sabato 23 ottobre 2010

QUANDO INIZIA UNA CRISI E' TUTTO UN PO' CONCESSO....(RITORNO E VADO VIA)




Lo so, mea culpa, non scrivo quasi mai. La mia vena creativa si è atrofizzata ultmamente e pare essere stata sostituita da SpiderPork.

E' colpa di questa crisi mistico-esistenziale-economico-sociale che sto attraversando. Sto per entrare nel mio 7° anno di permanenza romana e , si sa, questo anniversario è sempre precursore di crisi. Per farvela breve, ho dovuto ricominciare quasi tutto da capo. Trovare coinquilina nuova, trascinarmi con una carogna sulle spalle nel mio pseudo percorso universitario, cercare un ago in un pagliaio, ovvero un'occupazione. A parte il casting per il Grande Coinquilino e i suoi candidati, che mi ha mostrato quanto può essere variegato e assurdo il mondo dell'umanità e quanto io possa essere imprevedibile, ho constatato che molto probabilmente riceverò prima la chiamata del Signore, piuttosto che quella di un datore di lavoro. O almeno, prima o poi sono sicura che la Sua chiamata arriverà , mentre il lavoro no.

Sono mesi e mesi che mando curricula a destra e a manca per qualunque tipo di professione civilmente accettabile (quindi sono esclusi callcenter, agenzie immobiliari e magnacci). E sono mesi e mesi che questi curricula si autodistruggono. Ho anche pensato di cambiare l'oggetto delle email da "CANDIDATURA PER .."a "FOTO HARD", così magari sono sicura che almeno fanno il tentativo di aprire quel cazzo di messaggio.

Ma d'altronde ormai c'è competizione e crisi anche nel mondo delle "nobildonne". Ce ne sono troppe, molte pure gratis. Ora devi essere una escort d'alto bordo con requisiti da modella o, ancora meglio, un trans. Se no, non ti vogliono nemmeno in quel campo. Voi scherzateci, ma è tutto vero. D'altronde ce l'ha confermato quella sorta di Malgioglio De Noantri dello gigolo che si è presentato al Grande Fratello. Dopo essere stato messo in cassa integrazione ha avuto il coraggio ( sì !perchè con un tipo del genere "coraggio" è proprio il termine più appropriato) di dedicarsi alla professione di "accompagnatore per signore".

Queste sono le conseguenze della crisi. Disperati e disperate che fanno cose assurde. Ed io, nel mio piccolo, me ne sto accorgendo ogni giorno di più. No no, tranquilli, non ho scelto di intraprendere la carriera della passeggiatrice, per ora mi accontento della vita da casalinga disperata. Le mie giornate assomigliano a quelle di Signora Franca, arzilla 70enne alla ricerca di un fidanzato che ha deciso di rivolgersi all'Imperatrice Maria (De Filippi) per trovare l'uomo della sua vita. Signora Franca ci descrive la sua giornata, caratterizzata da passatempi come cucinare il bollito, fare il punto croce e andare a giocare al Tombolone. Ecco, più o meno è così anche la mia.

E' sovente che decida di sfogare la mia insoddisfazione a suon di mattarello. Dato che non posso darlo in testa a nessuno, lo sfrutto per impastare e stendere . Così , a 25 anni, casa mia pare più la cucina della mensa dell'ospizio di Villa Clara. Il lunedì è il giorno della torta, il martedì della pasta all'uovo fatta in casa, il mercoledì del ragù , il giovedì delle zuppe e così via. Il bello è che poi la maggior parte delle cose vengono distribuite agli altri, se no la mia disoccupazione diventerebbe anche sintomo di obesità. Così, dato che dedicavo più tempo alle zucchine che all'intelletto, ho anche pensato di poter sfruttare questa mia vena che mi porto appresso fin dall'infanzia per un futuro lavoro. Sono andata ad aiutare un mio amico chef per preparare una cena di un evento importante. La conseguenza è stata 5 ore di lavoro soddisfacente, condite con sugo al sapore di mignolo umano. Ovvero, mi sono affettata un mignolo che mi è andato in infezione e lo chef , poi, non mi ha nemmeno più richiamata.Sandukul , lavapiatti pakistano, svolgeva accanto a me regolarmente il suo lavoro retribuito. Perchè io no? Non è questione di razzismo. Anzi sono fermamente convinta che in Italia ormai si è più razzisti nei confronti degli italiani stessi, piuttosto che con gli stranieri. E ne ho avuto una conferma personale. L'altro giorno mi sono recata alla 3 per effettuare un abbonamento telefonico. In fila , prima e dopo di me, filippini, rumeni e pakistani. Tutti pronti e felici di avere di lì a poco tra le mani un bel Iphone 4. Arriva il mio turno: "Ah ma lei non ha un reddito??? e COME MAI?". Mi sono vergognata e ho dovuto inventare di avere un contratto stage e che il mio titolare non mi aveva ancora regolarizzata . " CI DISPIACE MA SENZA UN REDDITO LEI NON PUò' FARE NIENTE". Senza un reddito, quindi senza un lavoro, in Italia, anche se sei una persona valida, per bene, onesta ...sei NULLA. Non sto scoprendo l'acqua calda, ma vi confesso che provarlo sulla propria pelle non fa molto bene alla salute, soprattutto mentale. La mia povertà e il mio nullafare, volente e nolente, si ripercuotono spesso sulla mia quotidianità. Stasera credo di aver toccato il culmine. I miei neuroni a furia di non lavorare, si sono persi. La crisi fa brutti scherzi. Non solo non riuscivo ad arrivare dall'Isola Tiberina a Piazza Trilussa, che dista 350 m, ma poi ho fatto proprio una grandissima figura di merda. Ve la devo raccontare, anche se mi vergogno come un cane. Io ed una mia amica, anche lei disoccupata iscritta a Scienza delle Patatine Artistiche, dato che siamo povere in canna, decidiamo di optare per una serata low cost: panino dello zozzone e birra a Trastevere. Dopo aver , però, constatato che il panino in realtà fosse più caro di quanto ci aspettassimo, ordiniamo una triste scweppes al limone lei e una 0.20 io in un baretto dietro S. Maria in Trastevere. Dato che non ci hanno portato immediatamente lo scontrino e la posizione era favorevole ci guardiamo e decidiamo di scappare, come du sceme. Pareva una scena di Fantozzi. Una delle piazze principali del quartiere, io che correvo senza sapere dove andare, la mia amica che arrancava e....dietro il tipo del locale che ci aveva sgamate in pieno e ci rincorreva gridando "RAGAZZEEEE IL CONTOOOOOOOOOOO". A fianco a noi, in tutto questo... i carabinieri. Mi vedevo già con le manette a Rebibbia : " Scusami hai ragione, torniamo subito, ci abbiamo tentato, umilmente scusa , non si sa , ma sai noi... ti prego portaci lo scontrino all'angolo, giuro che non scappiamo, ma ora mi vergogno troppo di tornare al locale, vengo a testa bassa blablabla". Io parlavo, parlavo e parlavo per riempire quel cazzo di vuoto creato dalla figuraccia immane, mentre la mia amica, in bilico tra il ridere e scavare una fossa, era muta come un pesce. Il bello è stato che il tipo era proprio tranquillo e sorrideva anche...ed era pure molto carino...tanto che , ovviamente, la mia mente bacata ha subito pensato la frase: " Guarda nun c'ho n'euro bucato, posso farmi perdonare in qualche altro modo?!", ma di sicuro lui ha pensato : "Guarda ste du morte de fame che per sei euro se mettono a scappare , che poracce, dove vojono annà, c'hanno pure il fiatone?!"... Ma d'altronde...

Quando inizia una crisi è un po' tutto concesso quasi come a carnevale.. Quando è in corso una crisi dimentico tutto e posso farmi perdonare!!

Sono ritornata, ma vado subito via...magari in qualche isola sperduta!! Intanto buon ascolto ...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho appena aggiunto il tuo feed ai miei favoriti. Mi piace molto leggere il tuo post.

Anonimo ha detto...

Non ritorni insalata?

Anonimo ha detto...

Molto buon posto..