul letto ad ascoltare Il pisello piccolo di Max Tortora ma non riescono nemmeno a ridere perchè ciò provoca un aumento considerevole della gastrite che ormai è diventata loro accompagnatrice fidata.
Insalata ha deciso che la sua colonna sonora del periodo è Magnando Magnando di Leone di Lernia , nella vana speranza di riuscire a risalire su un tapisroulant prima o poi, mentre Gina canta Funzioni Primarie dei Velvet, che come al solito conosce solo lei. E in tutto questo tram tram è giunta pure Rosa Cosa che , paradossalmente, è messa peggio di tutti. Da quando è entrata a far parte di ste benedette dogane, si crede la moglie di Briatore, perchè spende centinaia di euro in un negozio di una cocainomane cinquantenne che le ha rifilato 500 euro del Pret a portet della stagione autunno-inverno 2009.
Insomma, si capisce che ognuna di noi, in un modo o nell altro sta cercando di sfogare ossessivamente le manie compulsive che le attanagliano da un po' di tempo a questa parte. Dovete , quindi, sperare che mi assenti nuovamente ancora per un lungo periodo da questo blog, perchè rinchiusa in una casa di sanità mentale con Gina anoressica e Rosa Cosa con manie compulsive di shopping!

lunedì 3 novembre 2008

INSALATA INCAZZATA








IO NON SONO CATTIVA...MI CI FANNO DIVENTARE!

Giravo per la rete e parlavo con Gina nel mentre che un senso di fastidio pungente continuava a pizzicarmi.
L'Insalata Incazzata nel senso aggressivo del termine è un fatto molto difficile da vedere. Si sforza, quasi sempre, di mantenere solido il rapporto di amicizia con Santa Pazienza, a cui si è devota da un bel po' di tempo onde evitare di trasformarsi in una kamikaze talebana omofoba.
Ma alle volte anche un'insalata si incazza e l'unica cosa che vorrebbe fare è prendere un bel bazooka e far saltare tutte le persone e cose che le danno un minimo fastidio. Un tempo la mia valvola di sfogo era giocare a Tekken 3 e finire il gioco in 10 minuti. Sceglievo sempre il cinese incazzato che picchiava tutti con mosse tattiche. Ora penso che abbandonerò l'idea zen dello yoga e opterò per il Kick boxing. Del sano, utile, duro, violento, aggressivo kick boxing. Se mi mettessero un intero album fotografico nel sacco, penso che sarebbe distrutto nell'arco di 3 secondi. Pugni e calci continui. Sì, diventerei una donna armadio, ma sarei mooolto più rilassata.
Se c'è una cosa che non sopporto è l'indolenza. L'abulìa continua e perenne mi snerva. Ci sono delle volte in cui il dubbio serve a prendere una decisione più ponderata, ma quando l'indecisione diventa perenne , allora mi verrebbe solo voglia di prendere a schiaffi e provocare anche una minima reazione.
"Ne ho ben donde di siffatte ciuffole!" ovvero, Ne ho piene le palle! Di cosa??
Beh innanzitutto dell'insoddisfazione e frustrazione generale delle persone. Sono sempre tutti stressati e tutti si lamentano, si agitano e si autocommiserano e così facendo mi fanno montare l'ansia passo dopo passo e in questo modo non solo mi vengono afte, coliti e gastriti ma anche l'elefantiasi!
Io capisco che la vita quotidiana sia una gran pesantezza, perchè ci sono i doveri, i pesi , le noie ;etc etc, ma possibile che ultimamente ovunque mi giro non esista una persona sulla faccia della terra che alla domanda:"Ciao come stai?" mi risponda "Bene, grazie, sono serena e contenta!". Non dico FELICE, perchè è 1 parola mooolto grossa, ma almeno SONO TRANQUILLA. No, quando nell'aria si intravede un minimo di entusiasmo fanno a gara per chi lo uccide prima.
Che poi mi ci metto anch'io dentro questo calderone, ma ogni tanto mi viene la voglia di reagire , rispondere STICAZZI o VAFFANCULO e sorridere. Ci sono tragedie che inevitabilmente ti distruggono, ma non è possibile che ogni giorno a tutti sia morto il gatto! E c'è quello che ha mal di mignolo; quello che non vorrebbe lavorare ma vivere grattandosi per cui la vita è 1 schifo; quello che nessuno gliela/lo da per cui tutti gli uomini/donne fanno schifo; quello che sembra che abbia sempre il pepe nel sedere e se non fai tutto di fretta e furia il mondo potrebbe cadere da un momento all'altro. E poi, caso strano, la maggior parte di queste vittime del mondo sono uomini. Lungi da me fare discorsi femministi incalliti da zitella repressa, ma sto seriamente pensando che l'evoluzione della specie abbia comportato un'inversione di palle, scusate il francesismo! Forse c'è stata una strage di castrazione e non me ne sono accorta, ma tutti gli esseri umani di sesso maschile con cui dialogo, mi confronto, mi relaziono o anche solo scambio poche e semplici frasi, sembra si siano stufati di possedere il peso della loro virilità e iniziano a frignare.
E io temo alquanto questo mio prurito psicologico, perchè nel caso dovesse rompersi il Vaso di Insalata, tutti i mali verrebbero a galla e da calma , pacifica, tranquilla, sensibile, docile, affettuosa, dolce, comprensiva, generosa,altruista infermierina , crocerossina, psicologa donnina potrei diventare un'arpia stronza, malefica, egoista e spietata. E già mi immagino trasformata da colorata insalatina a un mix tra Xena e Crudelia Demòn. Non sarebbe una bella immagine, no no...per cui se iniziate a vedere la mia pelle assumere un colorito verde acido iniziate a scappare..Uomo avvisato, mezzo salvato!

sabato 25 ottobre 2008

Gina back to life...




Da quando Gina si crede Carrie Bradshaw qui a Roma se ne vedono proprio delle belle!!
Per ritornare alla sua vita dopo che lei e Mr BigGino hanno ucciso l'infinito infinitesimo dell'insostenibile finitezza dell'amore, ha deciso di immedesimarsi in tutto e per tutto nella protagonista di Sex and the city. Anche se in realtà, secondo me, le incarna un po' tutte e di sex ce n'è ben poco.
Comunque sia si è messa in testa di conoscere e valutare ogni tipo di uomo per poi elaborare una teoria capace di svelarle la verità sugli uomini.
Il suo cellulare ha preso a squillare come quello di Berlusconi, o , ancora meglio, di Elisabetta Canalis. Ogni tipologia maschile può essere utile per il test di laboratorio.
E secondo voi io potevo esimermi dal descrivervi dettagliamente questo zoo??? Ma assolutamente no!

Vi avevo accennato di Salvador Dalì. Di primo impatto una donna potrebbe pensare che sia un uomo affascinante o interessante, sotto quel suo aspetto da musicista intellettuale . Ma dopo che Gina se l'è ritrovato a casa di giovedì mattina, mentre lei vegetava e questo voleva mangiare pastarelle insieme a lei a distanza di 1 anno, l'ha inserito nella categoria: PESANTE! E già quando si conobbero aveva avuto questo presentimento. Insomma costui pare strimpellare solo canzonette e dell'uomo che non deve chiedere mai non ha nulla, anzi chiede pure troppo!
Poi c'è Dartagnan palestrato. Un mix tra un tronista di uomini e donne e la tamarra simulazione di Jhonny depp nei Pirati dei Caraibi. Questa tipologia pare molto in voga in questo periodo nella mente della nostra Gina. Per strada osserva i Ken , ovvero quelli un po' fru fru che ogni santo giorno pensano a disegnare le loro sopracciglia a forma di gabbiano o ad ungersi il tricipite sinistro se no la pelle si secca. Ecco ,Dartagnan è uno di questi. Ogni weekend chiama Gina per chiederle di uscire e lei gli dice di sì ma all'ultimo momento lo sola alla grande. Ma questo no, non demorde, perchè gli uomini sono così,vogliono rincorrere libellule su un prato un giorno che hanno rotto col passato. Insomma, questo non ha capito che a Gina di lui proprio non le importa!
Poi c'è il bello del paese. E come tutti i belli, è impossibile, perchè se l'è già accaparrato qualcun altro. E come tutti i belli, ti fa credere che comunque sia una speranza esista, in fondo, ma molto in fondo, e che non devi demordere perchè è l'ultima a morire, ma forse morirai prima tu della sua decisione. Nonostante tutto non sottovalutiamo le potenzialità della nostra eroina, perchè basta guardare l'intero book fotografico che sono riusciti a realizzare in una serata (circa 184 foto) per capire che al bellimbusto lei non era proprio indifferente e che sei lei avesse strizzato l'occhiolino quell'impossibilità sarebbe diventata una grande possibilità. Ma lei è nella fase Io vorrei non vorrei ma se vuoi , per cui costui è stato abbandonato con il ritornello di Battisti, perchè si sa, Gina se non cita canzoni pure nei contesti più impensabili, non è contenta. Quindi anche questa tipologia maschile è rimasta in bilico sul filo di un rasoio ad aspettare Gina che forse mai verrà.

Ma, per comprendere davvero come la psicologia maschile sia davvero controversa, bisogna citare "A volte ritornano". Mai frase è stata più azzeccata.
Correvano anni ed anni orsono ed una Gina Dark si aggirava con catene e puntelli per le vie di Roma. Tra questi vicoli bui ed inquietanti incontrò Belfagor, che deambulava come la morte in vacanza sotto un impermeabile lucido di pelle di pantera. Da quel colletto spuntavano due occhi truccati che una chioma lunga e fluente ricopriva in parte. Ma bastò vedere la pelle di pantera che Gina se ne innamorò e da quel momento si susseguirono rincorse vagabonde alle ore più impensate e appuntamenti al limite del pensabile.
Belfagor la introdusse nelle conoscenze di ogni tipo di musica astrusa dal nome improponibile. Ha inventato pure la death music, perchè secondo lui era già morto e la vita che stava vivendo era un' allucinazione trascerebrale e questo lo portava a far capire pure a Gina che era morta, perchè che volevate che fosse andare sulla Nomentana in moto a 300 km/h! Ogni evento era una riproduzione della morte. Lui le chiudeva il cancello sui denti perchè tanto era morta, e lei rimaneva lì a gridare ma lui essendo morto non poteva sentire, ovviamente! Insomma Gina ha amato anni ed anni un morto ed è diventata necrofila!
Ora , come Ghost, il morto è ricomparso. Ha chiamato Oda Mei e ha fatto telefonare a Gina per proporle di plasmare un po' di creta insieme. Ovviamente la colonna sonora non era mica Unchained Melody ma i Carmina Burana!! E quando è un morto a perseguitarti, si sa che sono guai e che l'unica cosa che puoi fare è andare a farti esorcizzare, perchè la faccia di V for vendetta si presenta dappertutto!
Gina di fronte al ricordo del brivido della morte prova quella strana eccitazione tipo Montagne Russe, ma teme che questa volta possa essere la morte definitiva!

E tutto questo accade quando le giornate di Gina sono tutto tranne che mondane, figuriamoci quando la dolce vita romana diventerà il suo pane quotidiano, tipo stasera che, non si sa dove andremo, ma sarà capace di rimorchiare pure alla serata SWING ANNI'50. Io mi aspetto Don Lurio, non so voi! E molto probabilmente conoscerò anche io il morto anche perchè l' ultimo aforisma di Gina cita:"Il tempo va e la morte si avvicina!"

mercoledì 22 ottobre 2008

Il mistero dell'Aniene



Come ben sapete, io e Gina studiamo cinema, o almeno fingiamo di studiare teoria del cinema.
Gli studi ci hanno ormai deformate psicologicamente nell'analizzare ogni situazione come se stessimo scomponendo un film.
Stanotte è accaduto un fatto che sembrava preso da un 'idea di Lynch e interpretato da Margherita Buy in "Maledetto il giorno che t'ho incontrato".
E, paradossalmente, a me e Gina è sembrato di veder agire la nostra rappresentazione inconscia.
Partiamo dal principio.

Sono un paio di giorni che soffro terribilmente d'insonnia. Le motivazioni possono essere svariate , fatto sta che riesco finalmente a chiudere gli occhi solo verso le 4 del mattino.
Ieri , stufa di questo nottambulismo, a mezzanotte cerco di darmi una botta in testa per crollare in un sonno profondo e spensierato.
Guardo l'orologio: l'1 e ancora ero sveglia. Gioco a snake, a solitario, a balle spaziali sul cellulare, ma nulla. Guardo perfino Marzullo, ma nulla. Leggo un po', ma nulla.
Finalmente , verso le 2, il sonno sembrava prendere piede. Mi sistemo impeccabilmente in posizione , stringo il mio cuscino, chiudo gli occhi finchè...

...sento un clacson impazzito.
Incredula, faccio un salto improvviso, senza riuscire a capire cosa caspita stesse succedendo.
Aspetto 5, 10, 15 minuti ma quella sirena non finiva di suonare.
Era un segnale inconscio?? Era l'allarme della mia psiche che mi avvisava che la pazzia mi aveva ormai rapita???
Cerco di fare un respiro profondo, mi appello a tutte le discipline orientali: yoga, training autogeno, meditazione indiana, thailandese, filippina, ma nulla, quello stridulio era imperterrito.
Con gli occhi sbarrati e immobile come una mummia, fisso il soffitto, spaventata, infastidita e shockata da quello strano evento notturno.
Dopo mezzora, esausta, mi affaccio alla finestra per vedere se ero davvero matta.
Inizialmente non vedo nulla, se non un uomo panzuto in canotta affacciato alla finestra gridare "Aooòòò mabbastaaaaaaaaa!".
Ma apparentemente nulla al di fuori si muoveva. Di fronte a me la notte, un parco deserto,le finestre tutte chiuse, per strada non v'era nessuno, le serrature dei negozi non erano state infrante.
Eppure le mie orecchie non smettevano di sentire IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
Tra di me pensavo:"Possibile che nessuno oltre me senta questo rumore assordante???"
Sempre più inquieta torno a letto e ad un certo punto tutto torna a tacere.
Cerco di riappacificare il mio animo ma dopo un po' ecco che risento quel clacson.
Inizia a venirmi la tachicardia. Mi sembra di essere dentro Mullolhand Drive di Lynch. Sono io quella o sto dormendo ?? Sono davvero sveglia per colpa di un clacson o è solo un sogno dove ci sono io che devo risolvere l'enigma dove il clacson è un simbolo psicologico che sta a significare qualcosa??
Il lato pratico di me stessa decide di riesumare qualcosa di utile in questi momenti di devastazione psichica: i tappi per le orecchie!
Mi sistemo le gommine nel timpano e due cuscini sopra la mia testa. In quel momento preferivo morire soffocata piuttosto che assordata e pazza per colpa di un allarme!
Ma in sottofondo lo sentivo ancora. Era un vero e proprio incubo. C'ero solo io e quel rumore assordante. La mia coinquilina non sentiva niente, come così tutto il quartiere.
Non volevo credere che fosse tutta una rappresentazione inconscia. Avrebbe significato che stavo davvero impazzendo. Quindi decido di riaffacciarmi.
A quel punto sento delle voci, femminili, stridule, molto incazzate, che urlavano MORTACCE TUA, MORTACCE TUA!
Oddio, forse era la mia voce. Forse in sogno appariva la mia reale condizione per farmi capire la verità assoluta. Forse era la voce della mia coscienza, che risuonava in eco dall'alto come segno del destino.
Finalmente, poi, mi appare una visione. Per strada una donna spaccava infuriata l'auto del suo uomo (evidentemente). Era in preda ad un raptus e suonava quel clacson come se fosse stata posseduta dal demonio. Gridava, spaccava tutto, suonava.
Attorno a lei il buio, il silenzio e nessuno. Com'era possibile??
Forse quella donna ero davvero io trasfigurata. Era la mia anima che mi stava perseguitando, dato che alle 9 del mattino non aveva ancora finito di suonare quel maledetto clacson e nessuno ha osato uscire e proferire parola!
Mi ero ormai arresa a quell'idea nefasta, finchè stamattina una mia amica del quartiere mi ha confidato di aver avuto la stessa visione.
Ora, o siamo state vittime di in sogno doppio, alla Lynch, dove due protagoniste in realtà si rivelano altre due e nel sogno si scambiano le vite e vivono situazioni paradossali che poi si riveleranno gli indizi per arrivare alla verità o risolvere la loro confusione psicologica, oppure siamo state le uniche due sfigate ad essere svegliate da una pazza sclerata!
E in questo secondo caso, Cara mia, condivido appieno le tue ragioni e ti supporto in questo atto di sadica vendetta, ma porca miseria distruggigli tutto, buttagli pure il televisore dal balcone, ma fallo alle 2 del pomeriggio non alle 2 di notte! Oppure fai come fece la saggia Lorena Bobbit, che è 1 metodo silenzioso ed efficace! La macchina si può aggiustare, qualcos altro no!;-)
Non so, ora sono in stato di transfert, devo ancora capire bene cosa sia capitato!

lunedì 20 ottobre 2008

FALLO FELICE!



Ammetto che negli ultimi anni ho arricchito alquanto l'editoria spicciola filofemminista che di profondo ha poco o nulla. La mia libreria pullula di libri quali: COME DIVENTARE BELLA RICCA E STRONZA, FALLI SOFFRIRE, SDRAIAMI etc etc.
Con un lieve imbarazzo mascherato da una prepotente nonchalance mi sono sempre affrettata alla cassa , come se avessi comprato qualcosa di illegale.
In genere nelle librerie le persone scrutano e cercano titoli intellettuali , mentre io ultimamente ho voluto evitare perchè avevo un'unica missione cerebrale: autoconvincermi che essere single fosse bello ed utile.
Se non che...

Sabato pomeriggio. Dopo un caffettino femminile da Fatina, in cui l'argomento è stato più volte dibattuto e ripreso, vengo invitata per l'aperitivo da McGyver (la mia nuova coinquilina). Come potevo dire di no??
La richiesta di aperitivo dev'essere sempre affermativa.
Arriviamo nel regno del grasso , Mizzica. La cricca non prometteva già dall'inizio nulla di buono: 4 donne ed un uomo.
Ora, tutti voi sapete che questo nella logica quotidiana significa: mettere alla gogna l'unico povero sopravvissuto maschile. Ma noi, che siamo gentildonzelle, abbiamo risparmiato fiato e fatica per il seguito esclusivamente femminile.
Lasciamo la vittima ai suoi impegni e decidiamo di girare per Roma solo noi, quattro giovani ventenni pronte al confronto costruttivo sul problema universale: i rapporti di coppia!
Si parla un po' di tutto, dal romantico al più esplicito degli argomenti.
Tutt'ad un tratto, su un tram che percorre le vie di Trastevere, mi viene mostrata LA BIBBIA.
Trattasi di un libro, che una santa o una mitomane (qualsivoglia) ha scritto come guida per far impazzire un uomo a letto, sul pavimento , nella lavatrice; etc etc.
Prendo il libro tra le mani, perchè una curiosità incontrollabile ormai si è impadronita di me. Devo assolutamente confermare e conoscere tutti i segreti di quel libro. E' assolutamente necessaria una valutazione sulla materia.
Per cui, mentre passeggiamo sull'Aventino, inizio la declamazione dei comandamenti.

-PUNTO 1: Lubrificante o non lubrificante???

Di primo impatto mi è venuto subito da dire: "Ma c'è bisogno anche di chiederlo?? Si spera che non se ne abbia bisogno. Se no devo davvero sentirmi disperata!"
Poi, ripensandoci obiettivamente, è inutile negare che a volte, quando sei proprio poco predisposta ma vuoi Farlo felice, un piccolo aiutino non guasta.
Eravamo più o meno tutte d'accordo, forse anche le vicine ed i vicini nell'autobus, che facendo finta di nulla ma con le orecchie da mercante ascoltavano i nostri discorsi.

-PUNTO 2: DAGLI UNA MANO

L'autrice si è rivelata non solo un'abile oratrice ma anche una precisa disegnatrice.
Passo dopo passo spiegava, con disegno annesso, la tecnica manuale preferita dagli uomini. Sull'argomento ha scritto addirittura un intero capitolo. Più di 50 pagine incentrate solo su questo.
Rimango quasi sconvolta:"Ed io che pensavo fosse la cosa più semplice del mondo, invece scopro che devo immergermi nell'analisi di ben 50 pagine per andare alla ricerca delle dimenticanze e sfumature!"
Poi dicono che noi donne siamo molto più complicate. Se per il primo passo ci vogliono 50 pagine, per tutta la performance ci vuole un trattato!

-PUNTO 3: ODE A BRYAN

Chi sia questo Bryan non lo so, ma di sicuro voglio conoscerlo!
L'autrice spiega come questo Guru le abbia rivelato i trucchi più sconosciuti del sesso. Una sorta di Rocco Siffredi??? No, piuttosto una sua unione con un saggio indiano del Kamasutra. Insomma, l'incarnazione dell'uomo/amante perfetto!!

-PUNTO 4: OLTRE LA CAMERA DA LETTO

Quante volte si è rischiata la frattura multipla nel tentativo di un amplesso decente dentro un'automobile utilitaria di terza mano, con i sedili che per reclinare hanno bisogno dell'olio di ricino?? Per non parlare dell'ambiente quasi horror in cui si finisce per cercare un po' di intimità. Ne conseguono lividi, bernoccoli, infarti causati da rumori indecifrabili provenienti dall'esterno.
Vogliamo parlare , poi, delle volte in cui gli spari dei film d'azione o i dibattiti post campionato fanno da sottofondo alla vostra unione?? O di quando una donna (una a caso)si presenta a letto in versione antisesso con 5 felpe, 4 calze, pigiamone e borsa dell'acqua calda che naviga sotto le coperte???
Gente, diciamocela tutta, anche l'ambiente ha la sua importanza. Certo, quando chiama, chiama, però se a completare il tutto v'è anche un ambiente rilassante, soft, provocante , si è anche più predisposti rispetto alle urla della moviola del calcio di punizione o ai mitra del detective dell'fbi!! E noi donne,smettiamola di autogiustificarci con le solite frasi tipo:"ma tanto i vestiti vanno tolti" o "se mi ama, mi ama anche in versione omino michelin". Ogni tanto, accontentiamolo con tutto quel bell'intimo che vediamo in bella mostra nelle vetrine. Sì, anche se pesiamo 90kg, se abbiamo la cellulite, il sederone, il seno sceso e la pancetta. Se ci facciamo vedere sexy, anche lui inevitabilmente ci vedrà sexy. D'altronde se ci ha scelte e sta con noi, un motivo ci sarà!

E dulcis in fundo...

-PUNTO 5: L'ARTE DI BACIARE

Concludo questo riassunto (che purtroppo tralascia molti altri argomenti ed aneddoti), con una questione che molti sottovalutano: il bacio.
Sento troppe donne avviate lamentarsi di uomini che baciano ancora come una lucertola mutante, suscitando quella disgustosa sensazione di viscido che è concessa solo nel primo bacio. Ma la colpa non è solo ed esclusivamente dell'uomo, eh no!
Il bacio è copartecipazione, per cui è solo questione di educarsi a vicenda.
D'altronde nasce e parte tutto da lì. Se il bacio è deludente è raro che ci sarà un seguito. Avete, come me, sempre pensato che sia questione esclusiva di naturalezza?
Vi sbagliavate di grosso. Secondo l'autrice esistono numerosissimi modi di baciare, nessuno da sottovalutare. L'intenso deve comportare determinati movimenti, il dolce dev'essere applicato a determinati contesti e via dicendo. L'importante è che non si trasformi in una lavatrice impazzita , in una lotta tra iguane o in un tritatutto tagliente!

Tutte queste riflessioni sono nate da una breve osservazione del libro. Figuriamoci se l'avessi letto. Ne sarebbe nata una conferenza stampa!
Dopo che la prima impavida del gruppo sarà stata illuminata, allora attenderò anch'io l'illuminazione! ( in versione bignami e riassunta, però. Agli esami mi è sempre andata meglio così ;-) )

venerdì 17 ottobre 2008

Su mediashopping : GINA!!!!



Cari amici di Mediashopping, sono qui per proporvi la nuova strabiliante invenzione tecnologica dell'ultimo millennio!!! Pensate, è stata progettata dagli astronauti italiani, giapponesi e statunitensi nella base di Saturno (Contro) mentre guardavano la televisione! L'astronauta statunitense appassionato di anni '80 passava le serate a guardare SuperVicky, desiderando la compagnia di una donna robot. L'astronauta giapponese si era portato appresso Emiglio il Meglio come aiuto e gli aveva incorporato un Ipod per trasmettere musica in tutto Saturno. Infine l'italiano trascorreva le sue serate di fronte a Colorado Cafè, ridendo a crepapelle per Baz 2.0. Dalle idee dei 3 astronauti nacque GINA JUKEBOXE!
Prendete un 45-33 giri, una musicassetta , un cd o un mp3. Poi prendete un cavo, usb o elettrico e collegatelo con Gina. Ora pensate, in silenzio. Pronunciate una frase e attendete. Gina vi risponderà in base alle mille canzoni che avrà raccolto dal suo infinito database musicale. All'inizio penserete che sia solo un Jukeboxe , ma subito capirete che dietro ogni citazione ginesca si nasconde una perla di saggezza. A lungo andare scoprirete che la sua incommensurabile follia è fonte di grandi verità.
Sei una donna in crisi amorosa???: "Gina non so come comportarmi in amore. Che devo fare???"
"Anche un uomo può sempre avere un 'anima, ma non credere che l'userà per capire te"
"Ma come Gina , io credevo di aver trovato l'uomo per me"
"Gli uomini non cambiano Prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola. Gli uomini ti cambiano E tu piangi mille notti di perché Invece, gli uomini ti uccidono E con gli amici vanno a ridere di te"
"E quindi Gina che mi consigli di fare???"
"Ho scoperto con il tempo E diventando un po' più dura Che se l'uomo in gruppo è più cattivo Quando è solo ha più paura".

Ma, cari amici, Gina non è solo un Jukeboxe. Eh no, sarebbe tutto troppo semplice. Al giorno d'oggi avere un database musicale infinito è facile!! Noi vi diamo la possibilità di avere anche un database di citazioni letterarie, filosofiche e addirittura elucubrazioni mentali continue. E tutto questo in modo VELOCE e INFINITO! Sì, avete capito bene: GINA NON FINIRA' MAI DI MACINARE PENSIERI!!!
Se vi state annoiando o la vostra vita scorre in modo troppo lineare e scontato, non vi resta che trascorrere un'ora in compagnia di GINA MULINO! E' garantito al 100% che vi intratterrà con dei pensieri che vi stupiranno. Siete appassionati di rebus mentali?? Avete la passione per la neuropsicologia??? Con Gina Mulino avete trovato il pane per i vostri denti!!! Se la vostra vita è tutto un se, ma , però , forse, e vi sentite soli ed incompresi al mondo per questo motivo, con Gina capirete quanto siete fortunati!! Se siete amanti dell'imprevisto e del non senso con Gina vi divertirete un mondo!
Ma ora basta con la retorica, passiamo alle dimostrazioni pratiche!
Mettete il caso che sia giovedì mattina e che non sappiate che fare. Azionate Gina e chiedetele:"GINA MULINO CHE FARAI OGGI???"
Bene, se lei vi risponderà:" VADO DI CORSA, VADO DI FRETTA, PARTIRò", state certi che tutto non filerà liscio e ne vedrete delle belle.
Per provarvi l'efficacia di Gina Mulino, abbiamo effettuato una telefonata in mattinata , chiedendole per che ora sarebbe partita. L'orario previsto era per le 13.
Alle h.15 Gina è stata avvistata a casa sua intenta nell' autoscattarsi un servizio fotografico identico a tutti i precedenti.
Vi state ancora domandando perchè Gina riscuote un gran successo???Ma è ovvio :Gina non farà MAI qualcosa di scontato. CON GINA IL DIVERTIMENTO è ASSICURATO!!
Ma mi raccomando, affrettatevi, l'offerta è valida solo fino al 2035, perchè poi sappiamo tutti che fine farà.
E solo per voi che vi affretterete, insieme a GINA JUKEBOXE, GINA MULINO E GINA PRESIDENTESSA , vi offriamo anche UN UOMO ABAJOUR, SALVADOR DALì CHE SE LA SUONA E SE LA CANTA DA SOLO PORTANDO PASTE A GINA E DARTAGNAN IN VERSIONE PALESTRATA!
E se non vi basta ancora, avrete anche in comodato d'uso LA BICICLETTA DI MC e nientepopòdimenoche...LE SCARPETTE DA TANGO DI E MO'!!( e di questo ne parleremo la prossima puntata...)

Per maggiori informazioni chiamate l'800.90.60.90 o scrivete a "Ufficio Mediashopping del Bianconiglio, via dei Matti n°0, Regno del Brucaliffo"

martedì 14 ottobre 2008

GINA FOR PRESIDENT





Con la carica conferitami di Capo di Gabbinetto dell'Ufficio del Bianconiglio, vi devo tristemente annunciare che il mondo è in grave pericolo. La nostra candidata Gina sta attraversando una fase di grave precarietà mentale , più di quanto normalmente le appartiene.
Il rito consueto di fissare il soffitto ha raggiunto apici inaspettati e l'emulazione di TutanKamon nel sarcofago matrimoniale la sta conducendo alla stasi organica. Ma la cosa che più di tutte inquieta me e tutti coloro che hanno creduto nella possibilità che la sua candidatura potesse finalmente rendere giustizia al Regno del Brucaliffo, è il suo avvicinamento a Sex and the city.Ogni giorno si crede un personaggio diverso. Un giorno è Carry. Un altro è Charlotte. Un altro è Miranda. Raramente è Samantha. A volte addirittura è un connubio di tutte. Mr Big la assilla. Il suo mondo la sta inglobando. Ogni altro essere umano viene accolto dalla frase COSA ESSERE TU?? A E I O U.
E quando le chiedi:"COSA ESSERE LEI??" sa risponderti solo:" UN INCOGNITA, PER ORA HO CAPITO DI ESSERE COMPLETAMENTE SQUILIBRATA!"
Per questo motivo c'è bisogno che uniti e solidali cerchiamo una soluzione affinchè Gina possa essere spedita in Papuasia nella nuova ed esclusiva clinica all'avanguardia di Igiene e Sanità Mentale per curare una particolare forma di demenza ed autismo.Basta solo un euro a testa.Il gommone per la Papuasia costa 15 euro ed arriverà a destinazione nel 2035(forse). Lì l'accoglierà la tribù Unkunkunkulu adorante la diavolessa Pompagina che effettuerà un rito di purificazione ed esorcizzazione. Dopodichè verrà eletta Presidentessa Onoraria e gli indigeni le costruiranno una collana di fiori e ortiche e un vestito fatto di fango e paglia. Bisogna agire prima che accada l'irreparabile. Ieri ho ricevuto una sua telefonata improvvisa:"Sto andando a Milano".
Ho dovuto chiamare l'esercito per evitare quell'attentato:"Che caspiterina ci vai a fare a Milano? Rimani lì dove sei e non ti muovere!".
"No no, sto partendo. Ritorno stamattina alle 4 del mattino!"
"Iggesù dammi 5 minuti e arrivo".
Dopo 2 minuti risquilla il telefono:"Non vado più a Milano. In compenso ho bisogno di fare spese compulsive, accompagnami al supermercato".
Lì dentro Gina trova l'espressione del suo Kaos interiore. Come la stella danzante di Nietzcke vaga con il "Fatto apposta" (che nel linguaggio umano chiamasi carrellino) buttandoci dentro cose a caso, ossessionata da una voce che in continuazione ripeteva:72 CENTESIMI, 2 EURO E 6 CENTESIMI, 40 EURO E 67 CENTESIMI etc etc. Questo linguaggio divenne proprio di Gina per tutta la sera. Oltre ad A E I O U, aveva imparato la parola CENTESIMI. Per un attimo ho pensato che stesse facendo passi in avanti. Ma poi quando l'ho vista nuovamente ammutolirsi e riprendere la sua tipica espressione da Amy Winehouse sballata, ho perso completamente le speranze.
Ed è per questo che vi chiedo di donare 1 euro per la salute mentale di Gina, affinchè i Papuasiani Unkunkunkulu possano eleggerla Presidentessa e salvarle la vita. Perchè Gina si sveglia la mattina alle 6 per studiare le battone francesi e la lingua sciacquata in arno di manzoni bevendosi 1 litro di caffè.Perchè Gina va agli esami e quando l'assitente è buono capita dal prof. stronzo e viceversa.Perchè Gina di venerdì sera alle 22-40 è già a letto e sembra TutanKamon.Perchè Gina riesce a rendere la sua stanza come l'espressione metaforica del suo caos interiore..ovvero cicche di sigarette verticali pure sui cuscini.Perchè Gina è capace di andare in giro per la Nomentana credendosi nei campi del tennessee alle 7 del mattino.Perchè Gina conosce i testi pure dell'intera discografia di Orietta Berti.Perchè Gina non sa formulare una frase se non presa da un testo di una canzone.Perchè Gina si accompagna solo con elementi particolari, con i quali interagisce tramite dialoghi senza senso (vedi relazione tra Franco Simone, Platone, i Pooh e le piramidi egizie)
Perchè Gina analizza le note delle note delle note della didascalia di Topolino.

Per questi e tanti altri motivi VOTA ANCHE TU GINA, per la proclamazione del REGNO DEL BRUCALIFFO! Basta solo un minuto e potrete salvare una vita!!!

giovedì 9 ottobre 2008

"L'OMINI(DI)"



Il solito trio lescano Insalata, Mc e Gina decidono di concedersi un'uscita infrasettimanale per le vie del centro di Roma.
Parcheggiato il bolide rosso fuoco, le tre grazie si avviano verso il Pantheon, un po' scazzate e decisamente poco adatte ad una serata mondana.
Mentre si dirigono lungo i vicoli storici della capitale, Mc viene improvvisamente distratta da un buco nero dal quale fuoriescono luci violette.
Alla sua sinistra osserva imbambolata un locale senza insegna , dentro il quale si sentono intonare le note del best of di Ivan Graziani.
Quelle note non possono che attirare anche il Jukebox umano Gina, che parte senza esitazione con Firenze canzone triste,proprio come se si trovasse sul Lungarno.
A quel punto mi giro anch'io, curiosa di sapere cosa ci potesse essere dentro quel sottoscala misterioso:
"Noooooooooooooooooooooooooooooooooo dobbiamo assolutamente entrare qui, ci lavora un gran figo, dai dai dai", dice subito Mc.

"Ok io voglio cantare tutto Ivan Graziani, i Pooh, Franco Simone e Marcella Bella, ci sto!"

Io, completamente inconsapevole di ciò che mi capitava attorno, seguo a ruota le due matte che sembrava stessero entrando nel Paese delle Meraviglie.

"Boh, vabbè, io volevo la cioccolata calda, ma se volete entrare in questo pub inquietante..."

Una volta entrate, capisco di essere nella casa degli orrori di un Luna Park o in un night club degli anni'30 di una nave da crociera albanese.

Cinque tavoli sparpagliati circondano un palchetto costruito con le casse della frutta, dove L'ultimo dei Moicani o Renegade strimpella a squarciagola Iva Zanicchi.
Giusto per farvi capire il tipo, basta descrivere il suo abbigliamento.
Capello liscissimo lungo un po' unto raccolto in un coda bassa , orecchino pendente con piuma annessa, giubbotto di pelle di capriolo con frange, stivaloni a punta e pantaloni con pacco in evidenza. Uno schifo unico. Senza sottolineare che il suo repertorio fa concorrenza a quello di Raoul Casadei nelle balere Romagnole.
Nonostante questi "piccoli" dettagli, ci accomodiamo addirittura in prima fila.
A servirci arriva il famoso gran figo, che era talmente sexy da essere soprannominato Neanderthal. Anche lui come presentazione non era niente male.
Maglietta stile souvenir bianca , di quelle con la scritta I LOVE NY, un po' larghetta e stropicciata. Capello rasato per mettere in evidenza i lineamenti delicati di un ominide del Pleistocene. Gobbetta per completare l'opera.
"Ma a voi non ispira troppo il cameriere???"
"Mc non dirmi che il famoso gran figo è questa specie di scimmia?!"
"Coome scimmia?? a me fa proprio morire! Gì dacci un tuo parere"
Gina , però, è di nuovo caduta nel suo autismo, il cui protagonista non è più Gino, ma Renegade! Quando ci sono di mezzo canzoni italiane sconosciute dagli anni '50 al giorno d'oggi, Gina perde completamente la testa!
Ignara di tutto il mondo intorno, fissa Renegade, cantando a squarciagola testi che solo lei e il cantante conoscevano.
Ecco, ovviamente, che il suo sorrisino assorto fa colpo su Toro Strimpellante.
E'Ammaliato e stupito dall'esistenza di un solo essere femminile sulla Terra che cantasse convinto ed emozionato tutte le canzoni del suo repertorio. Inizia a corteggiare Gina da buon burino. Le dedica canzoni, le rivolge battute pessime via microfono e tira fuori canzoni di Pupo , definendolo uno dei più grandi cantautori romantici italiani e , per finire, conclude con Cocktail d'amore di Stefania Rotolo (che conosco solo io) modificandola per l'occasione :"Un cocktail d'amore per tre, un cocktail d'amore con me!"
In rima mi veniva da rispondergli cantando "Tiè" accompagnato da un gesto non molto fine. Ma attorno a quel tavolo, solo io sembravo rendermi conto della situazione.
Gina continuava a sorridere al Moicano, Mc sorrideva e cigliava Uga Buga e io guardavo l'orologio impaziente perchè la mattina dopo mi sarei dovuta alzare alle 7 per partire. Ma loro no, imperterrite continuavano a scolarsi birra e ad esaltarsi per il locale e ciò che offriva.
Poi ecco che capisco la causa di tutto: Gina ed Mc sono praticamente astemie e una 0,40 le aveva praticamente ubriacate. Tanto che, una volta convinte a fuggire da quella cantina, Gina vagava parlando da sola per i vicoli imprecando contro Gino con testi di canzoni ed Mc rideva da sola pensando al fisico del cameriere primitivo.
Ora temo che la prossima volta che capiteremo in quel locale, finiranno a ballare canzoni di Gianni Drudi sui tavoli sotto la palla da discoteca !!!

lunedì 29 settembre 2008

Quellilì di Valleluja



L'altro giorno mia madre ha esordito con una frase che mi ha destato non poco timore:"Avrei voluto che fossi un PAPA BOY"!!!
Ora io mi chiedo seriamente, ma quando mai una madre può dire ad una figlia ventiduenne ,così ,dal nulla ,una frase del genere!!!
Tanto che , con molta tranquillità, le ho risposto:"Io avrei voluto una madre sessantottina!"
Per spiegarvi la mia motivazione c'è bisogno che inizi da Adamo ed Eva.
All'asilo sono andata dalle suore. La mia maestra si chiama Giovanna, ma spesso ci ritrovavamo in mensa o in mezzo tale Suor Bruna, che sembrava avesse fatto seminario per strada. Ricordo ancora una volta in cui chiesi dove fosse finita la mia maestra e la risposta fu:"E' andata a far la piscia!". Fu lì che iniziò il mio percorso di avvicinamento alle parolacce e di allontanamento dalla Chiesa.
Ma non finì così.
Sempre mia madre, recidiva, mi iscrisse per ben 8 anni di scuola dai preti. Ed è proprio in quel percorso scolastico che feci bingo.
C'erano due figure che hanno traumatizzato la mia crescita scolastica infantile: Padre Beniamino e Padre Riccardo.
Padre Beniamino lo odiavo talmente tanto che quando passavo di fronte a scuola cantavo un motivetto che diceva"Padre Beniamino è un po' cretino!".
Padre Riccardo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Era completamente misogeno. Gridava di continuo minacciando di riempire di varechina le nostre lingue per purificarci da quel gesto blasfemo che era limonare. Ma soprattutto ricorderò sempre in confessione a 9 anni la domanda:"Ti masturbi?". All'epoca non sapevo nemmeno il significato della parola, tanto che l'avevo poi aggiunta ingenuamente all'elenco settimanale dei peccati: "Allora , ho risposto male a mamma, ho detto le bugie e le parolacce, ho fatto i capricci e mi sono masturbata!". Strano che a quel punto non mi abbiano cacciata dalla scuola, ma in realtà manco lontanamente sapevo di cosa stessi parlando.
Ero talmente tanto influenzata dalla presenza dei preti che alla classica domanda :"Emilia che vuoi fare da grande?", rispondevo LA SUORA DELLE PAOLINE!!!
Lì sì che i miei genitori si sarebbero dovuti preoccupare seriamente. Il sabato pomeriggio, quando uscivo con papà, oltre a farmi il giro di tutte le cartolibrerie della città, andavo alla Libreria Paolina e mi facevo regalare i libri disegnati su S.Francesco e S.Chiara! No, non volevo i giocattoli, volevo la storia di San Crispino a fumetti!
Dopo il giro delle Librerie Paoline , costringevo i miei genitori ad andare a Messa di sabato sera alle 20 in un centro un po' fuori città. Lì trovavo tutti i miei compagnetti di classe e feci la comunione. Ma, man mano che crescevo, tornavano in me le aspirazioni di una piccola bimba moderna e iniziavo a pensare alle pomiciate, a Leonardo di Caprio e alle feste in cui giocare alla bottiglia.
Così, abbandonai gradualmente la giornata mistica e ci fu il trauma cresima.
Iniziai a rifiutarmi categoricamente di seguire pure il catechismo e quando il parroco cresimò i miei amichetti, io non fui chiamata e rimasi delusissima.
Da allora mi resi conto di quanto fu una liberazione la scuola pubblica e poter volontariamente saltare l'ora di religione per dormire un'ora in più od uscire un'ora prima.
Oggi mi è sembrato di rivivere una giornata scolastica della mia infanzia.
Io e Gina siamo andate, come al solito, a mangiarci un kg di pizza al taglio e , per smaltire, abbiamo deciso di andare a farci una passeggiata in centro.
Arrivate in Piazza Navona, udiamo musica e canti. Attratte dalla possibilità interessante che ci fosse un concerto ci accorgiamo, invece, di essere finite ad una riunione di comunità religiose. Eravamo circondate da QUELLILì DI VALLELUJA.
Ci siamo sedute su una panchina partecipando passivamente al presepe vivente. Io facevo il bue e lei l'asinello.
Ad un certo punto vediamo due ragazzi avvicinarci. Dentro di me inizio ad avere strane percezioni. Ecco, lo sapevo, sono due moralizzatori che mi vogliono purificare!! Neanche il tempo di dire "Guarda a me non inter..." che in due secondi erano già seduti che ci raccontavano la loro vita. Sono partiti dalla nascita. Eravamo ormai monopolizzate. Due ore, dico due, in cui hanno raccontato appunto vita, morte e miracoli. Gina era completamente assorta, io li ascoltavo ma tanto sapevo che volevano convincerci ad iscriverci alle loro organizzazioni.
Oltretutto ero al freddo e al gelo e portavo con me da circa 3 ore un vassoio di pizza unto che iniziava a pesare. Volevo solamente camminare o tornare a casa al caldo. Non volevo essere convinta da due giovani di belle speranze. Perchè per me è una cosa troppo intima per essere affrontata con due estranei.
Il bello è stato il commento postumo di mia madre: "Emilia, questo è un segno della profezia di Celestino. Tu non lo vuoi ascoltare perchè sei sciocca!".
Ora, tra Gina e la profezia di Gino e mia madre e la profezia di Celestino, ho paura di addormentarmi e sognare apparizioni mistiche, come se avessi mangiato un kg di pizza più una peperonata piccante!!!!

giovedì 25 settembre 2008

LA SAGA INFINITA



Eccomi qui per aggiornarvi un pochino della mia vita .
Iniziamo col dire che, nonostante sia passato più di un mese, non ho ancora trovato coinquilino. Mi chiamano circa 250 persone al giorno agli orari più impensati, delle quali l'80% sono vecchiacci di merda che fingono di necessitare di una stanza. L'alro 20% si presenta per visionare l'appartamento, costringendomi giornate intere alla clausura. I vecchiacci tentano invano un dialogo titubante e sospirante, senza saper nemmeno cosa dire. Esempio tipico:

VDM: "Ahhh pronto, chiamo ehm per ehm quella stanza mmm con UNA STUDENTESSA. E' ANCORA LIBERAAAAAH??"
Io: "No, è occupata e non è nelle mie intenzioni affittarla a uomini adulti. Si vergogni."

Le restanti poche persone apparentemente normali che chiamano smentiscono poi la loro normalità quando vengono a farmi visita.
Da sottolineare l'arrivo di un'allegra famigliuola che ha accompagnato la figlia.
Lui: Ragionier Filini. Vestito da tipico benzinaio in divisa in pensione. Quattro peli spiaccicati in testa tra olio e sudore con un riporto leccato sulla pelata. Calzino corto di spugna bianca , mocassino color diarrea e sudore grondante.
Lei: Capello biondo meshato corto, tutina celeste con k-way abbinato e borsetta marron in pendant.
La figlia: Capelli color Titti che contrastano due sopracciglia color Calimero. 42 kg in tutto per 1.70. D&G che compariva da tutte le parti e infine giubbotto fashion color fucsia allucinogeno.
Si presentano dopo essersi persi per il quartiere e avermi gridato di aver dato loro indicazioni sbagliate. Mi stringono la mano con la loro unta e bisunta. La prima parola che il Ragionier Filini pronuncia è: "Posso far pipì?".
Io , spiazzata, abbozzo un educato "Si, certo, prego!". Lui esce con nonchalance alzandosi la braghetta. Dopodichè è la volta della moglie:"Scusi, sa, ne approfitto anch'io, siamo tutto il giorno in giro!".
Prego, prego, fate pure come se foste al bar o addirittura a casa vostra.
Evidentemente durante lo svuotamento della vescica, hanno studiato con attenzione la struttura del bagno, perchè poi esordiscono con un discorso da finti architetti-idraulici sulle condizioni:" No ma i sanitari non sono nuovi, le pareti sono umide. No no non va bene, questa casa è vecchia".
"Mi scusi se non posso permettere a sua figlia di sedersi su un cesso d'oro fino e siete abituati a Backingam Palace. La prossima volta,però, fatevi spiegare dalla Regina che bisogna tirare lo sciacquone!".
Appena entrata in bagno , infatti, noto che si erano dimenticati la buona abitudine e non avevano nemmeno abbassato la tavoletta, tanto che mi è sorto il dubbio pure sull'effettiva sessualità della moglie.
La figlia così, con un sorriso falsissimo a 36 denti , gira le sue chiappe fuori dalla porta con tutti i D&g annessi e sbrilluccicanti, portandosi appresso Marge Simpson e il Ragionier Filini.
Dopodichè arriva un altro. Charlie Chaplin. Di lui aveva tutto. Basso, capelli rasati, baffetti, vestito da monello ed era pure muto.
Devo ammettere che questa ricerca del coinquilino mi sta sfiancando. Aggiungiamoci gli esami.Mi manca proprio il tempo , ma soprattutto, la lucidità per farvi il resoconto quotidiano di tutti i casi umani che si sussegguono ora per ora nel mio appartamento. Penso che se non dovessi trovare qualcuno l'unica soluzione sarà battere, ma nemmeno quella, dato che Alemanno è molto severo! (ovviamente scherzo!)
Comunque, come noterete, la mia creatività è un attimo in letargo. Attendiamo tempi migliori e sperate per me!

giovedì 18 settembre 2008

RIAPRE L'ALLEGRO MANICOMIO



E così , finalmente, domenica sera ritoccai terra romana.
Indovinate un po' chi c'era ad aspettarmi alla stazione???
Anzi, diciamo la verità, chi tentava di venirmi a prendere alla stazione?
La sorpresa doveva prevedere la carrambata di me che salivo le scale e mi ritrovavo di fronte Mc Guerriera della Notte in sella alla sua peugeot rossa, affiancata dalla nostra fedele destriera Gina.
Ma si sa che quando si tratta di loro due , c'è sempre qualche imprevisto.
Soprattutto quando Mc deve utilizzare qualche mezzo con le ruote.
Giravano un quarto d'ora attorno all'isolato facendo il giro dell'asino per cercare di arrivare all'entrata della stazione, con il conseguente ed ovvio rischio di finire all'Eur senza nemmeno accorgersene. Praticamente erano al mare e non trovavano l'acqua!
Dopo dieci minuti ecco che scorgo in lontananza la mitica 206 , riconoscibile per tutte le grandi avventure che ci ha permesso di intraprendere. Da due km vedo anche due braccia che si agitano in alto con una sigaretta in mano.
Riconosco subito la sagoma di Gina Pallina. Parte la musica di sottofondo "Carramba che sorpresa!". Ci abbracciamo strette strette, felici di ricominciare un altro anno all'insegna degli eventi più assurdi.
E infatti in questi due mesi di lontananza, ci sono stati numerosi cambiamenti.
Gina da gallina stabulata in una pollicoltura è diventata Techno Pollo. Il suo autismo si è trasformato in vera e propria schizzofrenia. Non chiedetemi come procede la sua storia con Gino, perchè non lo sanno nemmeno loro. Ho solo potuto constatare che le sue condizioni si sono aggravate. Il suo sonnambulismo lungo le strade di Roma continua imperterrito , con l'aggiunta che parla da sola o con sconosciuti che assomigliano a Jhonny Depp ,che scaccia raccontando loro tutta la sua vita. Ma non l'è bastato trasformare la Nomentana nei Campi del Tennessee . Ora si è trasformata in Gina Gym. Il tapis roulant è la nuova vittima delle sue infinite camminate,che utilizza ad orari impensabili tipo le 3 del mattino a casa di Mc. E' anche ormai incapace di formulare un dialogo, poichè ogni parola le suscita in mente una canzone, tanto che ho deciso di spedirla al più presto a Canta e Vinci, per rendere utile questa sua nuova forma di follia. Per questa sua evoluzione mentale l'è stato conferito il titolo nobiliare di MariaGina.
Mc è diventata Guerriera della Notte. E' in un periodo di totale libertà per cui ha deciso di sfruttare tutto il tempo a sua disposizione inventandosi faccende di casa, soprattutto durante la notte.
L'altro giorno ha smontato il frigorifero perchè doveva cambiare l'apertura. Fatto sta che dopo averla smontata, non è più riuscita a rimontarla e tutta la spesa è andata a male. Così ha deciso di trascinare Gina per le notti romane con uno dei vari spasimanti che ha raccolto in questi anni di furore capitolino, del quale non l'è importava un fico secco. Infatti ha passato una serata in un pub sperduto sulla casilina a parlare al telefono con me che smontavo casa alle 11 di notte.
Questa mania della rivoluzione casalinga sembra aver colpito tutte quante!
Ma le mie condizioni sono le più gravi di tutte. Gioco a Tetris tra gli impegni gravosi, con il risultato che faccio casino. Continuo a cercare coinquilino , collezionando personaggi di tutte le specie ed i generi. L'altro giorno è arrivata Miss Italia Luiss. L'ho accolta in tuta casalinga , mentre mi accingevo a spostare frigoriferi. Lei, vestita come al Gran Galà di Armani, altissima, bellissima e levissima. Il solo fatto che mi sentivo un cesso vagante affianco a lei mi ha fatta desistere. Penso che sia stato reciproco dato che le mie condizioni erano decisamente peggiori.
Finalmente ho affrontato il Tro(m)bar clus. E' stato un travaglio lungo due giorni. Dopo 48 ore di attesa, penultima, entro nella tana del lupo. Il prof. inizia a chiedermi la metrica di tutto, da Petrarca ai Backstreet boys. Io non so neanche come si divide in sillabe, figuriamoci il minestrone che ho combinato. Esco stremata e digiuna con un 27 , orgogliosa di essermela cavata nonostante tutto. Ma la cosa più grave è che Gina mi ha contagiato l'autismo. Secondo il proverbio "Chi va con lo zoppo impara a zoppicare", era inevitabile che scampassi questo processo. Il cellulare nokia 3330 del 1845 è diventato parte integrante di me. Attendo una crisi isterica che me lo faccia lanciare al muro , prima che faccia la fine della mia amica.
Per completare l'opera, ieri siamo andate al cinema a vedere Il papà di Giovanna e ci siamo rese conto di essere sulla buona strada del manicomio. Gina piangeva da sola con una felpa in testa. Io mi stavo congelando e ho passato 1 ora nel cercare una soluzione per scaldarmi. Alla fine ho dovuto optare per la scelta tragica di infilarmi la maglia del pigiama sotto la giacca e vagare per Roma così conciata!! Ora Gina è sdraiata nel letto in versione Tutan Camon: ferma, immobile, coperta fino ai capelli, con due occhi da gufo che spuntano fuori e fissano il soffitto. Io giro per casa sua come l'omino Michelin senza meta.
E' quindi ormai ufficiale che l'allegro manicomio ha riaperto i battenti!

giovedì 11 settembre 2008

Icarus




Dal libro delle Idee

Ho incontrato un angelo caduto dal cielo. Assomiglia ad Icaro ma ha ali morbide e vellutate.
Stava lì nascosto tra le nuvole ad osservarmi. Era seduto di spalle che scrutava il tramonto.
Me lo ricordo ancora come fosse ieri. Aveva ali candide mimetizzate sotto una camicia bianca.
Erano talmente brillanti da riflettere la luce porporea del sole sui suoi capelli scuri.
Io ,come al solito, ero persa nei meandri sconosciuti. Scorsi la sua sagoma distrattamente. Il chiaroscuro la rifletteva sul mio viso.
Ma quella luce e quell’aria calma e pacata sembravano attirarmi attraverso un filo inconsapevole.
Fu un’immagine che catturò immediatamente la mia attenzione, distogliendomi dalle mille faccende che mi accingevo a sbrigare.
Non mi svelò subito la sua identità. Tarpava le ali a fatica e rimase un disegno velato sul vetro per diverso tempo.
Non mi capacitavo di quella visione. Sembrava solo un’allucinazione. Fino a quel momento mi era sembrato di essere una succube prescelta della razionalità e che , invece, la volontà del destino mi avesse consapevolmente surclassata. Non credevo più alla potenza del caso.
Non vidi nemmeno il suo viso.
Ma avevo una voglia irrefrenabile di essere travolta dalla luce pura del suo sorriso. Pian piano diventava sempre più chiara e limpida. E quel bagliore era ormai diventato fuoco che produceva scintille percettive.
Immagine, inconsistente ed eterea idea.
Inaspettatamente, improvvisamente, diventai vittima dei sensi. Libera e fluida nell’incoscienza dell’emotività.
Ero una drogata empirica. Immobile di fronte all’irrazionalità.
Non mi serviva più conoscere la ragione che mi rendeva protagonista di quel processo.
Il senso della vista era completamente dilaniato. E quell’immagine, seppur imperfetta, aveva catturato la mente come un’opera d’arte.
Mi sentivo disarmata e inerme nel labirinto di sensazioni sconosciute.
Godevo inebriata dei brividi dell’inconscio.
Sensi, sensi e ancora sensi chiedevo e imploravo all’angelo dagli occhi languidi.
Bramavo continua luce. Volevo mi accecasse al solo scorgere un suo sguardo.
Poi un sussurro, un solo spiro sonoro attivò subito il mio udito.
Percepii una voce , delicata e soffice come le ali che avevo intravisto segretamente.
Era così vellutata che sembrava cullarmi tra le dolci note del suo suono.
Volevo abbandonarmi a quella melodia, senza pudore. Lieve e poi intensa, per poi nuovamente svanire fino a rarefarsi e diventare respiro all’unisono.
Attendevo solo l’estasi del tatto. Volevo sfiorare e schiudere le sue ali per poter volare con me nell’adrenalinica ebbrezza del non senso.

II

Il tempo aveva appesantito quel volo, che aveva faticato a decollare. Era ancora fermo nella stasi della realtà. Il peso della ragione si divertiva a mettere lo zampino in quel continuo flusso.
Nel groviglio emozionale la paura era diventata co-protagonista.
Le sue ali erano troppo leggere per trascinarmi con sé nell’inconsistenza dell’aria. Le mie erano ancora un feto racchiuso nei germogli della personalità.
E quella rarefazione premeva sul mio corpo con una pressione schiacciante. Il volo richiedeva ancora tempo.
.
Continuavo a sentire la sua voce flebile e profonda. Mi esortava, mi rassicurava, mi tranquillizzava. Sapeva che una volta superata la paura del decollo sarebbe stata solamente questione di equilibrio.
Vedeva i miei occhi spauriti e spaventati. Vedeva le mie piume sottili ma sapeva che avrebbero avuto la capacità di rafforzarsi. Per questo era ancora lì fermo sulla quella nuvola con la stessa calma e pacatezza della sua prima comparsa.
Di fronte allo sparpagliarsi di piume mi sorrideva implacabile, aspettando che trovassi il coraggio di cadere giù, per potermi raccogliere o prendermi per mano. Voleva a tutti i costi mostrarmi come l’ubriachezza del volo non avesse paragoni.
Sapevo che anche lui aveva paura. Gli angeli conoscono la delicatezza della loro immagine. E’ stata raccontata loro la storia di Icaro, così come ai bimbi vengono narrate le favole.
Si nutrono di luce e gravitano sempre intorno al sole. Scagliano scintille luminose tra gli umani e si divertono a costruire figure fatte di riflessi. Ci osservano e ci studiano. Poi un giorno ci appaiono e decidono di insegnarci l’arte del volo.
Io ero una prescelta. Nel regno degli angeli non esiste il compromesso. Agiscono solo ed esclusivamente per elettività. Conoscono i meccanismi della psiche senza averli studiati. Il loro mestiere è plasmare le nostre emozioni per renderle soffici.
Non esisteva un margine di equilibrio tra le parti. Lui era sospeso e galleggiante nella gravità. Io barcollavo tremante e graffiata tra le due dimensioni.
Mi sentivo perennemente in bilico tra l’aderenza e l’ignoto. Quando vedevo il luccichio del suo sguardo , lontano ma così abbagliante, stringevo i pugni , chiudevo gli occhi e tentavo di raggiungerlo. Non esisteva niente di più bello che vederlo sorridere rallegrato dalla mia goffa inesperienza. Si divertiva un mondo a darmi lezioni di volo. E quando notava dei miglioramenti, mi dedicava un soffio vitale,scivolando lentamente dalle sue labbra e lungo la sua mano.
Il suo splendore era il coraggio. Ammiravo la naturalezza con cui si lasciava sempre andare in quell’impresa che a volte mi sembrava insormontabile.
Mi consigliava sempre di aggrapparmi alla forza della fiducia. Mi fidavo di lui, ma non di me stessa. Lui conosceva alla perfezione il movimento ondulatorio delle ali. Sapeva come e quanto farle oscillare. Sfidava impavido l’imprevedibilità del vento ma soprattutto la lava del sole.
Era proprio quella che mi terrorizzava. La potenza infiammante della luce del sole contro la mia anima che sapevo non essere ignifuga. Mi tornava continuamente alla mente la possibilità di precipitare carbonizzata e schiantarmi irreparabilmente a terra. E sapevo soprattutto che una volta imparato, non sarei più riuscita a tornare indietro. Ma la voglia di raggiungere quell’abbaglio era sempre più forte. Mi sentivo l’anima informicolita e solleticata. A quel punto non mi rimaneva soltanto che attendere il momento in cui sfacciata avrei sfidato a duello le mie paure…


Ok ora potete anche spararvi o farvi in vena. Ogni tanto la mia creatività diventa un tantino diabetica e pesante. Sarà colpa dei film Harmony che trasmettono a ciclo continuo durante l'estate. Sì, molto probabilmente guardo troppe soap-opere. Ho capito che in un'altra vita ero una casalinga disperata, o una pensionata o una donna dalla lacrima facile. Ma penso che molto probabilmente sarà anche il mio futuro. Ps. Non posso sovvenzionarvi le cure dentistiche per le devitalizzazioni.

giovedì 4 settembre 2008

I CASI UMANI



Quando Insalata è completamente travolta dalle mille faccende che comporta ritornare alla realtà, ha sempre a che fare con un crocevia di casi umani.
Ormai sa bene che sarà impossibile, nella sua vita, relazionarsi con persone normali. Anche perchè, diciamocela tutta, non avrebbe da condividerci nulla.
E' di nuovo alle prese con la saga infinita: AAA SONO APERTI I CASTING PER "IL CAMPO NOMADI". Praticamente ogni anno si ritrova a spargere annunci dappertutto per cercare un coinquilino o una coinquilina. Così il suo cellulare diventa la centralina di un call center e ne ascolta di tutti i colori. Ormai sono convinta che la mia sia LA CASA di Sam Raimni.
Ok, sono pronta per le denunce. Venite a portarmi le arance ,poi, vi prego.
La prima persona con cui ho avuto a che fare è stato un certo JANKO. Mia madre , quando gli ho parlato di questo contatto, ha capito BRANKO, quello che fa gli oroscopi, per poi passare a JANCU, il ballerino classico. Caso volle che costui fosse un mio concittadino. Per conoscerci organizziamo un aperitivo e io mi porto appresso Pierferdinanda. Nel locale, affollato dalla crème della crème della città, scorgiamo una sagoma isolata seduta e sconsolata. Era lui. Durante l'aperitivo parlo solamente io, ma la cosa non è poi così strana. Si chiacchiera, spiego tutte le cose della casa e finisce lì. Invece no, pare che che si sia infatuato di Pierferdi e comunichi con lei con un linguaggio incomprensibile che ci incute solo timore.
Nel mentre la vicenda "TROVA ALTRI PAZZI" , si trasforma in THE RING.
Suona il telefono ma io non lo sento. Faccio uno squillo a quel numero e mi richiamano:" Pronto, io , lei , ehm, bo ...ma chi è?"
"Scusi, ma chi è lei!!! Ho trovato una sua chiamata".
"Io chiamo per la casa"
La voce testimoniava che dall'altra parte della cornetta c'era un signore di almeno 50 anni.
"Ah, posso sapere per chi la cerca?"
"Come per chi?? Per me!"
"Ah, no guardi è già occupata."
Certo che quando il tempo avanza, l'alzaimer fa brutti scherzi.
Subito dopo è la volta di una certa LAYLA.
"Ciao Layla io sono Shaula, salutami Paula, Leyla, Loyla, Luyla e Liyla"
Costei fa 2 domande inutili e poi conclude:"Va bè mi farò risentire ciao".
Evviva la diplomazia!!
Ora non so più chi aspettarmi, dopo IL PASTICCERE, L'IMPASTICCATO, LA PAZZA BULIMICA E LA BALENA EPILETTICA, BRANKO, LAYLA e dopo aver conosciuto VLADIMIR, dopo avere tra le migliori amiche GINA GYM, che vaga per la Nomentana per i Campi del Tennessee, dopo MC che scala il Parc Guell scalza e dop E MO che si crede La signora Fletcher, penso di essere preparata a tutto nella vita!!!!

martedì 2 settembre 2008

TRO(M)BAR CLUS



Cosa successe poi in Croazia ormai me lo sono scordata e, purtroppo, anche buttato alle spalle. "Sìore e Sìori la pacchia l'è praticamente finita". Nonostante il caldo non ne voglia sapere di andarsene , la routine è ricominciata quasi in tutto e per tutto.Da stamattina il generale Mother è giunto con le trombe per buttarmi giù dal letto, perlopiù sotto mia richiesta. Anzi, la Legge di Murphy senza ombra di dubbio ha voluto che le temperature aumentassero proprio quando io ,con estrema fatica, devo alzarmi dal letto per scontrarmi con degli oggetti molto antipatici: i libri universitari!.
E' pure vero che è più uno sforzo recitativo, ma ci vuole impegno anche per quello.
Soprattutto quando devi avere a che fare con il TRO(M)BAR CLUS.
Ed eccomi,quindi, alle prese con un nuovo esame, che ovviamente parodizzo per sdrammatizzare l'immane pesantenzza che comporta studiare/lo.
MUSICA E LINGUAGGIO.
Già dal titolo uno pensa: PITTICCA SA PALLA, che tradotto dal sardo significa AMMAZZA CHE NOIA!
Quando lo inizi, poi, le palle raggiungono davvero il livello sotto al mare e man mano che vai avanti scavano una fossa sempre più grande dove rifugiarsi per scappare a cotanto strazio.
Si parte dal CANTO GREGORIANO, che già nel suo essere musica liturgica rivela la sua natura di insostenibile pesantezza.
10 minuti minimo di canti melismatici, ovvero in cui uno gorgheggia una lettera fin quando non muore paonazzo e strozzato.
Tipo che mentre ascolto la traccia dell'ALLELUJA strutturata in AL-LEEEEEEEEEEEEEE-LU-J-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA (15 minuti di A) pian piano inizio a chiudere gli occhi, poi cado a terra con una siringa iniettata nel braccio fino a trascinarmi strisciante a terra nel balcone per suicidarmi.
Dopo che il primo tentativo di suicidio è fallito , ritorno al libro e mi ritrovo davanti al TRO (M )BAR CLUS della Francia di Re Artù.
Una di quelle storie alla beautiful in cui Un cavaliere per scoparsi la dama con la treccia lunga 3km sposata con il re vecchio, declama sonetti porno allusivi dedicandoglieli. Tipo "O mia dama , quando ieri contemplavo le fiorite colline , rimembravo i tuoi candidi seni, nell'attesa di giacerci un dì simil a un affamato bimbo"
Ovviamente poi costoro trombavano come conigli .
Io, come sempre, ricordandomi che il mio è un Tro(m) bar proprio clus clus, mi suicido per la seconda volta, invano.
Fato vuole che lo strazio sia lento e gradualmente cruento, quindi più si va avanti più è peggio.
Arriviamo alle BALLATE TRECENTESCHE.
Musica da sagra della salsiccia.
Un esempio è ECCO LA PRIMAVERA di FRANCESCO LANDINI.
"Ecco la primavera, quando viene sera, con questa ballata ti fai una pera e se credi di divertirti, aspetta e spera!"
Vogliamo parlare poi del LAMENTO DI ARIANNA di Monteverdi???
Inizia già male:LASCIATEMI MORIRE! Non poteva esistere incipit più azzeccato per descrivere ciò che provo ad ascoltare e studiare questo brano, che conseguentemente mi istiga al 4 tentativo di suicidio.
Non parliamo del maledettissimo STABAT MATER.
Madre dolorosa, lacrimosa, urla, strazio, ansia e poi mi vengono gli incubi a pensare a Rostagno che sta 2 ore a chiedermi l'analisi e io che mi strappo a poco a poco organi vitali e giaccio morente e sanguinante nell'aula musica del 4°piano.
Quando finalmente sono morta un coro intona Lux aetera di Ligeti, mentre sullo sfondo compare una scena di 2008 odissea nel MIO spazio, con me che galleggio nello spazio universale rincorsa da Rosty e il suo famoso gatto.
Quando a casa mia sentono provenire dalla mia stanza degli strani suoni, iniziano ad inquietarsi, tanto che devo preannunciare l'ascolto della Musica da Suicidio,onde evitare che chiamino il 118 per portarmi al reparto NeuroPsichiatrico.
Se avete mai pensato che i film di Kitano e Kim Ki Duk fossero l'espressione più estrema dell'autolesionismo psico-fisico, vuol dire che non avete avuto mai a che fare con un esame di MUSICA e LINGUAGGIO. Altro che Marco Masini o Branduardi, qui si parla di vera e propria tortura!
Vi devo confessare che quest'esame me lo trascino dal 1°anno di università. E (ehm ehm) sto finendo il 4°! Penso che sia plausibile e comprensibile volerlo affrontare quando si è ormai quasi allenati psicologicamente alle rotture di balle inutili di certi esami. Ma questa volta penso di non avere proprio scampo, anche perchè se non mi presento all'appello i miei genitori lo fanno diventare un IN (CU)LAR CLUS, in cui l'aggettivo CLUS ha numerose valenze. Ad esempio l'utilizzo di una corda bella spessa per legarmi ad una sedia finchè non ripeto a memoria tutti i brani.
Ma, o voi lettori, gioite !Il mio ritorno allo studio è anche sinonimo di ritorno al mio blog.Così potrò raccontarvi anche il lento e graduale schiarirsi della mia pelle,come primo passo verso l'abbandono di me stessa e l'avviarmi verso lo schifo fisico. Spero che la vostra giornata sia impegnata in faccende più piacevoli della mia. Adieu.

giovedì 21 agosto 2008

INSALATA A CULOVNICH...part I




Vi chiedevate che fine avessi fatto???
Insalata si è regalata , come ogni anno, una settimana di emigrazione agostina. Questa volta la tappa è stata la CROAZIA, ormai denominata CULOVNICH.
Decidere dove andare quest'estate è stato un parto. Sapevamo che volevamo andare al mare, ma non volevamo spendere milioni nè finire impasticcate ad Ibiza a ballare sui cubi con i transessuali. Così abbiamo deciso di andare alla scoperta dell'Adriatico orientale. Meta: TROGIR, piccola località marina a pochi chilometri da Spalato.
Abbiamo prenotato per il 14 agosto, in modo tale da poter trascorrere la notte di ferragosto in modo diverso, aspettandoci di essere ad una festa in spiaggia con miliardi di persone. Ma secondo voi tutto poteva filare liscio??? Certo che no, ovviamente!
Arriviamo all'areoporto alle ore 15, perchè l'ora di partenza era prevista per le 17.
Lì avrebbe dovuto accoglierci un'organizzazione impeccabile che ci avrebbe dovuto rendere il tutto comodo fino alla sistemazione nell'appartamento croato.
Invece nel tabellone partenze compare una scritta rabbrividente: RITARDO INDEFINITO.
Alla vista è scoppiato il panico generale. Abbiamo iniziato ad immaginarci come Tom Hanks in The Terminal e la sua interminabile saga per ritornare in Cracosia. Ci vedevamo già invecchiate all'areoporto, accampate come barbone nell'attesa che aggiustassero l'aereo. 5 lunghissime ore ci hanno stremate finchè alle 22 siamo riuscite ad imbarcarci, tutte sfatte, sudate e incazzate nere.
La Croazia ci accoglie allo scoccare della mezzanotte. Un energumeno muto ci carica su un pulmino per portarci al nostro appartamento. Dopo 20 minuti ci accorgiamo che il centro del paese, dove in teoria avevamo chiesto di essere sistemate, era già passato da un pezzo e che il bus si stava dirigendo per strade impervie , deserte ed in salita. Ci guardiamo speranzose che quella non fosse la nostra destinazione, finchè non si ferma in una strada di campagna di fronte ad un cantiere e ci comunica tranquillamente che avremmo alloggiato lì. In più ad accoglierci troviamo i padroni di casa : lui in boxer a petto nudo con catenazzo d'oro 100 carati; lei in vestitino un po' succinto. La prima cosa che abbiamo pensato è stata di essere finite in un bordello. Chiamiamo subito l'addetta all'accoglienza , tale IVANA.
"Pronto Ivana, senta noi avevamo chiesto di essere sistemate in un appartamento in centro invece siamo finite sul cucuzzolo della montagna in un cantiere in costruzione. Trovi il modo di cambiarci alloggio, gentilmente."
"Non è vero, non siete lontane, vaffanculo". E chiude il telefono.
Ci restava da chiamare il tour operator , che però era tranquillamente impegnato in una sagra e non ci ha minimamente calcolate.
Potevamo solo arrenderci e sfogare l'arrabbiatura con il divertimento da vacanza.
La mattina dopo,infatti, andiamo in spiaggia , attente nell'osservare le caratteristiche del luogo. L'unica cosa che ho notato è che le ragazze croate sono tutte alte 1.80, magrissime, con un sederino da bambine e due gambe lunghissime, cioè tutte STRONZE.Un giorno ho visto una ragazza con le gambe alte quanto me. 160 cm !!. Comunque, la permanenza in spiaggia ha iniziato a pesarmi un pochetto. In tutto quel pullulare slavo, udiamo, ad un certo punto, un vociare familiare. Evviva, voci italiane maschili all'orizzonte!
Con nonchalance si avvicinano due ragazzi:"Scusate voi siete siciliane ma di dove?"
"No, veramente siamo sarde". E da lì inizia la classica chiacchierata da vacanza.
Nel mentre, Fruttata aveva già studiato la situazione. Furbamente osservava e scrutava la flora , la fauna e i personaggi con cui dialogavamo. Ecco che, in mezzo ad una folla di armadi croati tutti spalle e altezza dai tratti tipici del nord, scorge uno slippino nero fashion. Questa caratteristica risulta essere quasi sempre fondamentale per la considerazione di un uomo da guardare secondo i suoi canoni.
Lo slippino si avvicina domandando garbatamente se avesse potuto offrirci qualcosa da bere. Come da galateo rifiutiamo, ma sempre seguendo le regole , il ragazzo ritorna dal chioschetto con 2 tipi di tea freddo e due bottigliette d'acqua. Altro punto acquistato agli occhi della ragazza. Ma ciò che ha fatto scoccare la scintilla è stata la presentazione principesca:"Piacere, io sono GIAN FILIPPO MARIA!". Subito, la mente di Fruttata ha ricordato l'origine nobile del nome, quindi le probabili potenzialità cavalleresche che il ragazzo poteva possedere.
Arriviamo nella piazzetta nel solito locale , PADRE. Lì, con un sottofondo danzante, i due iniziano a cercarsi reciprocamente finchè il Visconti non riesce a conquistare Fruttata, che con i suoi azzeccati abbinamenti serali fa perdere completamente il senno al giovane.
Nel mentre, avevamo fatto amicizia anche con 3 nostri conterranei, per questo soprannominati genericamente I SARDI. Uno di loro,elettricista completamente ubriaco, cerca di adottare la stessa tattica del Visconti con la sottoscritta:"Sai, io ho una storia, ma lei mi ha detto FAI QUEL CHE VUOI. Sai, io adoro le ragazze more, mediterranee, ricce e formose. Ce n'è una, infatti, che mi ha letteralmente FATTO PERDERE LA CENTRALINA!". Altra frase da raccogliere nel dizionario delle frasi più assurde dettemi da un uomo!
E così, il primo giorno si conclude con 15 uomini italiani che ci scortano fino alla stazione del taxi, dove un centenario tassista senza denti e perlopiù ubriaco, ci aspettava per scortarci nel nostro tugurio isolato.

To be continued....

martedì 5 agosto 2008

La settimana dello straniero



Sardegna, meta turistica rinomata durante la calda stagione. Crogiuolo di turisti che approdano nell'isola carichi di belle speranze. Tutti pronti alla fiera dell'abbronzatura, dei muscoli e dei mini vestitini che mostrano agli ospiti le formose curve di noi autoctone. E, se la Costa Smeralda è la Milano dell'isola, Cagliari è un po' come Roma. Capoluogo affollato, che offre ambientazioni marine e storiche.
Insalata, ovviamente, non poteva mettersi da parte di fronte alla gradita visita di 130 ragazzi provenienti da tutto il mondo, arrivati a Cagliari solo ed esclusivamente per godersi le bellezze della città.
Ieri, infatti, sotto richiesta di V., siamo andate a supportare una sua amica che è l'addetta all'accoglienza.
Le nostre aspettative erano a dir poco megalomani. Ci immaginavamo 130 gnocchi di tutte le razze e i colori, belli , aitanti e soprattutto curiosi di conoscere approfonditamente l'ars amatoria delle ragazze sarde.
Ci imbellettiamo e ci rechiamo curiose come scimmie al Bastione, dove iniziava la settimana di intrattenimento etilico degli stranieri. Arrivate cerchiamo subito F., in modo tale che ci informasse e orientasse subito in questa folla internazionale.
Il primo soggetto con cui abbiamo a che fare è un altro amico di Caterino Caselli, dal nome impronunciabile: Guano, Juanito, Juno. Insomma, non ho nemmeno capito come si chiamasse. Prima di tentare l'impossibile comunicazione con Mister Capello Piastrato, conoscevamo già un suo notevole dettaglio. Pare , infatti, che avesse aperto la porta completamente nudo , quando F. ha bussato nella sua stanza:
"Toc.Toc. Soy F. Se puede entrar??"
Lui, in tutta la sua nudità e con un sorriso smagliante, la accoglie con nonchalance dicendole: "Tassista aver detto che ragazze di Cagliari molto belle ma io penso che tu essere più molto bella!". Lei, in tutto ciò, era effettivamente un po' spiazzata, dato che il suo viso corrispondeva con un punto cruciale , essendo lui alto 2 metri.
"Ciao (Hola anche a te lassù. Con chi devo parlare dei due?). Grazias Grazias. Il tuo complimento este muy preçioso".
In 1 ora abbiamo capito che costui sapeva solo ripetere quella frase. Ci avrà detto "Tu più molto bella" circa una 30ina di volte. Tutta la fervida immaginazione su di lui nudo è precipitata in 2 secondi netti.
Primo soggetto, scartato.
Dopo un po' è la volta di Tarzan in versione surfista. Questa volta, elemento regionale. Capello riccio fluentissimo, abbronzatura color cioccolato e abbigliamento molto "esercito del surf", si avvicina spavaldo all'ultima componente del quartetto: F2. Non si sa perchè, si presenta in spagnolo, tanto che siamo costrette a presentarci anche noi con il nostro linguaggio maccheronico:"Piacere noi siamo de C.A.G.L.I.A.R.I". Appena intuito che poteva esprimersi liberamente, ha dato il via al metodo di approccio del conquistatore:"Ma, come mai sei di Cagliari e non ci siamo mai visti??? Hai due occhi che mi spiazzi. Perchè non ci fidanziamo???". E così per 5 ore filate. La serata iniziava a stressarci. Non capivamo nulla, non sapevamo comunicare con nessuno ed eravamo circondate da 150 assatanati di tutto il mondo e , soprattutto di tutte le età.
Mentre io e F2. cercavamo di svincolarci da Tarzan, V. si dava alla pazza gioia scroccando le consumazioni gratuite degli stranieri. Tanto che ad un certo punto la vediamo danzante tra un gruppo di over, ma molto over, evergreen.
"Emyyyyyyyyyyy, F2 venite qui daii, ballate con me, F. e Juan ,Carlos, Marcos, Josè, Pedro, Enrique, Pablo, Julio, Miguel ed Esteban ".
La formazione anziani del Real Madrid non aspettava altro che 4 giovani ragazze con cui fare i galli cedroni.
"Uhhh Guapissime. Encantado".
Noi, sconvolte di fronte al pelo fluente che usciva dalle camicie di questi anzianotti che tentavano in ogni modo di farci ballare e non solo.
"Cuando vosotros venire in Espana, noi trovare. No problema para numero, un , dos , tres , cuatro, cinque chicas".
"Si, si contaci, fidati, senz'altro!".
"Posso cantar la Flaca para vosotros??'". E inizia un coro interminabile di canti di Jarabe de Palo. E menomale che data l'età non hanno intonato Julio Iglesias, se no sarebbe stato proprio l'apice.
V. , intanto, si guadagnava il titolo di REINA DE TDM, conquistando tutto lo staff dell'organizzazione e tutti gli spagnoli con il suo fascino alla Audrey.
Di fronte al flop delle aspettative, aveva deciso di non pensarci e di cercare un espediente per dimenticare. F. , invece, ha ceduto al fascino della "ç" di uno spagnolo in pabasse (cioè mocassino con le frange, indossato rigorosamente senza calze), mentre io e F2 eravamo disperate e stressatissime non sapendo dove andare a parare in tutto quel casino.
"F. ma porca miseria, possibile che su 130 non se ne salvi uno, ma dico, uno???"
"Guarda , lasciamo stare, io non ce la faccio più, me ne voglio andare. C'è questo spagnolo del cazzo che non fa altro che appiccicarsi come una cozza. Mio padre è meglio. Ciò significa che questo non ha capito proprio nulla".
L'unico decente e normale , con due occhi di ghiaccio fulminanti e che soprattutto parlava perfettamente italiano, è stata la salvezza della serata.
Ora siamo timorose che V. ci introduca in altre avventure con questi soggetti che devono permanere a Cagliari tutta la settimana. Io e F2. siamo terrorizzate. Io stanotte ho sognato gli spagnoli e volevo fuggire a gambe levate. Lei ,arrivata a casa, mi ha mandato un messaggio di esultanza ed incredula felicità per esser scampata alle grinfie di Zio Marcos.
Che vi devo dire, sarò patriottica, ma l'uomo italiano io continuo a preferirlo. A meno che , bè, i prossimi giorni non ci riservino la sorpresa inaspettata dei nuovi arrivi. Che il cielo ce lo mandi bono, stavolta!!!

venerdì 1 agosto 2008

Non ti scordar mai del delirio



Ormai sapete che ho sempre a che fare con tanti personaggi. Nessuno di loro è visto da me con gli occhi della banalità. Ognuno è particolare e per questo occupa uno spazio unico nella mia vita.Ognuno ha intrinseca quella comicità che mi piace sottolineare, perchè colora il rapporto di una sfumatura confidenziale e allo stesso tempo ironica.
E' questo che col tempo mi ha permesso di saper scegliere di chi circondarmi, considerando i criteri di selezione che più si addicevano al mio spirito. Quasi sempre mi sono basata sulla mia capacità di osservazione, annusando le affinità e rispettando le diversità.
Così fato volle che, ben 3 anni orsono, compii la più grande pazzia della mia vita.
Ma per arrivare a raccontarvi di oggi, devo , come sempre, partire dai primordi.

Come strana fu la conoscenza di Gina, ancor più strano fu questo fatidico incontro.

Correva l'anno 2005. Un'oziosa Insalata trascorreva uno dei suoi soliti pomeriggi attaccata al tubo dell'etere. In quel periodo combatteva una sfinente guerra intestinale, che le causava ormai da tempo la cosiddetta "gastroepacolite". Vagava e rivagava su google alla ricerca di rimedi voodoo contro l'attorcigliamento del colon e, non si sa come, non si sa perchè, capitò su un blog. Dato che doveva solamente studiare, quindi significava che tutto era buono per cambiar programma, si mise a leggerlo. Riga per riga sembrava che stesse ripercorrendo a ritroso la sua strada. Quella ragazza sconosciuta aveva raccontato con parole sue la vita di Insalata, ma anche la sua vita. Ma tutto ciò era impossibile. Le due abitavano in città diverse, avevano età diverse, non si erano mai conosciute. Com'era possibile che ci fosse così tanta comunanza da aver fatto vivere le stesse esperienze, le stesse emozioni, le stesse paure di un tempo così lungo??? Non si trattava di medesime sensazioni momentanee o di affinità di gusti musicali. Si trattava di uno stesso cammino di vita. Era sbalorditivo.
Insalata non riuscì a trattenersi da scriverle un papiro. Con tutta la superstizione possibile , in quel momento, si era convinta che il destino le avesse messo di fronte il suo alterego. Sì, pensava proprio che fosse una coincidenza predestinata:
"Ciao, io non ti conosco ma non posso rimanere in silenzio. Sono stata tutto il pomeriggio a leggere il tuo blog. Ogni post è stato riesumare una sensazione che ho provato; far riemergere un'esperienza che ho vissuto contemporaneamente a te".
Da quel momento , ogni pomeriggio avveniva uno scambio reciproco di pensieri e di flussi di coscienza che l'altra carpiva immediatamente, senza conoscere nulla della sua personalità. In poco tempo la confidenza diventò totale. Una ragazza di Bologna, mai vista e mai sentita, sapeva tutto della mia vita dalla nascita, ed io ugualmente. Nessuno delle due capiva il perchè o il come. Non ci interessava saperlo. Era capitato così e basta . Non avevamo bisogno di pregiudizi o timori sulle conoscenze virtuali perchè era tutto completamente spontaneo e vero.
E Insalata, si sa, è la curiosità fatta a persona. Infatti resistette poco prima di svegliarsi una mattina e andare a prendere un treno che la portasse a Bologna, senza avvisare nessuno. In effetti, non sapeva se si stava recando a casa di una serial killer, di una lesbica disperata, di una drogata depressa, di una famiglia di pazzi. Si era alzata quella mattina di marzo , si era recata alla Stazione Termini, aveva fatto il biglietto e aveva chiamato la ragazza per avvisarla che stava arrivando a Bologna. Arrivata alla stazione centrale per i primi 10 minuti non vide nessuno. Dato che la ragazza nel blog si presentava come "dispettosa", Insalata non è che fosse proprio proprio tranquilla:"Hey ciao io sono arrivata, tu dove sei?".
"Ma ciao! Guarda io sto cercando parcheggio, riesci a venirmi incontro? Devi andare dritta, poi a sinistra, poi subito a destra, fai un corridoio, scendi una rampa, sali le scale , attraversi un ponte e dovresti trovarmi lì vicino!"
Bene. Era assicurato che sarei finita a Milano attraversando i sottopassaggi della stazione di Bologna,oppure mi stava dando le indicazioni per farmi arrivare ad un cunicolo isolato ed uccidermi. Invece , dopo il labirinto di Alice, ecco che scorsi un sorriso luminoso venirmi incontro. Era lei. Come nei migliori film, iniziammo a correre per salutarci. Io con la mia solita valigia di un quintale percorrevo il ponte come un carrarmato. Ma poi un lungo abbraccio delicato diede inizio ad un'amicizia speciale.
Avevo trovato il mio "colpo di fulmine amichevole". Tempo 10 secondi e sembrava che ci conoscessimo da 10 anni. Tempo 10 minuti e parlavo già in bolognese e lei mi diede da chiamare un tizio per le liste alla Capannina.
KIKKI era davvero il mio alterego.
Non scorderò mai quei 3 giorni di delirio.
Ne seguirono tanti altri, alternando Roma, Bologna e Cagliari, fino a quest'ultimo.

Un lungo e interminabile anno ci aveva tenute lontane, impossibilitandoci nel vederci. Tra me e me pensavo "Cara Valentina il tempo alle volte rovina le cose?". Avevo in testa un punto interrogativo grande quanto una casa. Siamo cresciute, in un anno, ci siamo evolute senza potercene accorgere l'una dell'altra. Ma quando ci si mette d'impegno, bè, difficilmente poi la costruzione cade.
I progetti per la settimana erano: mare, lezioni di canto per Insalata stonata da parte di Kikki cantante, ma soprattutto riassumere un anno in 5 giorni.
Per molti , una missione impossibile, ma per noi no.

Missione 1: la sagra dell'aragosta. Kikki è sempre stata un'amante megalomane del sole e dell'abbronzatura. Ogni anno, quando so che deve arrivare, son sempre tentata di stare una settimana dentro un forno per allenarmi alle 12 ore nonstop di sole che mi aspettano. Lei si corica ed è capace di stare ferma a farsi abbrustolire per ore ed ore senza alcun problema. Io, invece, grondo di sudore dopo 5minuti e ho bisogno di immergermi in acqua fin quando non mi squamo. Il risultato è che dopo 5 giorni di mare insieme ci scambiano per due talebane.

Missione 2: INSALATA VUOLE FARE LA CANTANTE. In tutto questo tripudio di sole ci sarebbe proprio voluta un po' di pioggia rinfrescante. E, dato che non ci pensa il clima terrestre, ci ho tentato io col mio canto. Ma non solo non ha piovuto ma Insalata ha capito che il suo sogno di sempre di riuscire a cantare è piuttosto un'impresa impossibile. La genetica ha voluto che acquisisse le doti canore inesistenti di Mamma Insalata. Putroppo non bastava aver avuto il primo microfono a 2 anni, la prima chitarra a 3 e cantare Magica Emy a memoria già da nemmeno 2 anni.
I numerosi tentativi di Kikki nell'educare la voce di Insalata sono stati completamente vani. E' meglio che continui i miei shows da sola sotto la doccia!

Fatto 3: KIKKI TRITATUTTO. Quando si dice che il Bue dice cornuto all'asino! Dovete sapere che il mio soprannome per Kikki è SBRISOLONA. Lei, infatti, sostiene che io sia un'inguaribile pasticciona, sbadata e sbrodolona. Un po' è vero, lo ammetto, ma anche lei, essendo il mio alterego, non poteva esimersi. Ecco che, in preda ad uno dei suoi soliti attacchi di fame, mentre taglia il pane , si taglia pure un dito!
Alla vista di tutto ciò è in preda allo svenimento. Quando son uscita dalla doccia ho trovato tutta la famiglia attorno alla mia amica pallida cadaverica con un dito tutto sanguinante. In questi giorni si è cambiata più cerotti che mutande e si è impuntata nell'incredibile sforzo di usare una mano senza l'indice prensile! Se io sono SBRISOLONA , lei è una gran FIFONA, eh si!!

Avrei tanti fatti, espedienti, emozioni da raccontarvi. Ma sono talmente infiniti che non riesco a sintetizzarli. Sono l'unica cosa che mi rimane di lei quotidianamente. I ricordi mi permettono di sentirla vicina nei lunghi lassi di tempo in cui non ci vediamo. E ora che riparte , lascia come sempre un grande vuoto incolmabile. Ma , alle volte, 5 giorni possono essere indifferenti nel corso del tempo, come possono racchiudere gli indissolubili ingredienti dell'amicizia e diventare eterni.
E' per questo che auguro ad ognuno di voi di riuscire a trovare nelle persone l'empatia tale da avere dei rapporti così veri per cui la comicità diventa frutto di una piccola distrazione e non di un divertimento forzato!