domenica 25 novembre 2007

Delicate






Comincia qui un giorno che ci illumina, la strada che discrimina, ciò che sarà

E' giorno già da un pezzo. E' una classica domenica uggiosa autunnale.
Questi sono giorni uggiosi, giorni strani.
Giorni di riempimento di piccole cose utili.
Quando è un "ciao come va" che ti basta, quando è un "ti vedo bene" che ti rasserena, quando è un "basta conoscerti per capire che sei una persona speciale" che ti fa stare bene.
Questi sono giorni di riepilogo, giorni non ovvi.
Giorni di "sì mi mancate tanto" ma anche giorni di "ho tante novità".
Giorni di "ho capito chi sono e ciò che voglio e non torno indietro".
Giorni in cui scopri di essere diventata praticamente astemia perchè neanche un bicchierino di limoncello ti fa male e la cosa non ti dispiace affatto.
Non sono giorni malinconici, sono giorni di piccole cose, giorni delicati


Piccole cose

Un nonno e suo nipote al cinema la domenica pomeriggio, il sorriso di due persone che incrociano il loro sguardo, un gesto inaspettato od un abbraccio spontaneo. Battisti le avrebbe chiamate emozioni.
Quando rifletto su determinati aspetti , mi rendo conto che evidentemente la mia lezione di vita primaria è la ricerca della semplicità e il mio mestiere, la caccia al tesoro.
E' come se dovessi cercare ogni giorno di scovare in mezzo ad un mucchio di banalità, superficialità e luoghi comuni, gli aspetti e le persone rare capaci ancora di affrontare con coraggio le esperienze.
Io sono stata plasmata così: trasparente, spontanea, intricata. Il mio vivermi spaventa, fa paura, allontana i codardi che fuggono dall'intensità che anche la semplicità può offrire. Un sorriso è spiazzante, uno sguardo destabilizzante, una carezza emozionante. Tutte piccoli ordigni esplosivi, mine sparse qua e là nell'impressione che dò ad una persona.
Notare le minimalezze sorprendenti della vita è solo questione di capacità di soffermarsi sulla realtà che si attraversa. Saper e sapersi osservare, saper e sapersi ascoltare. Dire: "oggi sono cresciuta perchè un bambino mi ha sorriso, perchè ho lottato, perchè ho imparato, perchè ho trasmesso qualcosa "
C'è chi non riesce a farlo e si fa scivolare addosso gli eventi quotidiani, travolto dal non senso.
Annusando la vita ho acquisito un'arma vincente: l'ironia. Mi ha aperto la mente, affidato la capacità di confronto e di comprension e sull'effettiva presenza di diverse sfaccettature di una stessa realtà. Ironizzare equivale anche a saper accettare. Di fronte ad un problema mi agito, mi arrabbio, piango, metto in moto il meccanismo di tilt celebrale tipico di chi come me macina in continuazione , poi capisco che è solo attraverso l'ironia sottile e non scontata che riesco a metabolizzare.
E quando una persona mi comunica di averle trasmesso qualcosa, capisco che è proprio per questo che vale la pena andare avanti e continuare a credere nelle proprie scelte . Sono in grado di regalare piccole cose, quindi vivo. Cogito, ergo sum.
Sono capac e di pensare, terrorizzo, faccio fuggire, annoio, ma SONO, esisto, vivo, mi vivo, senza nessun rimpianto e nessun rimorso

2 commenti:

Vale ha detto...

ciao cucciolaaa! sai, forse anche io ho finalmente capito chi sono (e non, come sempre, "chi vorrei essere"), mi piaccio, mi rispetto, mi amo (pur continuando a bastonarmi al primo erroruccio)... sono serena... e visto che sei il mio grillo parlante, come lo sono io per te, ho voluto dirtelo in diretta... ;-) SMAKKETE! ti voglio bene! (e l'avevo capito anche senza conoscerti, che eri SPECIALE...)

Anonimo ha detto...

è gradevole starti ad ascoltare!