giovedì 11 settembre 2008

Icarus




Dal libro delle Idee

Ho incontrato un angelo caduto dal cielo. Assomiglia ad Icaro ma ha ali morbide e vellutate.
Stava lì nascosto tra le nuvole ad osservarmi. Era seduto di spalle che scrutava il tramonto.
Me lo ricordo ancora come fosse ieri. Aveva ali candide mimetizzate sotto una camicia bianca.
Erano talmente brillanti da riflettere la luce porporea del sole sui suoi capelli scuri.
Io ,come al solito, ero persa nei meandri sconosciuti. Scorsi la sua sagoma distrattamente. Il chiaroscuro la rifletteva sul mio viso.
Ma quella luce e quell’aria calma e pacata sembravano attirarmi attraverso un filo inconsapevole.
Fu un’immagine che catturò immediatamente la mia attenzione, distogliendomi dalle mille faccende che mi accingevo a sbrigare.
Non mi svelò subito la sua identità. Tarpava le ali a fatica e rimase un disegno velato sul vetro per diverso tempo.
Non mi capacitavo di quella visione. Sembrava solo un’allucinazione. Fino a quel momento mi era sembrato di essere una succube prescelta della razionalità e che , invece, la volontà del destino mi avesse consapevolmente surclassata. Non credevo più alla potenza del caso.
Non vidi nemmeno il suo viso.
Ma avevo una voglia irrefrenabile di essere travolta dalla luce pura del suo sorriso. Pian piano diventava sempre più chiara e limpida. E quel bagliore era ormai diventato fuoco che produceva scintille percettive.
Immagine, inconsistente ed eterea idea.
Inaspettatamente, improvvisamente, diventai vittima dei sensi. Libera e fluida nell’incoscienza dell’emotività.
Ero una drogata empirica. Immobile di fronte all’irrazionalità.
Non mi serviva più conoscere la ragione che mi rendeva protagonista di quel processo.
Il senso della vista era completamente dilaniato. E quell’immagine, seppur imperfetta, aveva catturato la mente come un’opera d’arte.
Mi sentivo disarmata e inerme nel labirinto di sensazioni sconosciute.
Godevo inebriata dei brividi dell’inconscio.
Sensi, sensi e ancora sensi chiedevo e imploravo all’angelo dagli occhi languidi.
Bramavo continua luce. Volevo mi accecasse al solo scorgere un suo sguardo.
Poi un sussurro, un solo spiro sonoro attivò subito il mio udito.
Percepii una voce , delicata e soffice come le ali che avevo intravisto segretamente.
Era così vellutata che sembrava cullarmi tra le dolci note del suo suono.
Volevo abbandonarmi a quella melodia, senza pudore. Lieve e poi intensa, per poi nuovamente svanire fino a rarefarsi e diventare respiro all’unisono.
Attendevo solo l’estasi del tatto. Volevo sfiorare e schiudere le sue ali per poter volare con me nell’adrenalinica ebbrezza del non senso.

II

Il tempo aveva appesantito quel volo, che aveva faticato a decollare. Era ancora fermo nella stasi della realtà. Il peso della ragione si divertiva a mettere lo zampino in quel continuo flusso.
Nel groviglio emozionale la paura era diventata co-protagonista.
Le sue ali erano troppo leggere per trascinarmi con sé nell’inconsistenza dell’aria. Le mie erano ancora un feto racchiuso nei germogli della personalità.
E quella rarefazione premeva sul mio corpo con una pressione schiacciante. Il volo richiedeva ancora tempo.
.
Continuavo a sentire la sua voce flebile e profonda. Mi esortava, mi rassicurava, mi tranquillizzava. Sapeva che una volta superata la paura del decollo sarebbe stata solamente questione di equilibrio.
Vedeva i miei occhi spauriti e spaventati. Vedeva le mie piume sottili ma sapeva che avrebbero avuto la capacità di rafforzarsi. Per questo era ancora lì fermo sulla quella nuvola con la stessa calma e pacatezza della sua prima comparsa.
Di fronte allo sparpagliarsi di piume mi sorrideva implacabile, aspettando che trovassi il coraggio di cadere giù, per potermi raccogliere o prendermi per mano. Voleva a tutti i costi mostrarmi come l’ubriachezza del volo non avesse paragoni.
Sapevo che anche lui aveva paura. Gli angeli conoscono la delicatezza della loro immagine. E’ stata raccontata loro la storia di Icaro, così come ai bimbi vengono narrate le favole.
Si nutrono di luce e gravitano sempre intorno al sole. Scagliano scintille luminose tra gli umani e si divertono a costruire figure fatte di riflessi. Ci osservano e ci studiano. Poi un giorno ci appaiono e decidono di insegnarci l’arte del volo.
Io ero una prescelta. Nel regno degli angeli non esiste il compromesso. Agiscono solo ed esclusivamente per elettività. Conoscono i meccanismi della psiche senza averli studiati. Il loro mestiere è plasmare le nostre emozioni per renderle soffici.
Non esisteva un margine di equilibrio tra le parti. Lui era sospeso e galleggiante nella gravità. Io barcollavo tremante e graffiata tra le due dimensioni.
Mi sentivo perennemente in bilico tra l’aderenza e l’ignoto. Quando vedevo il luccichio del suo sguardo , lontano ma così abbagliante, stringevo i pugni , chiudevo gli occhi e tentavo di raggiungerlo. Non esisteva niente di più bello che vederlo sorridere rallegrato dalla mia goffa inesperienza. Si divertiva un mondo a darmi lezioni di volo. E quando notava dei miglioramenti, mi dedicava un soffio vitale,scivolando lentamente dalle sue labbra e lungo la sua mano.
Il suo splendore era il coraggio. Ammiravo la naturalezza con cui si lasciava sempre andare in quell’impresa che a volte mi sembrava insormontabile.
Mi consigliava sempre di aggrapparmi alla forza della fiducia. Mi fidavo di lui, ma non di me stessa. Lui conosceva alla perfezione il movimento ondulatorio delle ali. Sapeva come e quanto farle oscillare. Sfidava impavido l’imprevedibilità del vento ma soprattutto la lava del sole.
Era proprio quella che mi terrorizzava. La potenza infiammante della luce del sole contro la mia anima che sapevo non essere ignifuga. Mi tornava continuamente alla mente la possibilità di precipitare carbonizzata e schiantarmi irreparabilmente a terra. E sapevo soprattutto che una volta imparato, non sarei più riuscita a tornare indietro. Ma la voglia di raggiungere quell’abbaglio era sempre più forte. Mi sentivo l’anima informicolita e solleticata. A quel punto non mi rimaneva soltanto che attendere il momento in cui sfacciata avrei sfidato a duello le mie paure…


Ok ora potete anche spararvi o farvi in vena. Ogni tanto la mia creatività diventa un tantino diabetica e pesante. Sarà colpa dei film Harmony che trasmettono a ciclo continuo durante l'estate. Sì, molto probabilmente guardo troppe soap-opere. Ho capito che in un'altra vita ero una casalinga disperata, o una pensionata o una donna dalla lacrima facile. Ma penso che molto probabilmente sarà anche il mio futuro. Ps. Non posso sovvenzionarvi le cure dentistiche per le devitalizzazioni.

5 commenti:

Lindylinda ha detto...

".. Una volta guardando il cielo vidi un Icaro volare.. quell'Icaro ero io.. Ero il mio desiderio di fare, di stupire.. Il desiderio di cadere.."

.. così iniziava uno spettacolo teatrale che col nostro gruppo di teatranti, Icaro, mettemmo insieme....

Pupottina ha detto...

Ho imparato... che nessuno è perfetto...Finché non ti innamori. Ho imparato... che la vita è dura... Ma io di più!!! Ho imparato... che le opportunità non vanno mai perse. Quelle che lasci andare tu... le prende qualcun altro. Ho imparato... che quando serbi rancore e
amarezza la felicità va da un'altra parte. Ho imparato...
Che bisognerebbe sempre usare parole buone...Perchè domani forse si dovranno rimangiare. Ho imparato... che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto. Ho imparato... che non posso scegliere come mi sento... Ma posso sempre farci qualcosa. Ho imparato... che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno... ti ha agganciato per la vita. Ho imparato... che tutti vogliono vivere in cima alla montagna....Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali. Ho imparato... che bisogna godersi
il viaggio e non pensare solo alla meta. Ho imparato... che è meglio dare consigli solo in due circostanze...
Quando sono richiesti e quando ne dipende la vita. Ho imparato... che meno tempo spreco... più cose faccio. E' la settimana dell' amicizia ... Dimostra ai tuoi amici che
ci tieni. Manda questa e-mail a tutti i tuoi amici, anche se significa rimandarlo a chi te l'ha mandata.... Se ritorna ... Hai tanti buoni amici. Buona settimana dell'amicizia....
con simpatia

Anonimo ha detto...

Mmmh cara, passo velocemente solo per dirti che ti ho regalato un premio!;) Lo trovi passando a "casa mia"...
Poi tornerò a leggere perchè è un po' lunghetto e sono in pausa studio da...mmm mezz'ora e passaaAAA! Argh!

Mat ha detto...

amica amica amica!
io aspetto news :)

Francesca Palmas ha detto...

niente devitalizzazioni, solo tanto affetto per la mia piccola scrittrice :)